Vai al contenuto della pagina

Mondeggi, al via la custodia popolare!

homepage h2

I 200 ettari della tenuta di Mondeggi, alle porte di Firenze, con i loro vigneti, uliveti, boschi e fabbricati rurali, sono ufficialmente sotto “custodia popolare”. Prosegue la lotta per mantenere Mondeggi “bene comune”.
I 200 ettari della tenuta di Mondeggi, alle porte di Firenze, con i loro vigneti, uliveti, boschi e fabbricati rurali, sono ufficialmente sotto “custodia popolare”.
Una marcia “festosa”, come recita il volantino che invitava alla tre giorni di tavoli tematici, laboratori di scuola contadina, musica e teatro all’interno dei quali si è svolta l’azione simbolica, ha attraversato il bosco dalla località di Capannuccia alla fattoria, sancendo l’insediamento del presidio contadino.
Da tutta Italia sono giunti in un migliaio per dare sostegno al comitato “Verso Mondeggi Bene Comune”, costituitosi a novembre scorso durante l’incontro nazionale di Genuino Clandestino a Firenze, con l’intento di restituire alla comunità un luogo dall’inestimabile valore storico e naturalistico a cui è legata l’intera comunità locale.
L’antica fattoria, che comprende al suo interno anche una villa rinascimentale e alcuni reperti risalenti all’epoca in cui la tenuta apparteneva ai conti della Gherardesca (come un’enorme cisterna per la raccolta dell’acqua) verte in uno stato di abbandono dal 2009 ed è stata recentemente messa in vendita a causa dell’ingente debito accumulato dalla società a controllo provinciale che l’aveva in gestione.
Una scelta pericolosa, che potrebbe facilmente tradursi nella bieca speculazione di un patrimonio dalle enormi potenzialità e che il comitato vorrebbe invece ripopolare per dare vita ad un’agricoltura contadina, con bassa meccanizzazione e basata su quella gestione comunitaria della terra per cui Mondeggi si definisce una “fattoria senza padroni”.
“Intendiamo riabitare Mondeggi dimostrando che, ben oltre le parole vuote della retorica istituzionale riguardo il ritorno all’agricoltura, processi auto-organizzati prendono vita e crescono elaborando proposte radicali che intrecciano al loro interno cibo e gioco, salute e lavoro, socialità e agricoltura” recita il comunicato ufficiale.
L’intervento pratico, che vede la partecipazione attiva anche di tanti giovani, prevede tra le altre cose il ripristino di una parte dei 15.000 ulivi della tenuta, che le precedenti gestioni hanno fortemente indebolito per permetterne la lavorazione meccanizzata.
“Questi metodi sono il simbolo di un’agricoltura votata al profitto da cui noi vorremmo allontanarci per recuperare l’esperienza contadina, che era fatta anche di socialità e di un tempo per fermarsi a sentire l’odore della terra”spiega Davide, studente di agraria attivo nel comitato.
“Ognuno qui è importante” aggiunge Valentina, anche lei giovane studentessa che qui ha deciso di fermarsi per un po’ “anche chi può venire anche solo per un giorno, perché l’obiettivo è soprattutto quello di rendere questo posto alla comunità”.
Tanti gli argomenti trattati durante le assemblee e i tavoli tematici che si sono susseguiti durante i tre giorni, dalla questione dell’autoreddito, senza il quale il lavoro contadino rischia di ridursi a puro atto estetico, a quello dell’accesso alla terra e della sua gestione comunitaria, per cui il giurista Paolo Maddalena e l’avvocato Ugo Mattei hanno espresso la loro solidarietà al progetto.
“L’esperienza di Mondeggi è importante anche perché riporta ad un campo esperienziale gli aspetti giuridici del bene comune e della sua gestione” fa notare Rita Micarelli, architetto e studiosa dei processi di gestione partecipativa.
“Noi vogliamo dimostrare che è possibile produrre a bassi redditi con i metodi dell’agricoltura contadina, senza bisogno di ricorrere ai finanziamenti europei e magari riuscendo a dare un reddito minimo a quei giovani che oggi sono totalmente precari” spiega Vincenzo Mordini, agronomo in pensione attivo nel comitato di Mondeggi. “Io credo che a partire dal discorso dell’accesso alla terra sia possibile rivedere molti aspetti della nostra società e non solo quelli strettamente legati all’agricoltura”.

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!