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«Fitoaromaterapia energetica: approccio innovativo che valorizza la medicina integrata»

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È un approccio innovativo quello della fitoaromaterapia energetica, che integra le evidenze scientifiche più aggiornate e la medicina tradizionale cinese. Ce ne parla la dottoressa Giorgia Gandolfi, che ha istituito una vera e propria scuola di formazione.
«Fitoaromaterapia energetica: approccio innovativo che valorizza la medicina integrata»
Giorgia Gandolfi, dottoressa in scienze dell’alimentazione e autrice del libro “Perché i nostri geni non sono una condanna” in uscita per Terra Nuova Edizioni, insieme al dottor Leonardo Paoluzzi, medico agopuntore ed esperto di oli essenziali e fitoterapia, ha costituito una vera e propria scuola su questa disciplina, che forma operatori sanitari ma anche pazienti che vogliono acquisire conoscenze e competenze per l’utilizzo di questi presidi terapeutici.
Fitoaromaterapia energetica: una disciplina che forse ancora pochi conoscono. Dott.sssa Gandolfi ci spieghi di cosa si tratta?
È un approccio innovativo che vuole creare un collegamento tra la fitoterapia, l’aromaterapia e l’energetica tradizionale cinese, prendendo in considerazione le piante per la loro composizione chimica e i principi attivi ma anche per l’impatto energetico che possono avere sul paziente, secondo la sua costituzione, così come considerato dalla medicina tradizionale cinese. Piante e oli essenziali mantengono una forte sinergia tra gli elementi di cui sono costituiti, proprio per questo si chiamano fitocomplessi, ma hanno anche caratteristiche energetiche peculiari con la capacità di influenzare energeticamente la persona che li utilizza, anch’essa considerata nella sua complessità di organi, visceri, energia, materia, emozioni, psiche. Si tratta dunque di un approccio che non si limita ad alleviare il sintomo ma che punta al riequilibrio della costituzione individuale del paziente e interviene sulle cause di malattia. Si fa dunque una diagnosi che integra l’approccio allopatico, le evidenze scientifiche e la medicina energetica. Ciò permette di scegliere le piante da utilizzare non solo per la loro composizione chimica e i principi attivi, ma anche appunto per le loro caratteristiche energetiche. Prendiamo per esempio le piante che intervengono sulla depurazione e il sostegno del fegato; in estrema sintesi, ce ne sono alcune che depurano riscaldando e altre che lo fanno raffreddando. Se non si conosce questa differenza e non si individuano gli squilibri energetici del paziente, si rischia di somministrare la pianta sbagliata. Nella nostra scuola di fitoaromaterapia energetica, il dottor Paoluzzi tiene le lezioni di fitoterapia e aromaterapia e io mi occupo di gemmoterapia. Da ricordare dunque, che questo approccio è utile come correttore di processi fisiologici. Altra caratteristica peculiare di questo approccio è l’utilizzo quasi esclusivo delle piante occidentali. I medici agopuntori studiano la farmacopea cinese, Paoluzzi e colleghi sono stati dei veri pionieri, già dagli anni ’90, nello studio dell’energetica delle piante occidentali e hanno pubblicato i primi libri in materia. Quindi oggetto delle nostre lezioni sono le proprietà fisiologiche ed energetiche delle piante europee, le piante dei nostri prati.
Dunque, anche il riequilibrio tra corpo e psiche può trovare giovamento ed efficacia nell’utilizzo delle piante? Se sì, secondo quali principi d’azione generali?
Sì, in particolare gli oli essenziali, quindi l’aromaterapia è particolarmente efficace. La caratteristica importante dell’olio essenziale è che modula la reattività individuale sul piano della Pnei, cioè psiconeuroendocrinoimmunologico; agisce sulle vie olfattive e raggiunge il sistema limbico, con conseguente azione sul centro delle emozioni. Gli oli essenziali hanno dunque un’attività di modulazione delle risposte psichiche che vanno a ristabilire l’equilibro del sistema nervoso centrale e periferico, parasimpatico e simpatico, con un’azione di modulazione ormonale conseguente.
L’opportunità formativa che proponete come si struttura?
La nostra scuola è rivolta non solo a operatori sanitari, ma anche a persone che hanno interesse ad acquisire una maggiore consapevolezza e conoscenza rispetto ai metodi di cura integrati e sicurezza nel loro utilizzo. Insegniamo a comprendere quali piante e oli essenziali usare, come, quando e anche le loro controindicazioni. Nei vari moduli in cui si suddivide la scuola si analizzano fisiopatologia ed energetica dei vari apparati del corpo e i presìdi che si possono usare per riequilibrare le patologie principali di quegli apparati. È un’opportunità di formazione accessibile a tutti. Chiaramente abbiamo tanti operatori sanitari, che così acquisiscono strumenti terapeutici in più, ma non mancano tanti pazienti che vogliono imparare a usare gli elementi che permettono magari di limitare l’uso dei farmaci di sintesi e che vogliono agire positivamente sul proprio personale equilibro energetico. Io sono sempre stata convinta che sia proprio dall’integrazione che si ottengono i risultati migliori.

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