Fiamo: «Omeopatia, Beppe Grillo parla di ciò di cui non sa nulla»
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L’intervento di Beppe Grillo
La risposta del mondo omeopatico
L’Omeopatia è stata riconosciuta “atto medico” proprio dalla FNOMCeO nello storico convegno di Terni del maggio 2002. Gli omeopati, quindi, sono a tutti gli effetti medici, la cui ulteriore competenza in Medicina Omeopatica è stata acquisita attraverso un lungo e rigoroso processo formativo. A tal proposito la FIAMO intende far presente che detta formazione è regolamentata da un atto legislativo, ovvero dall’Accordo Stato-Regioni (febbraio 2013). Pertanto, in quanto medici, gli omeopati sono i primi a battersi contro i rischi dell’abusivismo nonché contro la deprecabile categoria dei cosiddetti “guaritori”, ai quali Beppe Grillo vorrebbe assimilarli ma coi quali essi non hanno assolutamente nulla in comune.
La FIAMO, inoltre, intende far presente che è in fase di conclusione la registrazione dei medicinali omeopatici che, a partire dal 1° gennaio 2019 e per effetto del recepimento di una direttiva europea, entreranno nel prontuario farmaceutico in qualità di Farmaci, esattamente come quelli convenzionali. Ciò è stato ben evidenziato anche dal presidente dei Farmacisti, dottor Andrea Mandelli, in un’intervista rilasciata subito dopo l’appello di Beppe Grillo ai farmacisti affinché non vendano medicinali omeopatici, cosa che non possono rifiutarsi di fare sia per legge che per codice deontologico proprio ( http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=64897)
Quanto alla mancanza di evidenze scientifiche, la FIAMO respinge con decisione questa affermazione. Basti pensare che nelle principali banche dati mondiali sono consultabili migliaia di studi. In tal senso Beppe Grillo, prima di parlare di argomenti di cui è totalmente digiuno, farebbe bene a consultare un database italiano ( http://databaseomeopatia.alfatechint.com ), online dal mese di maggio, che raccoglie al momento circa 1.100 lavori pubblicati, indicizzati e di cui è disponibile un link per poter risalire all’abstract/full text.
Spiace constatare, purtroppo, che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e magari si limita a ripetere “a pappagallo” notizie prive di ogni fondamento. Soprattutto stupisce l’incredibile voltafaccia da parte di chi ha sempre sostenuto di volersi battere per la libertà di scelta terapeutica mentre ora preferisce accodarsi agli autoproclamati “difensori della Vera Scienza”.
Pertanto, la FIAMO si augura che Grillo riveda le sue posizioni sull’Omeopatia e che l’Ordine dei Farmacisti non raccolga il suo invito, che invece sembra istigare alla violazione della legislazione vigente e della Deontologia dei singoli Ordini professionali.
Le sue dichiarazioni, infatti, risultano totalmente avulse dal contesto legislativo italiano ed europeo e sono, in ultima analisi, frutto di disinformazione e pressappochismo.
La replica di Maurizio Romani
Sei il migliore, riesci sempre a sorprendermi, scrivi di una cosa della quale non ti importa assolutamente nulla, di cui non conosci niente e i giornalisti fanno a gara per dargli risalto mediatico. Come ti invidio! Ovviamente non voglio entrare nell’argomento specifico del tuo appello, essendo semplicemente un medico che per giunta, ogni tanto, prescrive qualche rimedio omeopatico, pregando la “divina provvidenza” che risolva un piccolo problema di salute e, il paziente nella vana ricerca di un farmacista che gli venda di nascosto un rimedio, non venga assalito da crisi di ansia che lo spingano a fare un “viaggio della speranza” nella incivile Svizzera o a San Marino.
Ma forse questo articolo è la premessa di un progetto più grande, d’altra parte stiamo parlando di un uomo che ha reso reale un sogno, per un breve periodo anche il mio sogno, cambiare questo Paese; dove i laureati per lavorare sono costretti ad emigrare all’estero dove contano le capacità e non essere “figli di…” e, visto che ora non si riesce a modificare la fuga di cervelli, la soluzione futura potrebbe essere quella di mandare anche i pazienti che credono ai guaritori a fargli compagnia.
Devo dire che sei sempre stato un apripista per soluzioni avveniristiche. È per questo che quando scrivi, quando parli, quando fai spettacolo (cioè sempre) la stampa ti segue, ti cerca, vuole SAPERE. Io ti sono stato vicino, sono salito sul palco con te, ti ho abbracciato, ho condiviso la cena (pagandola con piacere) e non ho imparato niente!!
Nessun giornalista mi rincorre, al limite mi sorridono, mi dicono “bravo hai fatto un bellissimo discorso”, ma nessun articolo esce sui giornali, resto un perfetto sconosciuto, eletto solo grazie alla tua bravura comunicativa. Ho condiviso una splendida esperienza insieme ad un manipolo di sprovveduti eletti che vivono, o forse sarebbe meglio dire vivevano della tua luce riflessa, in estasica ammirazione, che come vedi fa fatica a spengersi, anche dopo la mia cacciata per avere messo in discussione la buona fede del “profeta”.
Sono però disposto a fare pubblica ammenda, ma insegnami come fare a scrivere una serie di sciocchezze ed avere ugualmente inviti a talk show, articoli sui giornali, giornalisti che mi impediscono di scendere dalla macchina per rubarmi tre parole inutili di commento… Ovviamente non ti chiedo un posto di ministro, sottosegretario, o al minimo di parlamentare, perché questo non ti compete più, ora, come nella perfetta democrazia rappresentativa, dovrei chiederlo a chi è più in alto nel partito oppure all’Azienda che lo manovra a piacimento, ma so che questo non piace nemmeno a te ed è il motivo per il quale voli più alto difendendo la salute dei “cittadini” da oscuri guaritori occulti, fidando anche nella sorte che se uno non legge il nome ma si ferma al cognome potrebbe pensare che siano le parole di una “illuminata” ministra della salute.
Pensavo di scrivere della “brutta fine del Movimento” o meglio, di quello che era il pensiero con cui è nato, delle bellissime serate a parlare di politica, di progetti, di speranze, nei vari Meetup ( a proposito dove sono finiti?). Delle esperienze nei consigli comunali a fare “fiato sul collo”, cioè a registrare le sedute per portare all’esterno ciò che avveniva nelle segrete stanze e rendere tutto visibile e trasparente (a proposito dove sono finite le dirette streaming? Dov’è finita la trasparenza? Nella piattaforma Rousseau?)
Vorrei scrivere che te e molti altri preferivano restare all’opposizione, oppure anche qui mi sbaglio, il sogno era prendere il potere da soli e fare poi una votazione online per sapere se gli iscritti e, di conseguenza i CITTADINI volevano una “democrazia illiberale” oppure un “liberismo antidemocratico” entrambi anticipatori dell’uomo forte al comando al grido: “Beppe-Beppe-Beppe” ….
“Appello a tutti gli iscritti a Confagricoltura di non votare alle prossime elezioni la senatrice a vita Elena Cattaneo, che vuole gli OGM in Italia e considera il biologico una presa in giro…”
Come puoi notare, non ho ritenuto opportuno utilizzare questa sede per spiegarti l’importanza per i medici che utilizzano con “scienza e coscienza” le cosiddette Medicine Non Convenzionali, di avere la possibilità di fare acquistare in farmacia i rimedi omeopatici, essendo questo un “atto medico” e non una pratica da guaritori.
Questo dovrebbe essere un deterrente per evitare che personaggi ambigui che non hanno nessuna conoscenza diagnostica e terapeutica possano esercitare una professione che compete esclusivamente al medico e la cui distribuzione è delegata esclusivamente al farmacista.
Infine i farmacisti che consigliano ad una persona di provare rimedi omeopatici, fitoterapici, antroposofici ecc. per la loro patologia, spesso cronica, non gli suggeriscono guaritori più o meno improvvisati, ma di rivolgersi ad un “medico esperto”. Questa è una garanzia di professionalità, poi, come in tutte le professioni, ci sono gli speculatori e gli improvvisati ecco perché invece di fare appelli senza senso sarebbe molto meglio scrivere e fare approvare Leggi con norme certe per la preparazione professionale di chi sceglie di utilizzare anche le medicine non convenzionali.
Ti saluto e resto a tua disposizione per qualsiasi approfondimento riterrai opportuno.