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Le Mamme da Nord a Sud vogliono la pace!

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La Rete Mamme da Nord a Sud ha lanciato un appello al governo e al parlamento italiano chiedendo a gran voce la pace, in questo inizio 2024 che vede ancora conflitti sanguinosi e popolazioni che tremano al fragore delle bombe e delle armi.
Le Mamme da Nord a Sud vogliono la pace!
La Rete Mamme da Nord a Sud ha lanciato un appello al governo e al parlamento italiano chiedendo a gran voce la pace, in questo inizio 2024 che vede ancora conflitti sanguinosi e popolazioni che tremano al fragore delle bombe e delle armi.
Ecco il testo dell’appello sottoscritto dai movimenti della Rete.
«Noi che ogni giorno lottiamo per la salute dei nostri figli e figlie nella guerra quotidiana contro l’inquinamento delle nostre città e delle nostre terre, noi donne che ci scontriamo con le ecomafie e le istituzioni che non ci tutelano, spesso addirittura colluse e coinvolte nei disastri ambientali.
Noi che ogni giorno vediamo ammalarsi o morire bambine e bambini, figlie e figli nostri e di altri, per l’inquinamento.
Noi che veniamo da Taranto, dalle zone venete e piemontesi contaminate dai Pfas, dalla pianura padana, area tra le più inquinate d’Europa. Noi che veniamo dalla Sicilia avvelenata dal petrolchimico, dalle troppe zone Sin che ancora aspettano le bonifiche, dai territori ostaggio e inquinati dalle basi militari e delle fabbriche di armi…
Noi che tocchiamo con mano i tentacoli di morte della guerra che parte anche qui, dai nostri territori. Perché dai nostri territori partono armi e ordigni di morte, dalla fabbrica Simmel di Colleferro come dalla Rwm in Sardegna, destinati a territori in guerra come l’Arabia Saudita, l’Ucraina, Israele.
Noi che vediamo distruggere la Terra e compiere azioni insensate sui suoi abitanti in nome del denaro, del profitto, del privilegio, dell’idea che esistano nazioni e persone che valgono più di altre.Noi che vediamo la sofferenza negli ecosistemi, la perdita di fertilità nei suoli, la violenza nei confronti di tutti gli esseri viventi e del ciclo ecologico della vita.
Noi che rileviamo una colpevole mancanza di investimenti seri nell’educazione, nella diplomazia, nel migliorare la capacità di dialogo, di accoglienza, di vera attenzione per l’ambiente e le persone.
Noi, mamme da Nord a Sud, allenate ad una maternità universale che comprende l’attenzione alle nostre comunità, ci dichiariamo ribelli.
Ci ribelliamo a ciò che vediamo ogni giorno: bambine e bambini morti per le conseguenze dell’inquinamento qui nei nostri territori, così come bambine e bambini che cadono sotto le bombe e le macerie delle guerre nel mondo, per la fame e per gli stenti, in una atrocità senza fine, insensata, che può e deve essere fermata subito.
Chiediamo la bonifica dei siti inquinati; chiediamo cura e attenzione per la terra e il paesaggio, il suolo vivo, il cibo buono e la biodiversità; chiediamo lo stop alle industrie inquinanti così come a quelle di armi; chiediamo lo stop all’invio di armi; chiediamo di togliere dai capitoli di bilancio i finanziamenti alle industrie belliche e ai combustibili fossili; chiediamo scelte anticolonialiste.Le guerre hanno il solo scopo di portare il profitto a pochi e lasciare il resto della popolazione nella povertà e inquinamento, distruggendo il pianeta e azzerando il futuro.
Basta guerra, parli la pace, in nome delle vite innocenti che non hanno alcuna colpa.
Non possiamo assuefarci all’orrore dei bambini straziati. Pace subito! Cura dei territori, amore per l’umanità.Uccidere i bambini vuol dire condannare a morte l’umanità.
Prime adesioni:
Cinzia Guaita
Comitato Riconversione RWM per il lavoro sostenibile e Rete Warfree-liberu dae sa gherra
Lorella Cappio e Carla Borreca, Forum H2O Abruzzo, NO HUB DEL GAS Abruzzo
Giovanna Margadonna, Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona
Clementina Piluso, l’Ass Sos La piana del Casone Scarlino-Grosseto
Linda Maggiori, Faenza eco-logica
Ina Camilli, comitato residenti Colleferro
Consulta le Donne di Colleferro, SIN valle del Sacco
Nadia d’Arco Rete no Rigass no Gnl
Francesca Marino, Comitato la Piazza della val di Cornia, Piombino
Maria Grazia Bonfante, Salviamo il paesaggio provincia di Cremona
Raffaella Giubellini e le donne Basta Veleni Brescia
Mamme contro inceneritore e fonti inquinanti di Mantova
Mamme per la Salute e l’Ambiente ODV Venafro
Cinzia di Modica, Comitato stop veleni Augusta Siracusa Priolo Melilli.
Daria Prandstraller, No Passante, Bologna
Daniela Spera Legamjonici Taranto
Ass. Giustizia per Taranto
Mamme no Pfas Veneto
Milena Prestia, Presidio No Inceneritori No Aeroporto Firenze.
AlterPiana Firenze Prato Pistoia
Ass. Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole ODV,
Ass. Alleanza Beni Comuni Pistoia ODV,
Comitato Obiettivo Periferia
Rita Melis, Difesa Sanità Pubblica ( Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica)
Rosalba Luzzi, Bio-distretto del Montalbano; Gas Fico Carmignano; Le Montalbane
Franca Guelfi, Vivere Vado
Roberta Caldera, Comitato La Roccia giustizia e verità per il futuro, Gavardo
Clara Gonnelli, Massa Carrara, Associazione per i Diritti dei Cittadini aps (ADiC Toscana APS)
Paola Lucarini, Ass. Ondaverde – Mal’aria Falconara Marittima
Presidio della Val d’agri di Libera Basilicata
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Linda Maggiori racconta le battaglie delle Mamme Da Nord A Sud e dà voce alle loro testimonianze nel libro “MAMME RIBELLI. Le mille battaglie da nord a sud contro l’inquinamento e per la salute di tutti”

Mamme ribelli è un libro unico, che dà voce alle donne, ma non solo, che da anni fanno parte della Rete delle Mamme Da Nord A Sud e racconta le loro lotte contro l’inquinamento dei territori e il saccheggio ambientale, per la salute dei loro figli e dei figli di tutti.

Leggerete dell’impegno, delle esperienze, della tenacia e della determinazione delle “Mamme No Pfas” del vicentino, delle “Mamme Volanti” di Brescia, delle donne di Taranto, delle madri che si battono contro le basi militari in Sardegna, delle “Mamme Antismog” nella Pianura Padana, delle mamme di Venafro, di quelle No Tap e di tante altre.
Sono tutte mamme ribelli che lottano indomite per la vita e per la terra, contro la devastazione dell’ambiente e l’omertà istituzionale, forti di una profonda solidarietà intergenerazionale.
E quando le madri si muovono, si muovono anche le montagne.

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