Vai al contenuto della pagina

Verso il dimezzamento degli F35

homepage h2

È di apprezzamento la reazione del mondo pacifista e non violento al voto della Camera che dimezza il numero di caccia da acquistare. Ma l’obiettivo – aggiungono Francesco Vignarca della Rete Disarmo e Flavio Lotti del Comitato per la marcia Perugia-Assisi – resta quello di non comprarne nemmeno uno. 
È di apprezzamento la reazione del mondo pacifista e non violento al voto della Camera che dimezza il numero di caccia da acquistare. Ma l’obiettivo – aggiungono Francesco Vignarca, Flavio Lotti, don Renato Sacco – resta quello di non comprarne nemmeno uno. «Noi», conclude il coordinatore nazionale di Pax Christi, «continuiamo a sognare che esista una strada alternativa alla guerra».
La notizia del voto alla Camera sul programma F-35 fa rapidamente il giro della galassia disarmista. Le reazioni sono positive, anche se in tanti ribadiscono la necessità di non abbassare la guardia.
«La mozione Pd, cioè quella che prevede il dimezzamento del programma, non è la sola approvata dalla Camera», osserva Francesco Vignarca, coordinatore Rete Italiana Disarmo. In effetti, l’aula di Montecitorio ha dato il via libera anche ad altri testi (uno di Scelta Civica e uno di Forza Italia), che però sono più “morbidi” e meno espliciti, limitandosi a raccomandare un aggiornamento del programma. Situazione, questa, che potrebbe tornare molto comoda ai sostenitori dei caccia.
«Ecco perché è fondamentale che il Governo espliciti tempi e modi in cui metterà in atto le indicazioni parlamentari. Pur riconoscendo l’importanza della decisione di oggi, la campagna “Taglia le ali alle armi”», assicura Vignarca, «proseguirà nel suo lavoro di controllo. Il dimezzamento si potrà dire effettivo solo quando se ne troverà traccia nella Legge di Stabilità».
Flavio Lotti, coordinatore del Comitato per Marcia Perugia-Assisi, definisce il voto alla Camera come «un apprezzabile passo nella direzione giusta». Precisando però che «per noi la direzione ha una sola meta: la cancellazione di un programma antistorico e antidemocratico, oltre che insostenibile economicamente e umanamente. Dopo la prima iniziale decisione di tagliare una ventina di velivoli (erano i tempi del governo Monti, ndr) e dopo l’attuale più coraggioso dimezzamento, sembra davvero che il buon senso stia iniziando a prevalere».
Ma c’è nelle parole di Lotti anche una nota di amarezza. «Pur sottolineando l’importanza di questo risultato, dobbiamo prender atto di una certa lentezza della politica a recepire le istanze dell’opinione pubblica. È necessario urgentemente spostare le risorse dalla guerra verso investimenti di pace». Non a caso, lo slogan della prossima marcia Perugia Assisi, programmata per domenica 19 ottobre, sarà “Lavoro, non bombe”. Emerge, tra l’altro, una piccola coincidenza: proprio oggi ricorre il 53° anniversario dalla prima Perugia Assisi, che si svolse il 24 settembre del ’61: «segno che la pace», conclude Lotti, «ha radici lontane, ma davanti a sé ancora un lungo cammino».

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!