Cosa c’è nella merendina?
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Le preferenze vanno a prodotti leggeri (termine su cui ci sarebbe molto da disquisire) e capaci di conciliare gusto e benessere. In quest’ottica sono nate nuove linee, che cercano di rispondere meglio ai bisogni del mercato. Già qualche anno fa, ad esempio, una nota catena di grande distribuzione ha proposto una linea di sfornati studiata in collaborazione con l’Ecog (European childhood obesity group) e la Sio (Società italiana obesità). Eliminati coloranti, conservanti e sale (l’unico dei prodotti esaminati che non lo aggiunge), si dà spazio a uova e frutta fresche: calano i grassi ma non i carboidrati e l’apporto calorico non è proprio basso, ma l’etichetta è ben leggibile. Più recente invece è il prodotto di una famosa azienda dolciaria, realizzato con olio extravergine di oliva: un esempio da seguire. Insomma, il mercato sembra muoversi nella direzione di un cambiamento, anche se forse un po’ lentamente. Ma i prodotti in commercio sono davvero salutari?
Gli zuccheri sono rappresentati principalmente dallo zucchero bianco, sostituito da quello di canna nei prodotti bio, anche se non è detto che sia sempre meglio, come abbiamo imparato nell’articolo «Zucchero di canna: come scegliere?» (TN di dicembre 2011). Non mancano sciroppi vari, ma per fortuna il settore bio propone anche due edulcoranti validi, come la linfa di agave e il malto. I grassi rappresentano forse la nota più dolente, benché ormai quelli idrogenati siano praticamente scomparsi. Non sempre si conosce la provenienza dei lipidi usati, spesso di origine tropicale: secondo una ricerca pubblicata su Altroconsumo nel 2009, su 51 prodotti da forno si riscontrava un uso generalizzato di questi grassi. Ma la caccia all’esotico ci fa perdere di vista un elemento ben più grave: la presenza di grassi trans, cioè tutti quegli oli estratti a caldo con solventi chimici, al contrario di quelli bio, che sono di prima spremitura. Da più parti si spinge per arrivare a un divieto di questo genere di grassi, soprattutto dopo la pubblicazione di uno studio
sul British Medical Journal, secondo il quale la loro eliminazione potrebbe prevenire 11.000 attacchi di cuore all’anno e 7000 decessi.
Nel 2004 l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un appello per la riduzione dei grassi: inascoltato, come anche il dodecalogo pubblicato lo scorso novembre, che raccomanda l’eliminazione dei cibi troppo ricchi di grassi, zuccheri e sale. Come le merendine, per l’appunto, contro cui si scatenano regolarmente offensive.