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Epatite e frutti di bosco

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Diverse marche di frutti di bosco surgelati hanno dovuto ritirare i loro prodotti per la presenza del virus dell’epatite A. In Italia ci sono più di 700 casi di contaminazione. Ecco quali precauzioni adottare
Nell’anno 2013 sono già stati diagnosticati oltre 700 casi di epatite A da contaminazione alimentare, dovuti molto probabilmente al consumo di frutti di bosco surgelati. Note marche di prodotti risultano nella lista nera pubblicata dal ministero sul portale www.sanita.it
L’epatite A in genere è causata dal consumo di frutti di mare crudi, ma negli ultimi mesi i casi risultano triplicati, e confermano l’ipotesi di correlazione con il consumo di frutti di bosco congelati.
“Non mangiate frutti di bosco surgelati se non sono stati cotti per 2-3 minuti”. Questo messaggio, timidamente suggerito dal Ministero della salute a distanza di quattro mesi dall’inizio dell’epidemia di epatite A, dovrebbe invece essere diffuso con una certa rilevanza da negozi e supermercati e attraverso un’adeguata campagna di informazione.
I prodotti contaminati sono stati ritirati dal mercato, ma non si può escludere che nei freezer domestici siano conservati prodotti acquistati in precedenza e poi ritirati dal commercio.
Per questo motivo si raccomanda la cottura come contromisura necessaria. Va effettuata a temperatura di ebollizione per «ridurre significativamente il rischio di contrarre l’epatite A. 
La situazione è fuori controllo e non si sa cosa fare per capire da dove arriva la materia prima contaminata. I frutti di bosco sotto accusa provengono da: Serbia, Bulgaria, Romania, Ucraina, Polonia e Canada e questo rende molto complicato individuare le partite pericolose. I sintomi dell’epatite A sono caratterizzati da esordio improvviso 15-50 giorni dopo l’ingestione e sono costituiti principalmente da malessere, perdita di appetito, astenia, nausea, vomito, dolore addominale e febbre nella fase pre-itterica e urine scure, feci chiare, comparsa di ittero e prurito nella fase itterica. Nei bambini il sintomo più evidente è la diarrea persistente. Non è il caso di allarmarsi per i frutti di bosco freschi, raccolti e prodotti in Italia.

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