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Decreto vaccini approvato in Senato, ora passa alla Camera

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Il decreto sui vaccini obbligatori necessari per la frequenza scolastica è stato approvato in aula al Senato. Ora passerà alla Camera, che dovrà approvarlo entro il 6 agosto pena la decadenza.
Con 172 sì il decreto legge sui vaccini ha appena incassato il via libera del Senato. I no sono stati 63 e 19 gli astenuti. Il provvedimento, in scadenza il 6 agosto, ora passa alla Camera.
A quasi un mese e mezzo dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale stamattina l’Aula del Senato ha approvato il provvedimento. I pareri favorevoli sono stati 172. Oltre alla maggioranza, tra gli altri, hanno votato a favore anche Forza Italia, Scelta civica-Ala e Mdp. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera; se lo approverà senza modifiche verrà convertito in legge, sennò dovrà tornare al Senato per un nuovo passaggio. Il decreto decade il 6 agosto se in assenza di conversione. 
 
Al momento del voto finale si è verificato qualche problema tecnico, tanto che alcuni voti, sia a favore sia contro il decreto, non sono stati registrati dal sistema elettronico. Sul tabellone i voti a favore risultavano 171, poi a voce uno dei senatori ha chiesto che venisse verbalizzato anche il suo voto, facendo così salire a 172 il totale dei sì.
 
Le modifiche sono numerose. Il numero delle vaccinazioni obbligatorie scende da 12 a 10, saltano meningococco B e C. Restano: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.
Per anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella è stata prevista la possibile cessazione dell’obbligatorietà dopo tre anni sulla base dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte; la decisione sarà comunque discrezionale, nel senso che potrebbe rimanere l’obbligo. L’obbligo vaccinale vale anche per i minori stranieri non accompagnati. Alle 10 vaccinazioni obbligatorie ne vengono aggiunte 4 “consigliate”, che risultano gratuite, quindi a carico della collettività: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus.
 
Prevista poi la possibilità da parte delle Regioni di richiedere nelle gare d’acquisto i vaccini in formula monocomponente o combinata in cui sia assente l’antigene per la malattia infettiva per la quale sussiste l’immunizzazione naturale da parte del minore. Poiché, però, i monocomponenti oltre ad essere di difficile reperibilità sul mercato hanno un costo maggiore rispetto ai vaccini in formula esavalente o trivalente, il loro acquisto potrà avvenire “solo nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale”. Già il ministro Lorenzin, durante il suo intervento, aveva fatto riferimento alla “difficoltà” delle case farmaceutiche nel produrre i vaccini singoli.
 
Sono state ridimensionate le sanzioni comminabili in caso di mancato adempimento dell’obbligo, che comunque restano. Il tetto massimo, inizialmente di 7.500 euro, è ora di 500 euro. No alla possibilità di vaccinarsi anche in farmacia, ma sarà possibile prenotare gratuitamente le vaccinazioni in farmacia tramite CUP.
Dopo che in queste settimane erano emerse chiaramente le critiche nei confronti dell’attuale vaccinovigilanza praticamente assente, si è deciso di adottare misure per renderla più trasparente, sulle quali però il risultato sarà tutto da verificare.
Chi non ha certificazione vaccinale completa non potrà accedere a nidi e scuole materne (0-6 anni), mentre per la scuola dell’obbligo si entra ma con successive multe. È sparita la menzione dell’obbligo da parte dell’Ausl di fare la segnalazione al Tribunale dei minori, ma ricordiamo che, comunque, se le Asl lo ritenessero opportuno o ricevessero sollecitazioni in tal senso, potrebbero comunque effettuarle.
L’iter del decreto in Senato è stato lungo e probabilmente su questo hanno avuto un ruolo le tantissime proteste che si sono succedute in tutta Italia di genitori, comitati e associazioni che, in decine di migliaia, hanno fatto sentire la loro voce e hanno riempito le strade e le piazze per chiedere la libertà vaccinale. Ma, stando agli annunci, questo non ferma il governo e la maggioranza, intenzionati a “licenziare” il provvedimento prima possibile.
 
 In fondo all’articolo è scaricabile il pdf del testo del provvedimento, articolo per articolo, ricostruito da Quotidiano Sanità.
 

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