Vai al contenuto della pagina

“Mamme da Nord a Sud” al Miur: «No a ENI nelle scuole per l’educazione ambientale»

homepage h2

La Rete delle “Mamme da Nord a Sud” (che Terra Nuova ha intervistato sul numero di gennaio della rivista) scrive al ministro dell’Istruzione e ai dirigenti scolastici e ha parole durissime per l’accordo che l’Associazione Presidi Italiani ha stretto con ENI affidandole l’aducazione ambientale nelle scuole.
“Mamme da Nord a Sud” al Miur: «No a ENI nelle scuole per l’educazione ambientale»
La Rete delle “Mamme da Nord a Sud” (che Terra Nuova ha intervistato sul numero di gennaio della rivista) scrive al ministro dell’Istruzione e ai dirigenti scolastici e ha parole durissime per l’accordo che l’Associazione Presidi Italiani ha stretto con ENI affidandole l’aducazione ambientale nelle scuole.
«Noi Mamme che da Nord a Sud viviamo in territori altamente inquinati, spesso a causa delle attività di aziende come l’ENI, siamo rimaste inorridite dall’iniziativa dell’Associazione dei Presidi Italiani di stringere un accordo con quell’azienda per portare in classe le sue metodologie “educative” – scrive la Rete delle Mamme – Quali sarebbero in pratica? Come perforare un pozzo di petrolio? Come gestire un oleodotto? Come interagire con i dirigenti dei paesi del sud del mondo per accaparrarsi le risorse naturali? Forse sarebbe meglio dire depredare il Pianeta: chissà come i dirigenti scolastici vorrebbero che i loro docenti di italiano qualificassero le azioni dell’ENI in quei paesi, raccontate da rapporti di Amnesty International e di altre associazioni».

Green washing

«Agli uffici stampa di ENI va però riconosciuta la competenza nel green washing! Quindi con le parole sono molto bravi, ma non altrettanto nel salvaguardare l’ambiente. In questo Paese dove opera anche ENI, noi viviamo con i nostri figli – proseguono le Mamme da Nord a Sud – A loro vorremmo si parlasse delle 400 tonnellate di petrolio disperse da ENI a Viggiano, in Basilicata, con una contaminazione pesantissima dell’acqua di falda. Dobbiamo fare l’elenco delle sostanze pericolose immesse nell’ambiente? Vogliamo parlare delle emissioni di gas clima-alteranti derivanti dal principale business di ENI, la vendita e raffinazione di idrocarburi? Ai nostri figli, grazie ai modelli di sviluppo imposti dagli affari dell’ENI, lasciamo vasti territori da bonificare, in Italia e all’estero. Ai nostri figli stiamo già parlando per avvertirli sugli effetti del cambiamento climatico innescato dall’uso selvaggio delle fonti fossili grazie alle quali ENI fa grandi profitti e distribuisce lauti dividendi. Ora grazie a quest’accordo inqualificabile, l’Associazione dei Presidi vorrebbe far mettere le mani dell’azienda sui nostri figli, sulla loro educazione. Guarda caso proprio ora che stanno scendendo in piazza per reclamare un futuro diverso».

«Chiediamo ai Dirigenti Scolastici di rompere immediatamente quest’accordo e di dare il buon esempio ai ragazzi scendendo in piazza con loro e con noi per imporre ad aziende come l’ENI quello che chiedono ormai tutti gli esperti di clima del mondo: lo stop all’uso delle fonti fossili e il rispetto per il nostro Pianeta e la salute dei cittadini, a partire dai bambini».

Educazione ambientale e coerenza

Per una vera educazione ambientale, concreta e fondata su basi solidamente ecologiche, ci sono molti soggetti ed enti da tenere in considerazione.
Per esempio, Terra Nuova e «Tutta un’altra scuola» sono scese in campo con l’associazione Paea e il Parco dell’energia rinnovabile per dare un’opportunità di formazione a studenti e docenti.
Dalla valigia Energy-Check agli esperimenti sul risparmio energetico, dalle mostre didattiche immersive con allestimenti e meccanismi da esplorare alla patente di abitante del Pianeta, passando per la progettazione di una vera e propria riconversione energetica degli edifici (e fidatevi! I ragazzi ce la possono fare): sono le attività di educazione alla consapevolezza ambientale e all’azione sostenibile che l’associazione Paea (Progetti alternativi per l’energia e l’ambiente) e il PeR (Parco dell’energia Rinnovabile) propongono alle scuole di ogni ordine e grado, in collaborazione con Terra Nuova e Tutta un’altra scuola, il progetto di rete nell’educazione all’avanguardia coordinato dalla nostra rivista e casa editrice.
Le proposte didattiche sono commisurate alle richieste e formulate ad hoc per situazione, età, indirizzo di studio; l’associazione Paea approda con i propri esperti negli istituti scolastici, mentre invece la proposta del PeR prevede che siano le classi a recarsi al Parco dell’energia Rinnovabile, splendido luogo in mezzo ai boschi delle colline umbre, dove possono trascorrere una giornata o anche più giornate (la struttura è dotata di camere per il pernottamento e ristorante).
È il pacchetto «Scuola amica del clima e dell’ambiente» che Terra Nuova ha pensato e programmato per gli istituti scolastici, insieme a due delle realtà più all’avanguardia in questo settore in Italia. «Abbiamo l’assoluta consapevolezza e la ferma convinzione che occorra iniziare a sensibilizzare i bambini e i ragazzi sulle questioni ambientali fin dai primissimi anni dell’apprendimento» spiega Paolo Ermani, presidente di Paea.

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!