Giulia Grillo, 43 anni, laureata in medicina con la lode, di origini siciliane, è il nuovo ministro della Salute del governo guidato dal premier Giuseppe Conte. Grillo si è espresso da tempo su alcuni temi caldi, tra cui lo snellimento delle liste d’attesa, per il superamento dell’obbligo vaccinale e per un contrasto serio alla corruzione in sanità.
Giulia Grillo, catanese di origini, vanta una laurea con lode in medicina e ora ricopre la carica di ministro della Salute nel governo guidato da Giuseppe Conte ed espressione dell’alleanza politica tra Movimento 5 Stelle e Lega Nord.
Nel
suo sito e sul
suo blog personale,
Giulia Grillo ha preso posizione su alcuni temi caldi che riguardano la salute e la sanità in Italia. Vediamo su cosa “si è spesa” e su cosa quindi si può ipotizzare imposterà il suo lavoro come ministro.
Sulle liste d’attesa e la libera professione intramoenia
«Nel nostro Paese le aziende sanitarie devono consentire l’utilizzo delle apparecchiature e l’accesso alle strutture anche nelle ore serali e nei giorni feriali, i direttori generali che non facciano rispettare la normativa sulla libera professione vanno realmente sanzionati e il servizio di prenotazione per avere accesso alle prestazioni sanitarie deve avvenire esclusivamente mediante l’infrastruttura in rete. Su questi punti, attraverso l’approvazione della mia mozione (
qui il testo) oggi l’Italia ha fatto un primo passo in avanti. Agli impegni presi dal governo però
devono seguire misure e interventi legislativi che traducano i propositi in azioni.
Le liste d’attesa dilatate all’infinito sono inaccettabili e mettono seriamente in discussione il diritto alla salute. A sua volta, il sistema dell’
intramoenia deve essere sottoposto a maggiori controlli, anche al fine di limitare i possibili fenomeni corruttivi, i quali rischiano di incentivare ulteriormente la migrazione dei cittadini verso la sanità privata. Tra gli altri impegni assunti dal governo segnaliamo quello relativo al Cup (Centro unico di prenotazione) che deve essere realizzato integralmente, mentre oggi è attuato a “macchia di leopardo”. Fondamentale è poi garantire l’operatività del Cup web».
«Relativamente alla libera professione, l’esecutivo conferma la nostra impostazione: le aziende devono inderogabilmente fissare annualmente i volumi delle prestazioni e monitorare che tali volumi non superino quelli istituzionali. Sempre le strutture aziendali sanitarie devono farsi carico di gestire l’agenda delle prenotazioni, che non può essere affidata al professionista il quale, al massimo, potrebbe co-gestire tale attività. Tra gli altri punti della mozione approvati: la tracciabilità della fatturazione della libera professione, la contabilità separata e la messa in rete di tutte le strutture esterne presso le quali viene effettuata l’intramoenia – pena la sospensione della stessa -. Messi a sistema, tutti questi aspetti sono essenziali per garantire la trasparenza del sistema e scongiurare fenomeni corruttivi. Infine, abbiamo ribadito la necessità di garantite il rispetto di una legge vigente: qualora la prestazione superi i tempi massimi e la struttura non abbiamo adempiuto ad aumentare il sistema di offerta, la prestazione stessa deve essere garantita anche in intramoenia con il solo costo del ticket a carico de cittadino”».
23 gennaio 2018 – La qualità della vita
«Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica ad aver inserito nel proprio programma l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso 20 punti:
https://goo.gl/bf8cKy»
19 dicembre 2017 – Fondo per i disturbi dello spettro autistico
«Grazie al nostro impegno e alle nostre pressioni, il Fondo per la cura dei soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico è stato raddoppiato, passando da 5 a 10 milioni di euro sia per il 2019 che per il 2020. Si tratta di un risultato molto importante che auspichiamo possa tradursi in un aiuto concreto per le tante persone colpite da questa sindrome: le stime per l’Italia parlano di 300 mila-500 mila casi. L’emendamento del M5S è stato approvato oggi in commissione Affari Sociali».
6 dicembre 2017 – La corruzione in sanità
«La
corruzione in sanità, tema che si lega strettamente a quello degli
sprechi, delle
inefficienze e della
criminalità, è una piaga che causa una grave dispersione di
risorse pubbliche in un comparto già fortemente
sottofinanziato. L’approvazione di tutti i
17 punti contenuti nella
mozione del Movimento 5 stelle (a prima firma Dalila Nesci), approvata oggi dalla Camera, rappresenta un importante passo in avanti nel
contrasto al fenomeno ma solo nella misura in cui il governo lavorerà per tradurre questi impegni in interventi concreti. Quello della corruzione in sanità è un punto chiave nel nostro
programma sanitario nazionale, rispetto al quale non smetteremo di vigilare e fare pressione».
13 luglio 2017 – Il decreto Lorenzin sui 10 vaccini obbligatori non era ancora legge
«Ciò che sta avvenendo in Senato sul decreto VACCINI è gravissimo e gli italiani devono saperlo: Pd e Forza Italia hanno stretto un accordo barattando l’ok al decreto con la norma sulle vaccinazioni nelle farmacie, norma che sta molto a cuore ai forzisti visto che il gruppo di Forza Italia al Senato ha al proprio interno niente meno che il Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. Altro che senso di responsabilità, tutela dei nostri figli e della collettività, altro che scienza: per il governo, per il Pd e Forza Italia la salute dei nostri figli e’ merce di scambio”. Lo affermano il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Enrico Cappelletti e i senatori Paola Taverna e Luigi Gaetti».
16 giugno 2017- Sul decreto Lorenzin, appena dopo l’emanazione
«Il governo ha emanato un decreto, strumento da utilizzarsi solo in caso di necessità e urgenza. Eppure è stato lo stesso presidente Gentiloni, solo poche settimane fa, a smentire l’esistenza di un’emergenza. Se è così, l’uso del decreto è un abuso, e il governo avrebbe dovuto lasciare lavorare il Parlamento. Se invece esiste davvero un’emergenza, appare chiaro che la responsabilità è di chi da quattro anni governa ed è titolare del Ministero della Salute, ovvero il ministro Beatrice Lorenzin, che avrebbe dovuto evitare di esporre il Paese a questo rischio. Come abbiamo sempre detto, riteniamo i vaccini fondamentali nella prevenzione delle malattie e il nostro obiettivo è garantire la massima copertura vaccinale nel Paese. Come raggiungere questo obiettivo? Il decreto Lorenzin punta tutto sulla coercizione, esponendosi al rischio, pericolosissimo, di ottenere l’effetto contrario, perché in presenza di genitori preoccupati o dubbiosi sulla vaccinazione, l’obbligo rischia di scoraggiarli ulteriormente. A maggior ragione se la coercizione riguarda ben 12 vaccini!».
«Per questo la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle, presentata in Senato, lascia invariata la legislazione vigente in tema di vaccini, introducendo però la formulazione monodose, e punta sulla raccomandazione come metodo per ottenere la maggiore copertura vaccinale possibile. Raccomandazione significa aumentare l’adesione consapevole della popolazione alle vaccinazioni, attraverso campagne di vaccinazione ed efficaci programmi di comunicazione tra medici e genitori, in modo da sviluppare un senso più alto di partecipazione dell’individuo alla gestione della salute pubblica. La nostra proposta di legge prevede delle clausole di salvaguardia: in caso di particolari emergenze sanitarie o specifici episodi epidemici che possono compromettere l’immunità di gregge, il Ministro della Salute può ricorrere a un decreto e a misure obbligatorie al fine di tutelare la salute pubblica».
«Creiamo, inoltre, un’Anagrafe vaccinale nazionale, indispensabile per monitorare la copertura delle vaccinazioni e raccogliere le segnalazioni di eventuali effetti avversi dei vaccini. I cittadini devono sapere che allo stato attuale il decreto Lorenzin non è attuabile, perché mancano risorse umane e finanziarie. Nella nostra proposta prevediamo la creazione di un Fondo per la prevenzione vaccinale, che serve a garantire la gratuità dei vaccini, la promozione delle vaccinazioni raccomandate e la realizzazione dell’Anagrafe vaccinale nazionale. E’ da irresponsabili pensare di tutelare la sanità pubblica, calando dall’alto un provvedimento che prevede coercizione, multe fino a 7.500 euro e addirittura l’intervento del Tribunale dei minori. La Lorenzin, così facendo, ha dimostrato una volta per tutte la sua totale inadeguatezza a rivestire il ruolo di Ministro della Salute».