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Decreto vaccini: la ribellione di presidi e Regioni

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I presidi di Como non segnaleranno i non vaccinati, in Alto Adige 130 famiglie chiedono asilo all’Austria, la Regione veneto critica pesantemente la decisione del governo e a Bolzano la Provincia autonoma vota un documento contro: iniziano le ribellioni al decreto vaccini. Intanto domenica 11 giugno manifestazione nazionale a Roma per protestare contro l’obbligo.
Arrivano le prime ribellioni “istituzionali” al decreto vaccini fortemente voluto dal ministro Lorenzin che impone 12 vaccini obbligatori per l’accesso a nidi e materne e la cui inottemperanza porterà a multe e segnalazioni al tribunale dei minori per le famiglie che hanno figli ala scuola dell’obbligo.
A Como i dirigenti scolastici sono sul piede di guerra: «I vaccini? Faccia i controlli l’Ats». Dopo la firma sul decreto che ha introdotto la vaccinazione obbligatoria per iscriversi alle scuole, i dirigenti scolastici sono in allarme per la pesante responsabilità e per il carico di lavoro che le scuole dovranno affrontare in tutta fretta.
Il mese di settembre rischia di diventare caotico per alunni e insegnanti. «I dirigenti scolastici si stanno organizzando per contrastare questa decisione – spiega Sonia Lulli, preside dell’istituto comprensivo Como Nord – e per restituire la palla alle Ats. È una partita aperta. Siamo sommersi da molestie burocratiche, da mille obblighi e da mille responsabilità. Questa dei vaccini è un’incombenza gravosa, per certi versi inattuabile.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, critica pesantemente il decreto: “Davanti al grido di allarme dei genitori – prosegue il presidente –  non si risponde con le multe e con le segnalazioni alle Procure. Pena l’insurrezione delle famiglie e la fuga dalla buona prassi delle vaccinazioni.  La vera prevenzione inizia con l’ascolto delle mamme e dei papà e facendo una corretta informazione, scientifica e capillare”.
E in Alto Adige oltre 130 famiglie hanno annunciato che chiederanno “asilo” in Austria per non dover vaccinare i loro bambini. “I genitori hanno già scritto al presidente italiano Mattarella, a quello austriaco Van der Bellen, come anche al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra”, ha detto Reinhold Holzer all’Ansa. “Asilo non lo chiede solo chi scappa da una guerra, ma anche chi si vede privato dei diritti umani”.
Intanto il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano ha votato un documento contro le misure coercitive previste dal decreto sui vaccini .
Domenica 11 giugno manifestazione nazionale a Roma per protestare contro il decreto: l’iniziativa è stata promossa dal Coordinamento nazionale per la libertà di scelta.

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