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Mobilitazione per i 10 anni dell’Efsa

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Un gruppo di movimenti anti-ogm si mobilita a Parma in occasione del decimo anno di attività dell’Efsa: “E’ un ente che fiancheggia l’agroindustria”, dicono i promotori.
Ecco il comunicato dei promotori (ricordiamo ai lettori che il numero di dicembre di TerraNuova tratterà proprio il tema degli ogm”):
“Saranno due giorni di mobilitazioni e dibattiti a “celebrare” il 10° anniversario dell’Efsa, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma. Così il 12 e il 13 novembre a Parma FIRAB, la Task Force Italiana anti-OGM, il Coordinamento Europeo Via Campesina e CEO, in occasione dei festeggiamenti dell’Agenzia europea, chiederanno un decisivo cambio di rotta, avanzando proposte di cambiamento.
L’EFSA, istituita 10 anni fa a seguito dello scandalo mucca pazza per garantire a livello comunitario un presidio scientifico sui rischi alimentari, svolge un lavoro che coinvolge la sicurezza di 500 milioni di cittadini europei, ma che investe anche l’attività di 12 milioni di aziende agricole dell’UE e di altrettante imprese agroalimentari e di ristorazione. Si tratta di un composito e articolato universo di aziende che producono, manipolano e introducono nel sistema di consumo alimenti molto diversi tra loro per genesi, natura e destinazione.
Nonostante la diversità d’interessi in gioco, l’EFSA si caratterizza per un indubbio fiancheggiamento del solo modello agroindustriale, senza assicurare ai cittadini europei la qualità e la salubrità degli alimenti. Un fiancheggiamento che, in alcuni casi, ha assunto i contorni del conflitto d’interesse tra le industrie del settore e il personale che, a più livelli, dal Consiglio di Amministrazione ai gruppi di esperti scientifici, ha prestato servizio per l’Agenzia, inficiando l’obiettività dei suoi processi decisionali in campo scientifico.
“Finora, ci sono troppe domande e dubbi sull’imparzialità dell’EFSA – dichiara Nina Holland da Corporate Europe Observatory -. Il fatto che la valutazione del rischio si fondi sui test di sicurezza che l’industria presenta sui propri prodotti, significa che il sistema europeo di sicurezza alimentare è realmente viziato”.
“L’indipendenza e la pluralità dell’informazione scientifica che devono sostenere le decisioni sui rischi alimentari e ambientali richiedono che l’EFSA si comporti come una casa di vetro, completamente trasparente e aperta a ricerche lontane da interessi industriali, oltre che alle critiche” aggiunge Luca Colombo, Segretario Generale della Fondazione Italiana per le Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica.
“Il recente studio Seralini ha minato la tesi ricorrente sulla sicurezza degli OGM – conclude Andrea Ferrante, membro italiano del Coordinamento Europeo Via Campesina – . Questo conferma che cittadini, agricoltori e comunità rurali sono minacciati dall’uso degli organismi geneticamente modificati”.
Sono queste le ragioni che hanno spinto le organizzazioni italiane ed europee quali FIRAB, la Task Force Italiana anti-OGM, il Coordinamento Europeo Via Campesina e CEO a promuovere la due giorni di mobilitazione a Parma. A dare inizio agli appuntamenti sarà il 12 novembre la conferenza “EFSA: 10 anni discutibili. E’ ora di riappropriarci della sicurezza degli alimenti e di arginare l’influenza dell’industria!” che si terrà a partire dalle 16.00 presso l’Aula Magna della facoltà di Economia dell’Università di Parma (Via Kennedy 6). All’incontro parteciperanno agricoltori, attivisti, ricercatori e politici europei quali José Bové e Monica Frassoni.
Si proseguirà il 13 novembre al mattino con una mobilitazione in concomitanza con le celebrazioni ufficiali del decennale e un flash mob all’esterno dell’edificio dell’EFSA alle ore 10,30 (Via Carlo Magno 1A). Si terminerà con una conferenza stampa.
Per ulteriori informazioni sulla conferenza, si prega di contattare: Luca Colombo, FIRAB, l.colombo@firab.it, tel: +39 348 39 88 618 Nina Holland, CEO, nina@corporateeurope.org, tel: +31 630 285 042
Per ulteriori informazioni sulla manifestazione, si prega di contattare: Andrea Ferrante, Via Campesina Italia, a.ferrante@aiab.it, tel: +39 348 01 89 221″.
 

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