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La musica bene comune

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Le associazioni aderenti al Forum per l’educazione musicale, con il sostegno di Ennio Morricone, raccolgono le firme per un appello da inoltrare al ministro dell’istruzione: musica per tutti in maniera intelligente nelle scuole di ogni ordine e grado.
Dicono i promotori: “La musica, intesa sia come produzione sia come ascolto consapevole, costituisce, con le altre arti performative, un’attività educativa di portata inestimabile per una formazione globale, percettiva, emotiva, relazionale, intellettiva e psicofisica della persona, come affermato anche nella road map sull’educazione artistica nella conferenza mondiale promossa dall’ONU nel 2006 a Lisbona e ripresa nell’agenda della conferenza di Seul del 2010”.
“Tuttavia, né ragguardevoli ma episodiche iniziative istituzionali (extracurricolari), né l’iniziativa di dirigenti scolastici e di insegnanti motivati e fattivi, né la  collaborazione delle tante scuole e associazioni musicali sul territorio (tra cui numerose quelle già riconosciute dal Ministero), sono riuscite finora a risolvere il permanere di una presenza irregolare e discontinua della musica nella scuola, congiunta alla diffusa presenza di attività non sostenute da effettive competenze didattico musicali”.
I promotori chiedono che si attivino le necessarie determinazioni legislative per:
  1. l’inserimento organico nel primo ciclo d’istruzione di un insegnante specializzato in didattica della musica in ogni scuola come promotore e coordinatore delle attività musicali;
  2. l’inserimento organico nella Scuola secondaria di II grado di docenti di materie musicali al fine di garantire un’adeguata presenza della musica, della sua cultura e della sua storia nella formazione degli studenti;
  3. il sostegno alle attività formative musicali, e in generale artistiche, anche attraverso deduzioni fiscali come già avviene per le attività sportive;
così da:
a) dotare la scuola nel suo complesso di quella struttura organica entro la quale poter dare omogeneità e continuità a rinnovati ed aggiornati programmi di formazione, adeguatamente commisurati alle esigenze dei diversi livelli scolari e collegati armonicamente fra loro lungo l’intero iter scolastico;
b) facilitare l’accesso alla pratica musicale nonché la fruizione consapevole dell’offerta musicale presente nel Paese da parte di bambini, giovani e adulti, anche fuori dalla scuola.

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