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Decreto vaccini: in decine di migliaia per la manifestazione contro l’obbligo a Pesaro

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Il parco Miralfiore di Pesaro si è riempito sabato 8 luglio: decine di migliaia di persone hanno preso parte alla manifestazione contro l’obbligo vaccinale indetta da comitati e associazioni.
Comitati e associazioni che hanno organizzato la manifestazione si sono dichiarati molto soddisfatti: sabato 8 luglio a Pesaro c’erano decine di migliaia di persone arrivate da tutta Italia per protestare contro il decreto legge Lorenzin che ha introdotto 12 vaccinazioni obbligatorie, per ora diventate 10 dopo l’approvazione di un emendamento in Commissione Igiene e Sanità al Senato.
Intanto lunedì 10 luglio dovrebbe essere esaminato dalla Commissione bilancio  l’emendamento della relatrice Patrizia Manassero (Pd) con il quale si punta, a partire dal 2018, ad estendere le vaccinazioni obbligatorie anche agli operatori sanitari e gli operatori scolastici.
Vediamo cosa dicono alcune degli emendamenti fin qui approvati durante l’esame della Commissione Igiene e Sanità del senato.
I vaccini obbligatori da 0 a 16 anni diventano 10, prima erano 12. Restano:
– anti-poliomielitica;
– anti-difterica;
– anti-tetanica;
– anti-epatite B;
– anti-pertosse;
– anti-Haemophilus influenzae tipo b;
– anti-morbillo;
– anti-rosolia;
– anti-parotite;
– anti-varicella. 
 
A queste se ne aggiungono altre 4 “consigliate”: anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus.
Le vaccinazioni potranno essere omesse o differite: in caso di avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante o dagli esiti dell’analisi sierologica; o ancora in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.
Ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori verrà comminata una sanzione che potrà andare da un minimo di 500 ad un massimo di 3.500 euro. Sparisce la parte che rendeva obbligatoria la segnalazione al Tribunale dei Minori.
L’articolo 1-bis estende le somministrazioni vaccinali anche alle farmacie. Qui si spiega che i medici, anche avvalendosi della collaborazione di infermieri o assistenti sanitari, con modalità stabilite con un decreto del Ministero della Salute, potranno somministrare i vaccini presso le farmacie, in spazi idonei sotto il profilo igienico-sanitario. La farmacia, previo rilascio della certificazione gratuita relativa all’avvenuta vaccinazione, procede all’invio della stessa al competente servizio dell’Asl.
Intanto 11 tra medici di medicina generale, specialisti ed epidemiologi tra i più competenti in Italia in materia vaccinale hanno avanzato una proposta alternativa che punta a concentrarsi esclusivamente sul morbillo. Scrivono in una lettera a Quotidiano Sanità: «Se il problema è il morbillo, non sembra giustificato generalizzare ad altre vaccinazioni un’“emergenza che non c’è”. Inoltre le percentuali di copertura indicate dall’OMS per ottenere l’effetto gregge non sono le stesse per tutti i vaccini, come mostra la Tabella allegata, e non si dovrebbe più fare riferimento a un generico “95% di copertura”, valido per l’antimorbillo ma che per altri vaccini è inferiore. Per alcuni dei vaccini previsti nel Decreto è addirittura improprio o persino impossibile parlare di effetto gregge, come dimostrano acquisizioni scientifiche degli ultimi anni, o in altri casi addirittura il buon senso».
Comitati e associazioni hanno già annunciato presìdi a Roma durante le votazioni in aula al Senato (11, 12 e 13 luglio), dove dovrebbe approdare il testo “licenziato” tra lunedì e martedì dalla Commissione Igiene e Sanità.

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