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Survival: «Emergenza Brasile: gravissimo attacco ai diritti indigeni»

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«Con 283 voti a favore e 155 contrari, la Camera dei Deputati brasiliana ha approvato un disastroso progetto di legge che minaccia la sopravvivenza dei popoli indigeni del paese: si tratta del più grave attacco ai diritti indigeni da decenni»: la denuncia arriva da Survival International che da anni si batte per i diritti dei popoli nativi. 
Survival: «Emergenza Brasile: gravissimo attacco ai diritti indigeni»
«Con 283 voti a favore e 155 contrari, la Camera dei Deputati brasiliana ha approvato un disastroso progetto di legge che minaccia la sopravvivenza dei popoli indigeni del paese: si tratta del più grave attacco ai diritti indigeni da decenni»: la denuncia arriva da Survival International che da anni si batte per i diritti dei popoli nativi. 
«Ora il voto spetta al Senato ed è cruciale che si sollevi una massiccia protesta internazionale per scongiurare l’approvazione definitiva da parte del Congresso, ancora dominato da un ampio numero di politici anti-indigeni – spiega Survival – La proposta di legge PL490 approvata alla Camera attacca i popoli indigeni e i loro diritti su tutti i fronti: spianerebbe la strada alla riduzione o alla cancellazione di QUALSIASI territorio indigeno del Brasile, che potrebbe così essere sostituito da miniere, pozzi petroliferi o altri progetti industriali; permetterebbe a trafficanti di legname, imprenditori agricoli e altri attori che hanno invaso illegalmente i territori indigeni di restarvi e di continuare a distruggere la foresta fino alla completa demarcazione delle terre, un processo che solitamente richiede decenni;  consentirebbe il contatto forzato delle tribù incontattate da parte di team governativi (e questo tipo di contatti sono quasi sempre letali per gli indigeni)».
Inoltre, spiega Survival, «molti popoli indigeni non potrebbero più rientrare in possesso delle loro terre. Il progetto di legge, infatti, favorisce il Marco Temporal (o “limite temporale”): uno stratagemma escogitato a favore delle aziende secondo cui i popoli indigeni che non possono provare che si trovavano sulle loro terre alla data del 5 ottobre 1988, quando fu promulgata la Costituzione, non potranno mai più vedersi riconoscere i loro diritti territoriali».
«Se la proposta sarà approvata, centinaia di territori indigeni, casa di oltre un milione di persone, potrebbero essere distrutti segnando anche la fine di decine di tribù incontattate – si legge ancora nella nota – Tutto ciò viola direttamente la Costituzione brasiliana e la legge internazionale, ma la potente lobby del settore agroindustriale non se ne preoccupa. Il voto del Senato potrebbe arrivare in qualsiasi momento».
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