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Stop 5G: istanza ai sindaci perché sospendano il funzionamento delle antenne

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Cinque parlamentari hanno presentato ai sindaci di Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna una istanza per chiedere l’immediata sospensione del funzionamento delle antenne del 5G, che sono state attivate. «Non si sa o si vuole colpevolmente ignorare il rischio inaudito che si sta facendo correre alla popolazione costringendola all’esposizione continuativa e persistente con le irradiazioni di ubiquitari campi elettromagnetici» dicono i parlamentari.
“Preso atto che Vodafone, dopo aver completato la sua fase sperimentale a Milano, ora ha acceso la sua rete 5G anche a Roma, Napoli, Torino e Bologna, al fine di tutelare la salute pubblica, abbiamo trasmesso alle amministrazioni in questione un’istanza per richiederne l’immediata sospensione”. La richiesta è partita dai parlamentari Sara Cunial e Silvia Benedetti, Deputate del Gruppo Misto, Veronica Giannone e Gloria Vizzini, Deputate del Movimento 5 Stelle e Saverio De Bonis, Senatore del Gruppo Misto.
“La rete 5G pubblicizzata come ultima frontiera dell’innovazione prevede in realtà un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico – spiegano i parlamentari – preannunciando un innalzamento delle soglie limite per i valori di irradiazione, dalla cautelativa media attuale dei 6 V/m fino anche a 61 V/m, ovvero, in fisica, 110 volte più di oggi. Forse – aggiungono i parlamentari – non si sa o si vuole colpevolmente ignorare il rischio inaudito che si sta facendo correre alla popolazione costringendola all’esposizione continuativa e persistente con le irradiazioni di ubiquitari campi elettromagnetici. Per questo – continuano i parlamentari – ci appelliamo ai sindaci, primi responsabili della condizione di salute della popolazione del proprio territorio. In linea con il Principio di Precauzione, al fine di garantire la tutela del diritto alla salute e a vivere in un ambiente salubre, sancito anche dalla nostra Costituzione, di fronte alle evidenze scientifiche sempre più schiaccianti sulla nocività di questi sistemi, abbiamo chiesto alle amministrazioni coinvolte di fare un passo indietro – concludono i parlamentari – dimostrando così che la vita umana, il nostro Paese e il futuro di tutti noi vengono prima delle logiche di mercato e degli interessi di qualche multinazionale di telefonia”.

Il manuale per difendersi dall’elettrosmog

Il libro “Manuale di autodifesa per elettrosensibili” (Terra Nuova Edizioni) è un manuale di inchiesta fondamentale per una corretta informazione e per chiedere ai cittadini e alle istituzione una presa di coscienza dei rischi dell’elettrosmog in nome del Principio di Precauzione. L’elettrosmog è un pericolo per la salute? «Non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per dimostrarlo».

Il libro confuta quest’assioma stereotipato, fondato su ricerche superate di dubbia indipendenza, e offre una panoramica dei rischi prodotti dai campi elettromagnetici dei più moderni strumenti tecnologici.
L’autore indica i confini e le linee guida dell’elettrosensibilità, una nuova forma di malattia ambientale altamente invalidante e tipica dell’Era Elettromagnetica, patita da un numero sempre più grande di cittadini invisibili, costretti alla fuga da città e modernità.
Nel libro sono raccolte le testimonianze dei malati, le storie di suicidi e dell’insorgenza di patologie tumorali, e le sentenze shock che stabiliscono il nesso telefonino=cancro; vengono raccontati i lati oscuri dell’elettrosmog e svelate le incongruenze, le distorsioni metodologiche e i conflitti d’interesse alla base del cosiddetto fronte negazionista. Capitoli molto importanti sono inoltre dedicati alle più efficaci terapie elettrodesensibilizzanti, che vengono in aiuto per cercare di ridurre l’impatto dei campi elettromagnetici sugli esseri umani.

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