Il 24 febbraio sono state decine e decine le città italiane ed europee a ospitare manifestazioni per chiedere che dopo un anno di guerra si arrivi alla pace in Ucraina. Prosegue la mobilitazione della società civile per far tacere le armi.
Prosegue la mobilitazione della società civile italiana ed europea a sostegno di percorsi reali di pace per l’Ucraina, a partire dal cessate il fuoco per arrivare al dialogo con negoziati di pace. L’iniziativa coordinata da Europe for Peace ha visto nella giornata del 24 febbraio un momento particolarmente intenso con decine e decine di manifestazioni nelle città italiane ed europee.
Mobilitazioni sono state organizzate a Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari, Firenze, Bologna, ma anche in Germania (tra cui Berlino, Francoforte, Amburgo), Spagna (tra cui Barcellona, Madrid, Siviglia) e Portogallo. Numerosi gli eventi confermati anche in Francia (compresa Parigi) e mobilitazioni programmate anche a Londra, Bruxelles e Vienna.
«Tutte le iniziative si inseriscono nel solco delle richieste di pace già condivise in occasione della manifestazione nazionale di Roma con oltre 100.000 partecipanti dello scorso ovembre»
si legge sul sito del Forum del Terzo Settore. «Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti e a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli».
Anche una Marcia per la Pace notturna straordinaria da Perugia ad Assisi che ha preso il via il 23 febbraio per culminare simbolicamente a Roma nel pomeriggio di sabato 25 febbraio con una fiaccolata di Pace.
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Per approfondire:
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L’AUTORE
Raffaele Crocco è giornalista a tempo pieno dal 1988. È ideatore e direttore responsabile dell’
Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo (di cui è uscita di recente l’undicesima edizione aggiornata) e dei siti collegati, presidente dell’
Associazione 46mo Parallelo e direttore di
UniMondo.
È stato caposervizio e conduttore del TGR Rai a Trento e ha collaborato con la rubrica Est Ovest di Radio Uno.
È stato inviato di guerra nell’ex Jugoslavia, in America Latina e in Oriente. Si è occupato di neonazismo in Padania e di Tangentopoli.
Vengono analizzate e spiegate le ragioni di tutti gli scontri armati in corso: chi combatte e perché, qual è la posta in gioco e le ragioni che muovono al conflitto.