E se invece di Zika fosse Monsanto?
homepage h2
Secondo i medici le precedenti epidemie di Zika non hanno causato malformazioni nei neonati, nonostante avessero infettato il 75% della popolazione nelle aree endemiche (era il 2007). Anche in altri Paesi si sono verificati diversi casi, eppure non sarebbero stati registrati effetti teratogeni.
I tempi di esplosione dei casi di malformazioni craniche nei neonati sono sospetti, prosegue il rapporto. Dalla seconda metà del 2014 il Ministero della Salute brasiliano ha smesso di usare il temephos, un larvicida al quale l’Aedes era divenuto resistente. Così è passato al pyroproxyfen, commercialmente noto come Sumilarv.
Sono gli stessi inviati del Ministero a irrorare con questo potenziale teratogeno i bacini di acqua potabile utilizzati dal popolo del Pernambuco, Stato brasiliano in cui la proliferazione della zanzara Aedes è molto alta. Questo insetticida ovo-larvicida (utilizzato anche in Italia) agisce allo stesso modo dell’ormone giovanile degli insetti. Impedisce la schiusa delle uova, e inibisce la crescita delle neanidi. Ha infine un impatto indiretto anche sugli adulti, dei quali riduce il potenziale riproduttivo. In pratica, genera malformazioni nello sviluppo delle zanzare e causa la loro morte o impotenza.
Il Washington Post ha riferito, il 29 gennaio, che dopo aver esaminato 732 casi di microcefalia su 4.180, gli esperti hanno concluso che più della metà non erano legati alla Zika. L’Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, non ha mai collegato esplicitamente il virus alle malformazioni. Il direttore generale, Margaret Chan, ha dichiarato però che «anche se un nesso causale tra l’infezione da Zika in gravidanza e la microcefalia non è stato stabilito, le prove indiziarie sono suggestive ed estremamente preoccupanti».
Intanto, lo Stato brasiliano del Rio Grande do Sul ha sospeso l’uso del pyriproxifen.