La marcia mondiale per la pace arriva in Italia
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La terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza arriva in Italia dal 16 al 30 novembre, dopo essere partita il 2 ottobre dal Costarica, dove tornerà il 5 gennaio 2025.
La terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza arriva in Italia dal 16 al 30 novembre, dopo essere partita il 2 ottobre dal Costarica, dove tornerà il 5 gennaio 2025.
La marcia segue le due precedenti del 2009 e del 2019 e i promotori riaffermano con forza come oggi si viva «in un mondo in cui la disumanizzazione sta crescendo, un mondo devastato da guerre, in cui lo scontro tra le potenze dominanti ed emergenti colpisce prima di tutto le popolazioni civili. Un mondo con milioni di migranti, rifugiati e sfollati ambientali costretti ad attraversare confini permeati di ingiustizia e morte, e in cui le guerre e i massacri trovano giustificazione in dispute per risorse sempre più limitate».
«Un mondo – proseguono i promotori – in cui la concentrazione del potere economico nelle mani di pochi compromette, persino nei paesi sviluppati, la speranza di realizzare una società basata sul benessere per tutti. Un mondo in cui la giustificazione della violenza in nome della “sicurezza” porta alla crescita di scontri bellici di proporzioni incontrollabili».
Ecco qui di seguito le tappe italiane della marcia e i contatti attivati
La terza edizione della marcia chiede:
- ai governi di firmare il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari
- la rifondazione delle Nazioni Unite, garantendo la partecipazione della società civile, democratizzando il Consiglio di Sicurezza per trasformarlo in un Consiglio Mondiale della Pace e istituendo un Consiglio di Sicurezza Ambientale ed Economico
- l’inclusione della Carta della Terra nell’Agenda Internazionale degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
- di promuovere la Nonviolenza Attiva
- il diritto all’obiezione di coscienza come rifiuto della violenza
- la proclamazione di un impegno etico per non usare mai le conoscenze ricevute o l’apprendimento futuro per opprimere, sfruttare, discriminare o danneggiare altri esseri umani
- un futuro in cui ogni vita umana abbia valore e ciascuno sia in armonia con sé stesso, gli altri e la natura, in un mondo libero da guerre e violenza.