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Cannabis: la prescriveranno i medici di famiglia?

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Cannabis: in commissione proposta di legge che apre alla prescrizione da parte dei medici di famiglia.
Franco Grillini è stato nominato dalla commissione Salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini, relatore della proposta di legge finalizzata all’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi. Il progetto di legge fissa alcuni criteri per l’accesso ai farmaci a base di cannabinoidi, quelli «già prescrivibili ai sensi della normativa nazionale», erogati in ospedale o per «trattamento in ambito domiciliare»; nel «disciplinare e organizzare le modalità di accesso», punta ad «agevolarne l’acquisizione e imputare i relativi costi al Sistema sanitario regionale». Con questa legge, la Regione sarà autorizzata a «stipulare convenzioni con i centri e gli istituti autorizzati, ai sensi della normativa vigente, alla produzione o alla preparazione dei farmaci cannabinoidi», così da «ridurre la spesa sostenuta dal Ssr per l’importazione di medicinali cannabinoidi dall’estero». La proposta è stata presentata dallo stesso Grillini, storico leader libertario del movimento gay e ora consigliere regionale LibDem, insieme al consigliere a 5 stelle Andrea Defranceschi, con Liana Barbati e Sandro Mandini (Idv), Gian Guido Naldi e Gabriella Meo (Sel-Verdi), Monica Donini e Roberto Sconciaforni (Fds) e sette consiglieri del Pd, compresa la capogruppo Anna Pariani. Al testo base, è stato abbinato l’esame di una proposta dei soli Grillini, Barbati e Mandini. Si prevede che il trattamento cominci in ospedale o struttura «assimilabile, e i farmaci cannabinoidi sono acquistati tramite la farmacia ospedaliera» o l’Ausl di residenza, con le relative spese a carico del Servizio sanitario regionale (Ssr) «anche nell’ipotesi in cui il trattamento terapeutico sia iniziato in ambito ospedaliero ma proseguito in sede di dimissioni assistite». Per il trattamento domiciliare, «i farmaci cannabinoidi potranno essere prescritti secondo le modalità previste dalla normativa nazionale ma con oneri a carico del Ssr qualora il farmaco sia prescritto da un medico dipendente o convenzionato con il Ssr e la prescrizione sia effettuata mediamente l’impiego del ricettario del Ssr stesso». Per medici e personale sanitario e socio-sanitario sono previsti «formazione e aggiornamento sull’utilizzo, sull’efficacia e sullo sviluppo biomedico e sanitario dei farmaci cannabinoidi». Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la legge Fini-Giovanardi ripristinando la distinzione tra droghe legge e droghe pesanti, fioriscono le iniziative regionali per rilanciare il diritto alle cure a base di cannabinoidi: è dei primi di marzo il via libera alla cannabis per uso terapeutico in Abruzzo, con il Governo che ha deciso di non impugnare la legge promulgata nello scorso gennaio dalla Regione. Prevista in questo caso l’erogazione su ricetta medica, che apre anche alla prescrizione dei medici di famiglia. Altre leggi regionali erano state invece impugnate dal Governo Monti.

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