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Incontro nazionale di Genuino Clandestino e Stop Ttip

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A Roma un doppio appuntamento, per riaffermare l’autodeterminazione alimentare e la difesa dei beni comuni: sì alla terra bene comune, no ai trattati che defraudano i cittadini.
Si è concluso a Roma l’incontro nazionale della rete Genuino Clandestino, Comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare.
Sette tavoli tematici  attorno ai quali si è inaugurato un percorso di nuove sinergie tra i soggetti contadini e cittadini che operano per uno stile di vita sostenibile a partire dalla tutela dei territori e della sovranità alimentare.
“La vera sfida di questo percorso è mantenere vive delle pratiche consolidate dal movimento contadino come i mercatini contadini, la certificazione partecipata dei prodotti, lo scambio e la riproduzione delle sementi e contemporaneamente far crescere delle progettualità che facciano fronte alle continue minacce (agricoltura intensiva, inceneritori, discariche, grandi opere, speculazione edilizia, etc.) che ormai attaccano le ricchezze del paese”, spiega in un comunicato Filippo Taglieri, uno dei promotori della rete.
Una pratica che mira a prendere le distanze anche da quei modelli basati su un concetto digreen troppo invischiato nella logica liberista per essere credibili per essere credibile, come quello proposto da Eataly o Expo, contestati infatti nel pomeriggio di venerdì con un’azione simbolica in cui alcuni produttori e sostenitori di Genuino Clandestino hanno regalato piatti di pasta di fronte alla sede romana dell’azienda di Farinetti.
Un modello contestato perché ancora una volta precarizza il lavoro e prosciuga le risorse naturali, in perfetta continuità con una politica europea sempre più orientata verso la privatizzazione delle risorse e il livellamento delle norme che regolano il mercato.
Esempio concreto di questa politica è il recenteTtip, (Trade and Investment Partnership), il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti,  attualmente oggetto di negoziati segreti, che se venisse adottato porterebbe a drastiche deregolamentazioni del mercato sul modello di quello statunitense.
Le conseguenze, secondo la piattaforma, potrebbero essere nefaste: le norme europee oggi in vigore sugli alimenti (e che controllano l’uso di pesticidi, Ogm, ormoni, ecc.), potrebbero essere infatti assoggettate a quelle statunitensi, molto meno restrittive, come anche le normative in maniera di gestione dei diritti dei lavoratori, delle risorse e dei servizi pubblici.
É per contestare il Ttip e in difesa dei beni comuni che tutta questa variegata comunità si è data appuntamento nella colorata e partecipatissima manifestazione che lo scorso 17 maggio ha invaso le strade di Roma.  
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