Ma l’Italia vuole il Ttip
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Una scelta che abbiamo strappato dopo mesi di pressioni dei movimenti su Commissione europea e governi nazionali, ma che rischiamo che venga aggirata perché, tra le pieghe della resa, la Commissione ha ottenuto dai governi che, mentre i parlamenti si esprimono, una parte del trattato con il Canada «almeno le tariffe e un po’ di regole base», ci ha spiegato Calenda, entreranno in vigore. Il Ceta, però, è una copia in miniatura del Ttip: oltre all’impianto generale molto simile, vi è il fatto che le imprese statunitensi hanno oltre 40 mila sussidiarie in Canada. L’accordo metterebbe su un piatto d’argento la possibilità di aggredire mercati e legislazioni europee «per interposta nazione». Il metodo, poi, con cui verrebbe imposto è quello che rischiamo di vedere applicato anche nel caso del Ttip.
Ovvero un alleggerimento delle procedure e dei contenuti per approvarlo a tutti i costi, sotto il ricatto dell’ennesimo fallimento della politica europea dopo Brexit.
Questo è un ricatto che riteniamo inaccettabile.
Come temiamo che cosa dovremmo offrire in cambio a Stati uniti e Canada in cambio del valore che lascia il tavolo con l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Che cosa siamo pronti a svendere e a liberalizzare ancora?
Per la «Campagna Stop Ttip» il passo successivo è quello di continuare a tenere i negoziati sotto controllo, ampliare il dibattito pubblico e aumentare le pressioni perché Ttip e Ceta vengano fermati. Quello che è certo è che abbiamo bisogno di una profonda revisione della politica commerciale europea. Per questo insieme alle oltre 600 organizzazioni europee che si battono contro il Ttip e il Ceta, rilanciamo la settimana di mobilitazione in occasione dell’apertura del quattordicesimo round negoziale sul Ttip, previsto a Bruxelles dal 12 luglio.
Il 13 luglio, quando la Commissione europea presenterà a Roma la valutazione d’impatto del Ttip sullo sviluppo sostenibile, in tutta Italia si svolgeranno iniziative creative per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e bloccare questi trattati avviando, al loro posto, una profonda revisione della politica commerciale europea e dei meccanismi istituzionali che la governano.
*portavoce della campagna stop Ttip Italia