Fa bene correre a piedi nelle città inquinate?
homepage h2
Ma evidentemente gli organizzatori non hanno riflettuto abbastanza sull’opportunità di questi eventi e continuano ad ignorare il diritto dei cittadini a respirare aria pulita. Quale messaggio benefico si può dare a favore della lotta ai tumori infantili, se si organizza tali eventi nel bel mezzo di un picco di inquinamento acuto da polveri sottili che si è protratto per 21 giorni consecutivi?
“Un adulto respira in media dai 6 ai 9 litri di aria al minuto, che aumenta fino a 60/80 litri durante una corsa, quindi aumenta l’introduzione nell’organismo di polveri sottili e ultrafini in grado di raggiungere le più fini diramazioni bronchiali e coronariche” denuncia il referente regionale dell’associazione Maria Grazia Lucchiari. “L’Azienda Sanitaria Locale ha il compito di dare indicazioni preventive e di valutare i rischi sanitari per la popolazione, per questo con un esposto (1) all’Ulss 16 di Padova chiediamo che il direttore intervenga per sospendere le marce podistiche organizzate in città dal Comune di Padova nei giorni di massimo inquinamento atmosferico; di avviare una campagna di informazione con l’obiettivo di tutelare dagli effetti dell’inquinamento da Pm10 e 2,5 i gruppi più sensibili della popolazione come i bambini, gli anziani e le persone con patologia cardiaca o polmonare; di intervenire con urgenza affinchè il Comune di Padova rientri nella legalità nazionale e comunitaria predisponendo e adottando un Piano di azione per il risanamento dell’aria come gli impone la legge”.
Secondo i dati dell’ultima ricerca europea MEDparticles ogni 10 microgrammi di particolato atmosferico in più per metro cubo d’aria fanno aumentare il rischio di tumore al polmone di circa il 22%, percentuale che sale al 51% per un particolare tipo di cancro, l’adenocarcinoma, che colpisce i polmoni anche in un significativo numero di non fumatori. Lo studio MISA-2 stabilisce che l’aumento di mortalita’ cardiovascolare si manifesta entro i 4 giorni successivi al picco di inquinamento e l’aumento di mortalita’ per cause respiratorie si protrae per almeno 10 giorni. L’Agenzia europea per l’ambiente nel suo rapporto 2013 pone la città di Padova in vetta alla classifica continentale delle città più inquinate.
“Da otto anni il Comune non si dota del piano di risanamento con la valutazione ambientale strategica, strumento obbligatorio e in assenza del quale tutti i provvedimenti presi dall’amministrazione sono annullabili per violazione di legge” prosegue Maria Grazia Lucchiari. “Dal 2005 al 2012 a Padova sono sistematicamente superati i limiti sanitari di legge per gli inquinanti come le polveri sottili PM10, il benzo(a)pirene, il biossido di azoto, l’ozono. Oggi si terrà la prima marcia podistica del 2014 e come nelle precedenti il bollettino meteo dell’Arpav prevede una qualità dell’aria scadente o localmente pessima. Ma agli amministratori della città non interessa”.