Milex: «Il riarmo italiano è già in corso: programmi per 73 miliardi»
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«Il riarmo italiano è già in corso. Per i nuovi programmi pluriennali di riarmo recentemente approvati o decisi il costo complessivo supera i 73 miliardi di euro»: lo scrive l’osservatorio Milex sulle spese militari italiane.
«Il riarmo italiano è già in corso. Per i nuovi programmi pluriennali di riarmo recentemente approvati o decisi il costo complessivo supera i 73 miliardi di euro»: lo scrive l’osservatorio Milex sulle spese militari italiane.
Tante le voci che si levano a dura critica del riarmo in corso, soprattutto del piano varato dalla presidente della Commissione Europea.
Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle Guerre, ha detto chiaramente che il riarmo europeo è un grandissimo errore. E mentre entra nel vivo la Campagna “Ferma il riarmo”, Simone Siliani di Fondazione Finanza Etica ci spiega come verrà finanziato e chi pagherà: QUI.
Ecco i dati forniti dall’osservatorio Milex riguardanti l’Italia.
AERONAUTICA. Il programma Eurofighter è stato appena incrementato con l’ordine di altri 24 caccia Typhoon (7,5 mld) che si aggiungono ai 93 in servizio. Altrettanto si prevede di fare per il programma F-35 con la richiesta di altri 25 bombardieri (7 mld) in aggiunta ai 90 già ordinati. L’Aeronautica italiana sta inoltre potenziando due flotte altamente strategiche: quella di aerei radar e per la guerra elettronica basata sui Gulfstream G550 – ne ha 3 cui se ne aggiungeranno altri 2 (550 milioni) – richiestissimi per le operazioni Nato sul fronte orientale; e quella delle aerocisterne per il rifornimento in volo basata sui Kc-767 – ne ha 4 cui se ne aggiungeranno altre due (1,3 mld). Infine, si sta anche dotando di una flotta di droni armati basata sui Falco di produzione nazionale e forse anche sui Reaper americani.
MARINA. Alle 10 fregate lanciamissili Fremm se ne aggiungeranno altre 2 (1,5 mld), mentre proseguono spediti i programmi di costruzione e consegna dei 7 pattugliatori d’altura Ppa (5,7 mld) e dei 4 pattugliatori leggeri Ppx (1,2 mld), a cui si aggiungeranno anche 4 corvette europee in fase di studio e due nuove navi per operazioni speciali subacque, Olterra (60 milioni) e Ubos (35 milioni). Ai due cacciatorpediniere Orizzonte in fase di radicale potenziamento (1 mld) sI affiancheranno due nuovi super-cacciatorpediniere/incrociatori Ddx (2,7 mld). Dopo il recente varo della nuova ammiraglia della flotta, la “Trieste”, seconda portaerei per gli F-35B (1,2 mld), sono in cantiere altri 4 sommergibili U212 (2,7 mld) che forse diventeranno 6, 12 nuovi cacciamine (2,6 mld per i primi 8) e 3 navi da sbarco (con dislocamento doppio delle 3 “Santi” che andranno a sostituire). Rinnovata anche la componente aerea imbarcata: non solo con gli F-35B ma anche con altri 9 aerei antisommergibili (560 milioni), con l’ammodernamento e l’ampliamento degli elicotteri Hh101 (680 milioni) e con l’ordine di 14 droni imbarcati (192 milioni) – per i quali è in pianificazione anche un’apposita nave portadroni (progetto “Sciamano Drone Carrier”).
ESERCITO. Spicca su tutti il programma da 23 miliardi per il rafforzamento delle forze corazzate cingolate: 280 nuovi carri armati pesanti Panther (8 mld) e oltre mille carri leggeri Lynx (15 mld) che si aggiungeranno ai 125 carri pesanti Ariete in fase di ammodernamento (1 mld). Arriveranno poi circa 150 nuovi obici semoventi Rch155 (1,8 mld) in aggiunta ai 70 Pzh2000 rimodernati (270 milioni). Rafforzato anche il parco carri ruotati con 150 Centauro 2 (1,5 mld) – che si aggiungono ai 250 vecchio modello – e 76 Freccia Plus (300 milioni) – anch’essi in aggiunta ai 250 già in servizio. Rinnovata anche la flotta degli elicotteri da guerra con un centinaio di nuovi velivoli da combattimento Aw249 e multiruolo Aw169 (4 mld). In arrivo infine anche sei nuove batterie di missili anti-aerei Samp/t (3,7 mld) e una ventina di lanciarazzi Himars (1 mld), oltre a massicce forniture di proiettili da artiglieria da 155 mm (240 milioni).
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ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI DEL MONDO – XIII EDIZIONE
La XIII edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo rivela quali sono le vere cause delle tante (troppe) guerre in corso ed è intitolato Il pianeta gioca a risiko. Nel volume approfondimenti e riflessioni sulle origini dei maggiori conflitti in corso, sugli attori in gioco e sulla corsa al riarmo, che non riguarda solo i paesi in guerra ma coinvolge la maggioranza degli Stati.

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Sono oltre 30 le guerre in corso sul Pianeta. Gli Stati si affidano alle armi per trovare soluzioni, mentre sarebbe urgente investire sull’emergenza climatica, sui diritti umani, sulla democrazia. Crocco e Giordana invitano a guardare il Mondo con occhi differenti, abbandonando le logiche armate della geopolitica a favore di una “geografia dei diritti umani”, che ponga al centro delle relazioni tra Stati la cooperazione e il rispetto dei diritti. Non si tratta di un approccio teorico o ideale, è semplicemente realistico, forse l’unico che può fermare questa pericolosa corsa alle armi.