Il working paper è firmato dai professori Michela Baccini (Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti”, Università di Firenze), Bruno Cheli e Rachele Foschi(Dipartimento di Economia e Management, Università di Pisa), Eugenio Florean, Lorenzo Melacarne, Giovanni Trambusti.
Nell’abstract si legge: «Per effetto della sentenza n. 12013/2023 del TAR del Lazio, nel mese di agosto 2023 il Ministero della Salute ha dovuto rilasciare un data base di oltre 45 milioni di record contenenti alcune informazioni sugli individui che si sono vaccinati contro il Covid-19 durante il primo anno della campagna vaccinale. L’intento della richiesta di accesso ai dati, fatta dall’Avv. Lorenzo Melacarne del Foro di Milano, era quello di poter analizzare in modo autonomo la mortalità dei soggetti vaccinati e di confrontarla con quella dei non vaccinati, dubitando dell’attendibilità dei risultati di due analisi di confronto tra decessi osservati e attesi pubblicate da AIFA nel 5° e 10° Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini Covid-19».
«In questo lavoro si analizza la qualità dei suddetti dati rilasciati dal Ministero della Salute, allo scopo di capire se essi siano idonei o meno a valutare in modo attendibile la mortalità nella popolazione vaccinata contro il Covid-19 – prosegue l’abstract – Dall’analisi svolta emerge una serie di vistose incongruenze che segnalano una probabile presenza di errori nei dati di entità tale da non consentirne l’utilizzo per analisi sostantive della mortalità dei soggetti vaccinati contro il Covid-19. Pertanto, si ritiene necessario che il Ministero della Salute svolga adeguati controlli e/o fornisca chiarimenti in merito alle anomalie da noi riscontrate».
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LETTURE UTILI
Una chiave interpretativa antropologica per “leggere” la pandemia Covid e le trasformazioni relazionali, sociali e personali che gli individui e le comunità hanno vissuto: è quanto propone, in questo libro, un gruppo di scienziati e scienziate indipendenti, che si sono riuniti sotto il nome di “Tutta un’altra storia”.
La loro è una lettura innovativa che sensibilizza su alcuni punti importanti:
• Adottare un’ottica comparativa per vedere com’è stata organizzata, da un punto di vista emotivo e pratico, la gestione del virus nella diversità culturale.
• Testimoniare prassi e discorsi di chi è meno visibile, di chi dissente e raramente viene riconosciuto dalla retorica istituzionale.
• Mostrare come la pandemia abbia messo a nudo la vulnerabilità dei nostri rapporti e immaginari ambientali e produttivi, profondamente in crisi.
• Proporre visioni alternative per riconosce-re l’interdipendenza tra gli esseri umani e le altre forme del vivente, solo apparentemente “fuori” di noi.