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Dentifrici: alla larga dal triclosan!

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Da un po’ di anni si parla della sua pericolosità. Entro il 2012 dovrebbe pronunciarsi anche la Fda americana, ma nel frattempo meglio starne lontano.
«Protezione totale!», «Igiene assoluta!». Le grandi aziende di dentifrici promuovono slogan che sembrano echeggiare campagne di guerra.  Alcune note marche rivendicano ancora l’uso del triclosan come cavallo di battaglia. Ben presto però potrebbero cominciare a nascondere l’uso di questo ingrediente, utilizzato come disinfettante nei prodotti igienizzanti. Si tratta di un potente antibatterico che, come dimostrano diversi studi indipendenti, potrebbe alterare la regolazione ormonale e causare resistenza agli antibiotici.
La scorsa estate, infatti, è finito nel mirino della Fda (Food and drug administration), l’ente americano che vigila sulla sicurezza alimentare, che ha avviato una propria indagine conoscitiva. Una notizia che ha destato non pochi imbarazzi nel mercato dei cosmetici, perché la produzione di saponi a base di antimicrobici e antibatterici, secondo la società di ricerche di mercato Kline & Company, negli Usa rappresenta un capitale di 750 milionidi dollari. Il 2012 potrebbe però segnare la fine dell’uso libero e sconsiderato di questa sostanza, con una decisione delle autorità americane che potrebbe condizionare quelle europee.
Prima di attendere il legislatore, sarebbe opportuno correre ai ripari e fare in modo che il triclosan non compaia tra gli ingredienti di quello che acquistiamo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti che mettiamo direttamente in bocca. Il triclosan si può trovare anche in shampoo, creme, saponi, lozioni, deodoranti, collutori e similari. Il problema è dato proprio dall’uso regolare e ripetuto della sostanza, che può portare alla formazione di ceppi batterici resistenti, così come succede con l’abuso di antibiotici.
Secondo alcuni esperti questo composto può accumularsi nei tessuti degli organismi viventi e nel latte materno, arrivando a causare l’alterazione della funzionalità epatica e quella polmonare, indurre sterilità e alterazione immunitaria. Negli ultimi anni, in seguito all’assunzione di dentifrici al triclosan, si sono registrati anche casi di dermatiti da contatto, con studi che ne dimostrano la pericolosità. L’igiene dentale non ha bisogno di guerre al terrorismo: le alternative naturali sono a portata di mano.
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