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Fiamo: «Omeopatia, Beppe Grillo parla di ciò di cui non sa nulla»

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Ha fatto scalpore il post di Beppe Grillo sul suo sito, che, rivolgendosi all’Ordine dei Farmacisti, ha invitato a smettere di vendere i medicinali omeopatici. Pronta la replica delle Società scientifiche omeopatiche e dell’Ordine stesso, che respingono al mittente ogni accusa tacciando il comico di superficialità e mancanza di informazione.
Beppe Grillo ha attaccato pesantemente l’omeopatia in un post sul suo blog e si è rivolto addirittura all’Ordine dei Farmacisti invitandoli a non vendere più i medicinali omeopatici. Pronta è stata la replica delle società scientifiche omeopatiche che hanno innanzi tutto sottolineato che i medicinali omeopatici entro il 2018 termineranno l’iter per la registrazione nel prontuario farmaceutico, come da direttiva europea, e quindi sono farmaci a tutti gli effetti. La Fiamo ha poi evidenziato le migliaia di studi scientifici pubblicati e indicizzati proprio sui medicinali omeopatici. 
Riportiamo gli interventi e le repliche.

L’intervento di Beppe Grillo

All’Ordine dei Farmacisti Italiani
di Beppe Grillo e il suo Neurologo – In queste ultime settimane abbiamo riflettuto molto sulla difficoltà a comprendere il significato della parola scientifico da parte delle persone. E’ stato disorientante, preoccupante e quasi penoso, assistere ad una degenerazione del dibattito così profonda.
E’ pur vero che non dovremmo stupircene più di tanto se consideriamo la diffusione di trattamenti e metodologie diagnostiche al limite dell’assurdo. Basti pensare alla fiducia con cui molte persone si rivolgono ai cosiddetti guaritori, fenomeno più volte denunciato dagli stessi media, in trasmissioni come “Striscia la notizia”.
La certezza di trovare nell’Ordine dei Farmacisti Italiani una sponda di razionalità è quindi praticamente matematica. E’ infatti difficile immaginare un laureato in farmacia che invita un paziente a rivolgersi ad un guaritore. Difficile che accada quanto illegale.
I medici di base e le farmacie rappresentano uno dei fari sempre fissi per il cittadino, sempre a rischio di perdersi fra le ciance infinite, le opinioni e i dibattiti: di fronte alle difficoltà che la malattia ed il disagio comportano non si devono, e non si possono, creare dubbi nella sua mente.
Per questa ragione mi appello al Vostro Ordine e a tutti i professionisti che rappresentate: evitiamo che le farmacie continuino a confondere i cittadini con la vendita di prodotti omeopatici. I fortissimi dubbi sulla loro efficacia da parte del mondo scientifico sono di dominio pubblico.
Così, senza permettermi un giudizio definitivo, l’omeopatia è stata più volte messa in discussione, sino a ripetuti quanto implacabili verdetti di inefficacia e inopportunità. Questo sia per quanto concerne la validità come opzione terapeutica che per la possibilità di un ritardo nell’approccio adeguato. Ritardo che potrebbe essere causato proprio dall’abuso di prodotti così a rischio di inefficacia e che, pur essendo in vendita in molte farmacie, farmaci non possono essere definiti.
Non dimentichiamo che, proprio il loro commercio nelle farmacie potrebbe, per contiguità e similarità, contribuire a confondere il cittadino. L’utente potrebbe infatti pensare: “se quel prodotto è in vendita in una farmacia significa che sarà efficace!” Come dubitarne…In fondo si tratta dello stesso posto dove si va, muniti di ricetta, dopo essere stati visitati dal proprio medico di fiducia, dallo specialista ospedaliero o appena dimessi dopo un ricovero; magari per un delicato trattamento chirurgico di alta specialità.
Il nostro sistema sanitario è uno dei migliori al mondo, per affidabilità e livello di copertura nei confronti dei cittadini. Agli occhi del Ssn siamo tutti uguali nei diritti, indipendentemente da quale patologia ci ha colpiti. Ed è anche in nome di questa evoluzione che chiediamo la sospensione della vendita presso le farmacie italiane di prodotti senza che ne sia stata scientificamente comprovata l’efficacia.
Nell’augurare a tutti i farmacisti italiani buon ferragosto mi viene in mente l’uso, almeno preventivo, dell’acqua fresca: bagnarcisi la testa in queste estati sempre più afose.

La risposta del mondo omeopatico

COMUNICATO STAMPA FIAMO
Alla luce delle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sul suo Blog, la FIAMO (Federazione Italiana delle Associazioni e Medici Omeopatia: www.fiamo.it)   ritiene opportuno precisare quanto segue:
L’Omeopatia è stata riconosciuta “atto medico” proprio dalla FNOMCeO nello storico convegno  di Terni del maggio 2002. Gli omeopati, quindi, sono a tutti gli effetti medici, la cui ulteriore competenza in Medicina Omeopatica è stata acquisita attraverso un lungo e rigoroso processo formativo. A tal proposito la FIAMO intende far presente che detta formazione è regolamentata da un atto legislativo, ovvero dall’Accordo Stato-Regioni (febbraio 2013). Pertanto, in quanto medici, gli omeopati sono i primi a battersi contro i rischi dell’abusivismo nonché contro la deprecabile  categoria dei cosiddetti “guaritori”, ai quali Beppe Grillo vorrebbe assimilarli ma coi quali essi non hanno assolutamente nulla in comune.
La FIAMO, inoltre, intende far presente che è in fase di conclusione la registrazione dei medicinali omeopatici che, a partire dal 1° gennaio 2019 e per effetto del recepimento di una direttiva europea, entreranno nel prontuario farmaceutico in qualità di Farmaci, esattamente come quelli convenzionali. Ciò è stato ben evidenziato anche dal presidente dei Farmacisti, dottor Andrea Mandelli, in un’intervista rilasciata subito dopo l’appello di Beppe Grillo ai farmacisti affinché non vendano medicinali omeopatici, cosa che non possono rifiutarsi di fare sia per legge che per codice deontologico proprio ( http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=64897)
Quanto alla mancanza di evidenze scientifiche, la FIAMO respinge con decisione questa affermazione. Basti pensare che nelle principali banche dati mondiali sono consultabili migliaia di studi. In tal senso Beppe Grillo, prima di parlare di argomenti di cui è totalmente digiuno, farebbe bene a consultare un database italiano ( http://databaseomeopatia.alfatechint.com ), online dal mese di maggio, che raccoglie al momento circa 1.100 lavori pubblicati, indicizzati e di cui è disponibile un link per poter risalire all’abstract/full text.
Spiace constatare, purtroppo, che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e magari si limita a ripetere “a pappagallo” notizie prive di ogni fondamento. Soprattutto stupisce l’incredibile voltafaccia da parte di chi ha sempre sostenuto di volersi battere per la libertà di scelta terapeutica mentre ora preferisce accodarsi agli autoproclamati “difensori della Vera Scienza”.
Pertanto, la FIAMO si augura che Grillo riveda le sue posizioni sull’Omeopatia e che l’Ordine dei Farmacisti non raccolga il suo invito, che invece sembra istigare alla violazione della legislazione vigente e della Deontologia dei singoli Ordini professionali.
Le sue dichiarazioni, infatti, risultano totalmente avulse dal contesto legislativo italiano ed europeo e sono, in ultima analisi, frutto di disinformazione e pressappochismo.

La replica di Maurizio Romani

Anche il DOTT. MAURIZIO ROMANI, medico chirurgo già Vice Presidente Commissione Sanità del Senato XVII Legislatura risponde a Grillo.
Grande Beppe!! In un momento in cui tutti parlano di Di Maio e di Salvini, mentre Di Battista porta il figlio a vivere una esperienza formativa in Sudamerica scrivendo profondi reportage di viaggio sul Messico e poi sul Guatemala pubblicati sulla Repubblica, riesci a catalizzare l’attenzione giornalistica e riempire tutti i giornali lanciando un appello fondamentale per la difesa della nostra salute: “Basta con la vendita di prodotti omeopatici da parte dei farmacisti…”
Sei il migliore, riesci sempre a sorprendermi, scrivi di una cosa della quale non ti importa assolutamente nulla, di cui non conosci niente e i giornalisti fanno a gara per dargli risalto mediatico. Come ti invidio! Ovviamente non voglio entrare nell’argomento specifico del tuo appello, essendo semplicemente un medico che per giunta, ogni tanto, prescrive qualche rimedio omeopatico, pregando la “divina provvidenza” che risolva un piccolo problema di salute e, il paziente nella vana ricerca di un farmacista che gli venda di nascosto un rimedio, non venga assalito da crisi di ansia che lo spingano a fare un “viaggio della speranza” nella incivile Svizzera o a San Marino.
Ma forse questo articolo è la premessa di un progetto più grande, d’altra parte stiamo parlando di un uomo che ha reso reale un sogno, per un breve periodo anche il mio sogno, cambiare questo Paese; dove i laureati per lavorare sono costretti ad emigrare all’estero dove contano le capacità e non essere “figli di…” e, visto che ora non si riesce a modificare la fuga di cervelli, la soluzione futura potrebbe essere quella di mandare anche i pazienti che credono ai guaritori a fargli compagnia. 
Devo dire che sei sempre stato un apripista per soluzioni avveniristiche. È per questo che quando scrivi, quando parli, quando fai spettacolo (cioè sempre) la stampa ti segue, ti cerca, vuole SAPERE. Io ti sono stato vicino, sono salito sul palco con te, ti ho abbracciato, ho condiviso la cena (pagandola con piacere) e non ho imparato niente!! 
Nessun giornalista mi rincorre, al limite mi sorridono, mi dicono “bravo hai fatto un bellissimo discorso”, ma nessun articolo esce sui giornali, resto un perfetto sconosciuto, eletto solo grazie alla tua bravura comunicativa. Ho condiviso una splendida esperienza insieme ad un manipolo di sprovveduti eletti che vivono, o forse sarebbe meglio dire vivevano della tua luce riflessa, in estasica ammirazione, che come vedi fa fatica a spengersi, anche dopo la mia cacciata per avere messo in discussione la buona fede del “profeta”.
Sono però disposto a fare pubblica ammenda, ma insegnami come fare a scrivere una serie di sciocchezze ed avere ugualmente inviti a talk show, articoli sui giornali, giornalisti che mi impediscono di scendere dalla macchina per rubarmi tre parole inutili di commento… Ovviamente non ti chiedo un posto di ministro, sottosegretario, o al minimo di parlamentare, perché questo non ti compete più, ora, come nella perfetta democrazia rappresentativa, dovrei chiederlo a chi è più in alto nel partito oppure all’Azienda che lo manovra a piacimento, ma so che questo non piace nemmeno a te ed è il motivo per il quale voli più alto difendendo la salute dei “cittadini” da oscuri guaritori occulti, fidando anche nella sorte che se uno non legge il nome ma si ferma al cognome potrebbe pensare che siano le parole di una “illuminata” ministra della salute.
Pensavo di scrivere della “brutta fine del Movimento” o meglio, di quello che era il pensiero con cui è nato, delle bellissime serate a parlare di politica, di progetti, di speranze, nei vari Meetup ( a proposito dove sono finiti?). Delle esperienze nei consigli comunali a fare “fiato sul collo”, cioè a registrare le sedute per portare all’esterno ciò che avveniva nelle segrete stanze e rendere tutto visibile e trasparente (a proposito dove sono finite le dirette streaming? Dov’è finita la trasparenza? Nella piattaforma Rousseau?) 
Vorrei scrivere che te e molti altri preferivano restare all’opposizione, oppure anche qui mi sbaglio, il sogno era prendere il potere da soli e fare poi una votazione online per sapere se gli iscritti e, di conseguenza i CITTADINI volevano una “democrazia illiberale” oppure un “liberismo antidemocratico” entrambi anticipatori dell’uomo forte al comando al grido: “Beppe-Beppe-Beppe” ….
Ma se scrivessi tutto questo, la stampa forse continuerebbe a non considerarmi e mi esporrei alle ire della staff comunicazione del Movimento, quello sì che funziona bene ed è pronto ad aizzare troll e costruire fake news per mettermi definitivamente a tacere. Ma siccome il mio unico obiettivo è quello di essere bravo, quasi quanto te, a livello comunicativo, pensavo di scrivere un altro appello, cercando di imitare il Maestro:
“Appello a tutti gli iscritti a Confagricoltura di non votare alle prossime elezioni la senatrice a vita Elena Cattaneo, che vuole gli OGM in Italia e considera il biologico una presa in giro…”
P.S. Nel post metto una mia foto, altrimenti non è facile per Beppe Grillo ricordarsi chi sono.
Come puoi notare, non ho ritenuto opportuno utilizzare questa sede per spiegarti l’importanza per i medici che utilizzano con “scienza e coscienza” le cosiddette Medicine Non Convenzionali, di avere la possibilità di fare acquistare in farmacia i rimedi omeopatici, essendo questo un “atto medico” e non una pratica da guaritori. 
Questo dovrebbe essere un deterrente per evitare che personaggi ambigui che non hanno nessuna conoscenza diagnostica e terapeutica possano esercitare una professione che compete esclusivamente al medico e la cui distribuzione è delegata esclusivamente al farmacista.
Infine i farmacisti che consigliano ad una persona di provare rimedi omeopatici, fitoterapici, antroposofici ecc. per la loro patologia, spesso cronica, non gli suggeriscono guaritori più o meno improvvisati, ma di rivolgersi ad un “medico esperto”. Questa è una garanzia di professionalità, poi, come in tutte le professioni, ci sono gli speculatori e gli improvvisati ecco perché invece di fare appelli senza senso sarebbe molto meglio scrivere e fare approvare Leggi con norme certe per la preparazione professionale di chi sceglie di utilizzare anche le medicine non convenzionali. 
Ti saluto e resto a tua disposizione per qualsiasi approfondimento riterrai opportuno.

La replica dell’Ordine dei Farmacisti

Interviene anche il presidente della FOFI (Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani) il dott. Andrea Mandelli che risponde a Beppe Grillo con questo documento.
“Per la legge gli omeopatici sono farmaci e i farmacisti non possono rifiutarsi di distribuirli”
“I rimedi omeopatici sono classificati dalla vigente normativa, sia comunitaria che nazionale, come farmaci. È detto in modo inequivocabile dal Codice europeo del farmaco, che l’Italia ha recepito nel 2006 e il farmacista non può rifiutarsi di distribuire nessun farmaco regolarmente in commercio, compresi quelli omeopatici” dice il Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, in risposta all’intervento di Beppe Grillo.
“La questione va affrontata anche considerando che molti farmaci omeopatici sono prescritti da medici e sarebbe difficile per il farmacista entrare a gamba tesa nel rapporto tra medico omeopata e paziente. Non è una questione solo italiana, tanto che in alcuni paesi europei questi medicinali sono rimborsati dal servizio sanitario o dal terzo pagante” prosegue Mandelli. “Se esiste un rischio di confondere il cittadino paziente, questo discende da una normativa che ancora stenta ad affrontare con chiarezza questa materia, sulla quale si interviene con provvedimenti tampone, come quello contenuto nell’attuale Decreto milleproroghe attualmente licenziato dal Senato l’8 agosto e in attesa del passaggio alla Camera. Personalmente ritengo che Beppe Grillo, quale garante del Movimento 5 stelle sia in grado di promuovere la discussione all’interno della maggioranza su questi temi sempre che lo ritenga opportuno, per ispirare un’azione politica adeguata”.
“Dal canto nostro – conclude il presidente Mandelli – , nel Codice deontologico del farmacista è chiaramente stabilito che il professionista è tenuto a promuovere trattamenti scientificamente validati e a informare correttamente anche sulle medicine complementari. È quanto dobbiamo fare ed è quanto facciamo ogni giorno”.

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