La Regione Emilia Romagna ha tolto il patrocinio al Parma Etica Festival perché si parlava in maniera critica di Expo 2015 e di vaccinazioni e perché si parlava di alimentazione vegan e vegetariana. Noi però diciamo altro. Diciamo: #IoStoConParmaEtica.
Parma Etica è il festival che si terrà dal 12 al 14 giugno al parco Eridania a Parma. Il programma è ricco di spunti, attuale, offre incontri sull’alimentazione, sugli stili di vita sostenibili, sulla salute, sull’Expo. La gente vuole sapere, cerca sempre di più occasioni per poter esercitare il proprio senso critico. Ma evidentemente ai vertici della Regione Emilia Romagna questo non piace. Ed è così che la Regione stessa ha tolto il patrocinio alla manifestazione. Il vicepresidente dell’associazione Parma Etica, Simonetta Rossi, spiega: «Ci è arrivata l’altro giorno una mail con la quale la Regione ci diceva che non avrebbe rinnovato il patrocinio e lo revocava per motivi legati ai contenuti del festival. Allora ho telefonato e ho parlato con uno dei dirigenti, il quale mi ha spiegato che non ci avrebbero appoggiato perché avevamo invitato un medico a parlare in maniera critica delle vaccinazioni di massa. Noi peraltro abbiamo invitato anche loro a partecipare come relatori sull’argomento per un confronto ma la proposta non è stata accettata. Ho chiesto di poter avere un documento scritto e ce lo hanno inviato. In quel documento hanno poi aggiunto che ritenevano impropri anche i contenuti riguardanti il vegetarianesimo e il veganismo, che secondo loro non costituiscono un approccio equilibrato all’alimentazione». In questo forse la Regione dimentica che il notissimo oncologo Umberto Veronesi, grande sostenitore del Pd (che in Emilia governa la Regione), ha sempre detto di essere vegetariano e consiglia questo regime alimentare! «Poi hanno criticato il fatto che i ragazzi del gruppo Ferro e Fuoco venissero a presentare il loro dossier critico su Expo 2015. Questo rifiuto del patrocinio a noi non comporta conseguenze dirette; era un patrocinio gratuito quindi non avevamo nemmeno contributi. E’ però una scelta molto grave e preoccupante perché significa che si sta facendo oscurantismo. Ci troviamo in un periodo storico in cui la gente ha sempre più bisogno di sapere ed è grave che lo Stato si metta al servizio di altre finalità e preferisca tenere la gente nell’ignoranza. La gente deve avere la possibilità di scegliere quella che ritiene la strada più giusta e per farlo ha bisogno di sapere e conoscere tutto, non solo la propaganda o una voce monocorde. Se non ci fossero stati questo sindaco e questa giunta, che hanno retto alle pressioni, non avremmo fatto nulla. Non hanno ceduto, questo indica che una opposizione al pensiero dominante è necessaria sennò si arriverà ad una dittatura culturale».
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