L’Oms: «Lockdown per non vaccinati pone problemi circa i diritti umani»
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Mike Ryan, responsabile del Programma Emergenze dell’Oms, nel servizio mandato in onda dalla CNA afferma come eventuali lockdown per persone non vaccinate per il Covid o ancora obblighi vaccinali rappresentino una scelta che «pone problemi in fatto di libertà civili e diritti umani». E Crisanti afferma in tv: «La caccia ai no vax non ha senso, non devono essere la foglia di fico per coprire errori di strategia e di decisioni».
Mike Ryan, responsabile del Programma Emergenze dell’Oms, nel servizio mandato in onda dalla CNA afferma come eventuali lockdown per persone non vaccinate per il Covid o ancora obblighi vaccinali rappresentino una scelta che «pone problemi in fatto di libertà civili e diritti umani».
Ryan invita gli Stati ad andare estremamente cauti nel valutare appunto l’adozione di queste misure estreme e l’affermazione arriva proprio mentre alcune nazioni europee stanno valutando o hanno valutato di procedere in questa direzione (come ad esempio l’Austria che aveva annunciato questa misura per una decina di giorni, salvo poi decidere, come annuncia RaiNews, di attuare il lockdown generalizzato anche dei vaccinati quando è emerso che la discriminazione non aveva effetti reali).
Anche in Italia si parla sempre più insistentemente di questo, così come si parla ormai sempre più insistentemente di ridurre la durata del green pass per i vaccinati rispetto ai 12 mesi attuali (poiché è emerso con evidenza che i vaccini disponibili possono fornire una certa copertura dalle complicazioni solo per pochi mesi), di introdurre l’obbligo per i sanitari anche della terza dose e di non escludere eventuali dosi ulteriori.
Il Garante della Privacy, Pasquale Stanzione, nei giorni scorsi, in trasmissione a Porta a Porta ha affermato che non è possibile che in Italia un lockdown per non vaccinati sia compatibile con il dettame costituzionale e ha annunciato che l’Autorità protesterebbe in caso dovesse venire disposto perché introdurrebbe una disparità di trattamento tra cittadini non accettabile.
Il professor Andrea Crisanti, direttore dei dipartimenti di microbiologia e virologia dell’università di Padova, ha poi affermato in trasmissione a “L’aria che tira” su La7: «Questa caccia alle streghe sui no vax distoglie dall’obiettivo principale, perché in Inghilterra si è vaccinato il 74% della popolazione e hanno 40mila casi al giorno», mentre «l’Irlanda dove si è vaccinato il 93% della popolazione con età superiore a 18 anni, con una media dell’84%, in questo momento è la nazione che ha più contagi al mondo: c’è qualcosa che non capiamo e bisogna metterselo in testa». E spiega che “la differenza dei non vaccinati in questo momento rispetto alla trasmissione non ha un grossissimo impatto”. E ancora: «”I no vax non devono essere la foglia di fico per coprire errori di strategia e di decisioni», «non sappiamo qual è il livello di protezione della popolazione» e «l’unica restrizione da fare è di impedire di manifestare senza protezione».
A fronte delle dinamiche che si osservano, si cominciano anche a levare diverse voci che manifestano perplessità sulla volontà, manifestata dal Governo italiano, di puntare solo sui vaccini come strategia per il covid.
«La tregua deve reggere, deve diventare permanente, bisogna farsi carico dei bisogni della popolazione. Gaza non può rimanere chiusa in un assedio, e bisogna mettere fine all’espansione degli insediamenti in Cisgiordania»: a dirlo la Rete Disarmo dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Ad annunciare che la tregua tra Israele e Hamasdovrebbe entrare in vigore domenica 19 gennaio è stato il primo ministro del Qatar. Il governo israeliano ha ratificato l’accordo (aggiornamento 18 gennaio).
La Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri dell’Interno e della Difesa, parte civile nel processo per le proteste in Val Susa, hanno chiesto 7 milioni di risarcimento agli attivisti No Tav.
Il movimento Free Assange, attivo anche in Italia, ha promosso una petizione per chiedere al presidente degli Stati Uniti di concedere la grazia al giornalista Julian Assange.
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