Vai al contenuto della pagina

Vaccini Covid: quinto report di Aifa sugli eventi avversi

homepage h2

Farmacovigilanza vaccini Covid, pubblicato il quinto report di Aifa: segnalazioni gravi salgono al 10,4%. Secondo questa fonte, sono quattro i decessi potenzialmente correlabili. Dal 27 dicembre 2020 al 26 maggio 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso sono state effettuate 66.258 segnalazioni.
Vaccini Covid: quinto report di Aifa sugli eventi avversi
Farmacovigilanza vaccini Covid, pubblicato il quinto report di Aifa: segnalazioni gravi salgono al 10,4%. Secondo questa fonte, sono quattro i decessi potenzialmente correlabili. Dal 27 dicembre 2020 al 26 maggio 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso sono state effettuate 66.258 segnalazioni.
I dati raccolti riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 maggio 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.
 
Delle segnalazioni effettuate, secondo Aifa circa il 90% è riferito a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.
Le segnalazioni gravi corrispondono al 10,4% del totale ( erano l’8,6% nel precedente rapporto), con un tasso di 21 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.
 
La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (71,8%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (68,7% delle dosi somministrate), poi al vaccino Vaxzevria (24% delle segnalazioni e 20,8% delle dosi somministrate), al vaccino Moderna (3,9% delle segnalazioni e 9% delle dosi somministrare), e al vaccino COVID-19 Janssen (0,3% delle segnalazioni e 1,5% delle dosi somministrate).
 
Sempre secondo Aifa, ol tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria è in linea con quanto osservato a livello europeo (1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate, nessun caso dopo seconda dose), prevalentemente in persone con meno di 60 anni.
 
Le segnalazioni di decesso risultate potenzialmente correlabili alla vaccinazione sono salite a 4 (erano tre nel precedente rapporto), di cui un caso a seguito di vaccino mRna, nel rapporto non è indicato se Pfizer o Moderna, (relativo ad un uomo di 79 anni, con storia clinica di ipertensione arteriosa, pregresso intervento per triplice by-pass aortocoronarico e impianto di pacemaker, insufficienza cardiaca moderato-grave, gammopatia monoclonale di significato indeterminato, ipertrofia prostatica e retinopatia) e tre casi segnalati dopo la vaccinazione con Vaxveria che si riferiscono a un uomo di 46 anni e a una donna di 32 anni, deceduti 12 giorni dopo la somministrazione della 1ª dose di vaccino per eventi di tipo trombotico e concomitante piastrinopenia e un terzo caso segnalato in questo ultimo rapporto che si riferisce a un uomo di 58 anni (affetto da ipercolesterolemia e sottoposto in passato a tiroidectomia), deceduto dopo 17 giorni dalla prima dose del vaccino, per trombosi delle vene splancniche con trombocitopenia, splenomegalia, emoperitoneo e conseguente ischemia splancnica.
 
Secondo Aifa, il caso è stato interpretato come sospetta trombosi in sede atipica associata a trombocitopenia in paziente vaccinato con Vaxzevria e valutato come correlabile, in attesa di ulteriori informazioni dall’esame autoptico.
Non è qui inserito il caso della morte della 18enne che si era vaccinata a un Open Day, poiché avvenuto dopo il 26 maggio. 
Interessante poi uno studio di un team di ricercatori italiani pubblicato sull’European Journal of Internal Medicine, secondo cui gli attuali vaccini «aumentano la sintesi endogena delle proteine spike Sars-Cov-2 da parte di una vasta gamma di cellule. Una volta sintetizzate, le proteine Spike riunite nel citoplasma migrano verso la superficie cellulare e sporgono con una conformazione simile a quella originaria. Queste proteine sono riconosciute dal sistema immunitario che sviluppa rapidamente una risposta. Tale risposta appare piuttosto vigorosa in presenza di vaccini a DNA che codificano vettori virali, così come in soggetti con immunità data da precedente esposizione a Sars-Cov-2. Il quadro patologico risultante può assomigliare a quello del coronavirus che causa la malattia». Le reazioni che si innescan, secondo questo studio, «possono portare anche all’aggregazione piastrinica, alla trombosi e all’infiammazione mediata da numerosi meccanismi, inclusi i recettori ACE2».
E la dottoressa Maria Rita Gismondo a ‘Non è l’arena’ ha detto ( QUI IL VIDEO): “Ci sono due considerazioni da fare: da un lato è vero che essendo vaccini ancora in via di sperimentazione per alcuni loro aspetti, può accadere che si cambi rotta mentre si utilizzano perché possono arrivare esperienze, effetti collaterali che ci fanno modificare l’utilizzo, però è anche vero che è assolutamente incredibile quello che sia accaduto con effetti collaterali non comunicati nella rete di sorveglianza europea fra le varie agenzie.  E l’altra cosa che mi lascia molto perplessa è quella che è stato pubblicato il numero di effetti collaterali avuti con Pfizer che addirittura supera quelli di Astrazeneca ma non se ne parla per niente. Allora dobbiamo essere tutti modesti e dire che l’emotività ha preso il sopravvento. Io voglio assolutamente pensare che ci sia stata una buona fede che le decisioni siano state prese affrettatamente dettate dall’emotività».
E si legge sul quotidiano Il Tempo del 15 giugno: «Non è vero che il vaccino della Pfizer è più sicuro degli altri. Gli ultimi dati dell’Aifa, secondo quanto reso noto nella trasmissione di Retequattro Quarta Repubblica, direbbero esattamente il contrario. Il rapporto sulla sorveglianza dei vaccini covid-19, infatti, datato 26 maggio, dice che le morti sospette in Italia, dopo il vaccino Pfizer sarebbero 213 (con un tasso dello 0,96 ogni 100 mila dosi). Le morti dopo la somministrazione di Moderna sarebbero invece 58 (tasso 1,99), quelle con Astrazeneca 53 (tasso 0,79) e, infine con Johnson & Johnson i decessi sarebbero 4 (tasso 0,79) per un totale di 328 aventi avversi (tasso 1,01)».

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!