La legge vieta l’uso di carta riciclata nei cartoni per la pizza da asporto. Ma le analisi mostrano la presenza di piombo. Scatta l’allarme in Val d’Aosta
Quei cartoni per confezionare la pizza da asporto sono tossici. Troppo piombo nella cellulosa impiegata nella fabbricazione del cartone. Il sistema di allerta alimentare della Valle d’Aosta segnala il ritiro dal mercato di due lotti di cartoni per pizza e calzone. Secondo quanto riferito dall’allerta entrambi i lotti sono in corso il ritiro o già ritirati da 30 pizzerie localizzate nella regione.
Preoccupazione tra i consumatori: i controlli ogni tanto ci sono e rilevano irregolarità, ma bisogna anche calcolare che ogni giorno in Italia vengono confezionate oltre 1,5 milioni di pizze nelle apposite scatole di cartone, che secondo la legge non devono essere fabbricate in carta riciclata ma con cellulosa vergine. In questo la nostra legge nazionale è più severa rispetto agli altri paesi europei. L’ambiente che si crea all’interno di queste scatole in effetti, con il caldo umido e la presenza di grassi, è favorevole alla cessione di sostanze tossiche.
Un’analisi condotta nel 2006 nel laboratorio LabAnalysis di Pavia sui cartoni da asporto aveva mostrato una possibile contaminazione del cibo con composti fenolici, benzeni e naftaleni, sostanze che in teoria devono essere strettamente regolamentate. Successivamente il Ministero della Salute aveva rilasciato una nota per sedare l’allarme.