L’organizzazione
Transparency International Italia ha diffuso una nota lanciando l’allarme e sottolineando che “le strategie di prevenzione della corruzione in ambito sanitario descritte nei Piani Triennali (Ptcp) 2019-2012, non hanno previsto come i rischi di corruzione possano mutare durante le fasi emergenziali, come quella attuale”.
«L’emergenza Covid19 sta richiedendo estremi sforzi al Sistema Sanitario Nazionale – si legge nella nota – I governi stanno mobilitando risorse economiche senza precedenti e il governo centrale attribuisce poteri straordinari a commissari nazionali e regionali. Molti appalti pubblici vengono aggiudicati ed eseguiti con procedure accelerate, i benefici economici vengono riconosciuti sulla base di semplici autocertificazioni, incredibili quantità di dati clinici e sanitari vengono raccolti quotidianamente ed entrano nel patrimonio pubblico. Tutto ciò significa che i rischi di distorsione dei processi decisionali e di spesa sono molto più elevati rispetto alle condizioni di “normalità”. Come accaduto in passato in occasione di eventi di particolare importanza, assistiamo anche oggi, durante questa emergenza sanitaria, sociale ed economica così straordinaria, al moltiplicarsi dei rischi di corruzione e di altri comportamenti contrari all’interesse collettivo, perpetrati proprio a causa dell’urgenza richiesta».
E ancora: «Le strategie di prevenzione della corruzione in ambito sanitario descritte nei Piani Triennali (PTPC) 2019-2012, non hanno previsto come i rischi di corruzione possano mutare durante le fasi emergenziali, come quella attuale. Transparency International Italia e REACT vogliono dare il proprio contributo affinché gli enti sanitari possano identificare e gestire meglio i rischi che stanno emergendo, attraverso un primo catalogo dei rischi di corruzione in tempo di coronavirus.»
I settori e i rischi di corruzione emergenti in Italia durante l’emergenza COVID-19
Ecco i settori definiti a rischio da Transparency International.
1. APPALTI E CONTRATTI PUBBLICI
L’approvvigionamento nei sistemi sanitari è una delle attività più colpite dalla corruzione. Con la necessità di nuove forniture di dispositivi medici e di medicinali si registrerà un ulteriore stress per gli appalti. L’uso delle procedure d’urgenza, giustificato in questo momento, espone a una serie di nuovi rischi, legati alla riduzione dei tempi, alla concentrazione di poteri decisionali, all’asimmetria informativa nella scelta dei beni da acquistare (es quali mascherine, quali macchinari per le analisi…).
Quali possibili soluzioni?
Processi contrattuali trasparenti
Procedure contrattuali aperte e rese trasparenti in modo tempestivo (ad es. il portale CONSIP) consentono di individuare più facilmente e rapidamente i casi che meritano controlli più approfonditi, lasciando a corrotti e corruttori meno spazio di manovra.
Whistleblowing
Efficaci sistemi di segnalazione interna sono in grado di mitigare il rischio di corruzione, ampliando la sfera del monitoraggio dei processi ai dipendenti delle strutture a rischio.
2. GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
La gestione e la distribuzione di materiali e dispositivi clinici di protezione, in tempi normali, non sono particolarmente a rischio di corruzione. La cura delle persone colpite dal virus richiede però particolari misure di sicurezza per il personale sanitario. In questo periodo di emergenza, la rilevanza (non solo commerciale) di beni come mascherine, occhiali protettivi e gel disinfettante è aumentata incredibilmente. Di conseguenza, è cresciuto il rischio che il personale abusi dell’accesso a tali beni per appropriarsene indebitamente o – peggio ancora – per trarne profitto.
Quali possibili soluzioni?
Prevedere procedure di emergenza
Individuare le procedure di distribuzione del materiale in situazioni di crisi, anche per riscontrare eventuali anomalie relative alla disponibilità dei materiali
Proteggere il materiale
Conservare i materiali in luoghi accessibili solo da un responsabile della distribuzione che risponda delle eventuali mancanze
Marchiare il materiale di protezione
Rendere riconoscibili i beni (con il nome dell’ente proprietario o un marchio indelebile) ed evidenziare la non commerciabilità all’esterno renderebbe più rischioso sottrarre i beni.
Whistleblowing
3. FARMACEUTICA, DISPOSITIVI E ALTRE TECNOLOGIE
Nell’ambito delle sperimentazioni, le regole ordinarie sono derogate: i promotori (incluse le aziende farmaceutiche) possono pagare direttamente spese straordinarie a chi partecipa alla sperimentazione; i responsabili del trattamento dei dati possono autorizzare le condivisioni via internet di dati, riprese video e documenti per il monitoraggio delle sperimentazioni. I direttori delle farmacie ospedaliere possono autorizzare iperprescrizioni per coprire intervalli più lunghi e disporre consegne tramite corrieri, mentre gli esami possono avvenire in strutture private non riconosciute.
Quali possibili soluzioni?
Disclosure dei clinical trials
Pubblicare in modo immediato, aperto e gratuito tutti i dati sulle sperimentazioni e gli studi clinici in possesso della pubblica amministrazione, togliendo qualsiasi incentivo a corrompere chi può avere accesso ai dat
Trasparenza sulla spesa pubblica
La trasparenza nei confronti dei cittadini sarà inoltre necessaria per quanto riguarda le misure adottate dallo Stato per avviare la ripresa economica dopo questa crisi. È essenziale che i meccanismi che regolano la scelta di questo o quell’investimento siano comprensibili e rispettino i principi applicabili in questo settore, entro i termini previsti dall’emergenza.
4. TRAFFICO DI DATI CLINICI
Nel gruppo di esperti che affianca il Governo nell’analisi di tutti i dati sul COVID-19 siedono docenti universitari, funzionari delle istituzioni, amministratori di startup, consulenti, manager di multinazionali e di fondazioni private. Devono gestire il proprio ruolo evitando i conflitti di interessi e i rischi di trarre vantaggio (magari per il proprio ente) dalla propria posizione. I dati sul COVID-19 sono raccolti e gestiti dal personale delle strutture sanitarie pubbliche e private, ma il lavoro a distanza ha moltiplicato gli accessi a questi dati dall’esterno, e la possibilità di copiarli, memorizzarli e trasferirli dal salotto di casa.
Quali possibili soluzioni?
Disclosure dei clinical trials
Pubblicare in modo immediato, aperto e gratuito tutti i dati sulle sperimentazioni e gli studi clinici in possesso della pubblica amministrazione, togliendo qualsiasi incentivo a corrompere chi può avere accesso ai dati
Aumento della sicurezza informatica
Individuare le misure di sicurezza tecnologiche per aumentare la tracciabilità dei dati, il controllo degli accessi e monitorare le attività dei dipendenti che hanno accesso ai dati. Ridurre e monitorare i soggetti che hanno accesso ai dati. (NB: ai fini di prevenire la corruzione, l’applicazione della prima misura rende superflua la seconda ed è molto più economica)
Predisposizione di un codice di comportamento ad hoc
I codici di comportamento (o condotta) e le dichiarazioni di assenza di conflitto di interessi sono strumenti poco efficaci. Chi ha la possibilità di accedere a informazioni che possono dare vantaggi importanti deve sottoscrivere un codice di comportamento ad hoc che preveda sanzioni severe in caso di violazioni e adeguata pubblicità agli interessi personali