Vai al contenuto della pagina

Danni da vaccino: appello al governo

homepage h2

Possibilità di chiedere gli indennizzi senza essere vincolati a termini di legge; reintegrazione e riconoscimento di indennizzo e vitalizio per chi, pur disabile dopo vaccinazione, ha presentato domanda oltre gli attuali termini previsti. Sono queste le richieste che il Condav ha avanzato al governo.
Possibilità di chiedere gli indennizzi senza essere vincolati a termini di legge; reintegrazione e riconoscimento di indennizzo e vitalizio per chi, pur disabile dopo vaccinazione, ha presentato domanda oltre gli attuali termini previsti. Sono queste, chiare e concise, le richieste che il Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino (Condav) ha avanzato al governo durante il convegno tenutosi a Roma in occasione della decima giornata in ricordo di tutti coloro che hanno riportato disabilità o sono morti a seguito di vaccinazione. Richieste presentate davanti a una folta platea di famiglie che hanno vissuto direttamente queste sofferenze, la mancanza di risposte chiare, la via crucis tra medici e ospedali, i contenziosi giudiziari che si trascinano per anni. “Perché in Italia si fatica così tanto a farsi riconoscere dalle commissioni mediche e dal ministero i danni da vaccino? Forse, perché frapponendo mille barriere, si spera che le famiglie si arrendano o che il problema possa essere nascosto? Le famiglie che seguiamo hanno potuto sperimentare direttamente cosa significhi vedere un vaccino che rende disabile il figlio che tanto ami; io stessa l’ho vissuto”. Queste sono state le parole di Nadia Gatti, presidente del Condav, che ha coordinato i lavori del convegno che si è tenuto alla Sala delle Colonne della Camera dei Deputati. Sono state anche ricordate tre storie emblematiche. La prima è stata quella di Giacomo del Pistoia, 36enne di Viareggio morto di recente dopo anni di sofferenze a causa di una paralisi postvaccinica. Poi quella di Monica Ghidini, mantovana, morta nell’aprile scorso a 35 anni; a pochi mesi le era stata diagnosticata una encefalopatia causata dalle vaccinazioni ricevute. Federico Scarsi, trentino, è invece riuscito a raccontare personalmente quanto gli è accaduto da piccolo: un’atassia causata dalle vaccinazioni. “Il danno da me subìto – ha spiegato Scarsi durante il convegno – è stato riconosciuto dal Ministero della Salute dopo vent’anni di menzogne e depistaggi. Mi muovo con meno equilibrio, soffro di dermatite atopica, sono stato leso nella vista e nel ritmo del sonno, dormo poche ore e mi sveglio in continuazione. Tutto questo per colpa delle vaccinazioni obbligatorie cui sono stato sottoposto”. E proprio Scarsi ha messo in luce quanto il Condav sta rivendicando da anni: occorre una maggiore attenzione da parte dei medici e dello Stato nei confronti del problema, una vaccinovigilanza che funzioni meglio e che permetta di individuare tempestivamente questi casi e un sistema sanitario che non si ostini a ignorare l’esistenza dei danneggiati e che sia pronto a fornire supporto, cure e servizi.
Interessante anche l’intervento dell’avvocato Vanni Oddino, uno dei legali del Condav, che ha sottolineato come già la Corte Costituzionale abbia chiaramente sancito il dovere dello Stato di risarcire non solo i danni dovuti alle vaccinazioni obbligatorie, ma anche quelli provocati da vaccinazioni facoltative.
Sulle modalità di risarcimento è intervenuto il presidente del Condav, che ha ricordato come sia elevato il numero di coloro che, pur essendo stati riconosciuti  danneggiati, non sono stati indennizzati perché hanno presentato la domanda fuori dai termini previsti dalla legge 210/92. “Da anni – ha spiegato Gatti – la nostra associazione si batte affinché venga definitivamente eliminato il vincolo dei tre anni previsti dalla legge per presentare la domanda d’indennizzo, é una questione non solo di giustizia ma anche e soprattutto di coscienza. Le Ausl e i medici non hanno mai fatto informazione, non informano dell’esistenza di questo diritto e così facendo si impedisce ai danneggiati di poterne usufruire. Appare dunque non solo logico, ma anche giusto, che lo Stato assegni un indennizzo a chi è stato menomato in modo permanente senza porre termini di decorrenza”. 
Province dove il Condav ha seguito casi di morte dovuta a vaccinazione: Pordenone, Napoli, Salerno, Caserta, Milano, Bergamo, Cremona, Mantova, Varese, Como, Biella, Isernia, Vicenza, Verona, Treviso, Padova, Venezia, Cagliari, L’Aquila, Pescara, Chieti, Pesaro, Macerata, Roma, Frosinone, Latina, Viterbo, Livorno, Pisa, Lucca, Siena, Perugia, Bari, Lecce, Ragusa, Messina, Palermo, Reggio Emilia, Ferrara, Trento, Genova. 
Tabella delle pratiche istruite per danni da vaccino Regione per Regione.
Regione
Pratiche seguite
Abruzzo
35
Alto Adige
16
Basilicata
13
Calabria
28
Campania
60
Emilia Romagna
65
Friuli Venezia Giulia
13
Lazio
112
Liguria
38
Lombardia
153
Marche
48
Molise
12
Piemonte
75
Puglia
72
Sardegna
43
Sicilia
82
Toscana
75
Trentino
30
Umbria
26
Veneto
94
Totale
1090
 
 
 
 
 
 

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!