Italia alla sbarra: la maledizione del TTIP
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Il tribunale si è costituito il 12 giugno 2014 con la francese Dentons Europe come consulente di parte per gli investitori.
Per l’8 maggio scorso era attesa la memoria difensiva dell’Avvocatura dello Stato, ma il silenzio del Governo imposto sull’ISDS, per evitare problemi sul negoziato TTIP, non permette di capire come stia procedendo la causa. Del resto l’improvvida uscita dell’Italia dall’Energy Charter Treaty, come denunciato dalla Campagna Stop TTIP Italia lo scorso aprile, sta a dimostrare come l’Italia, strenua sostenitrice dell’ISDS nel TTIP, ne fugga le conseguenze quando a rimetterci rischiano di essere proprio le finanze italiane.
“Il silenzio del Governo italiano è sconcertante” dichiara Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia “il Viceministro Calenda ha sempre ridimensionato le criticità dell’arbitrato definendole “invenzioni”, ma in questo caso la realtà supera le sue supposizioni e per questo crediamo che debba chiarire la situazione davanti a Parlamento e cittadini italiani”.
“A meno di una settimana dalla riunione straordinaria sul TTIP della Commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo” sottolinea Monica Di Sisto, portavoce della Campagna italiana Stop TTIP “è più che mai necessario che gli europarlamentari prendano una posizione chiara e non più ambigua: che si mantengano gli emendamenti che escludono totalmente qualsiasi arbitrato internazionale dal TTIP, ISDS privato o pubblico, e li votino di conseguenza alla plenaria del Parlamento europeo. Solo così sarà possibile dare una risposta chiara alle tante preoccupazioni motivate di cittadini, esperti e realtà della società civile”.