L’idrocolonterapia sgonfia la pancia
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Dottor Carano, ci spieghi meglio a cosa serve l’idrocolonterapia
Viene eliminata la flora microbica, soprattutto la parte alterata, e le incrostazioni che si formano sul pavimento del colon. L’idrocolonterapia lavora anche sulla peristalsi, ovvero il movimento intestinale di onde peristaltiche che si propagano e favoriscono la progressione alimentare che rimane nel colon. Per fare tutto questo si utilizza un apparecchio, completamente ecologico, che lavora a livello idraulico senza uso di motori né corrente.
Ecco, come funziona questo strumento?
E’ un circuito chiuso. L’apparecchio filtra acqua calda e fredda, per creare una temperatura unica. Poi, attraverso una sonda, leggera e indolore, inietta una miscela di acqua pura che arriva fino al colon, ripulendolo. Alla fine ne uscirà un’acqua carica di residui fecali, tossine e batteri che andranno a finire nel pozzo nero.
Per quali patologie viene consigliata?
Diabete, dismetabolismi, cefalee, ma anche per problemi osteoarticolari e della pelle. Questo perché le tossine non danneggiano tanto gli organi nobili, come fegato o reni, ma le articolazioni. Un altro beneficio dell’idrocolon terapia è anche quello di prevenire le malattie influenzali perché potenzia il sistema immunitario, che per l’80% si trova proprio a livello intestinale.
Ci sono delle controindicazioni?
Sì, certamente. Sono due: gravidanza e cancro del colon. Negli altri casi, la consiglio a chiunque, perché fa solo bene.
Quando ha iniziato a praticare questa terapia all’Elba?
Mi sono trasferito qui nel 2000. In realtà per un breve periodo sono tornato a Firenze, dove ho compiuto i miei studi e le mie specializzazioni, ma sono tornato sull’isola perché il mio secondo figlio non sapeva stare senza l’Elba.
Cosa l’ha portata a scegliere l’Elba?
Mi sono innamorato di quest’isola quando, da neolaureato, venni insieme a dei colleghi per lavorare in Guardia medica. Rimasi incantato dal le sue bellezze. Ci sono sempre venuto in vacanza con mia moglie e poi abbiamo deciso di viverci.
Oltre la medicina, lei ha un amore per la cooperazione internazionale…
Esatto, ho fondato un’associazione, ‘Sviluppo 2000’, per promuovere una cultura medica alternativa. Ho lavorato molto con la medicina tradizionale indiana. E dall’India sono riuscito a portare in Italia i più grandi maestri, con cui ho avuto modo di collaborare. A Firenze, dove ho praticato l’agopuntura, abbiamo organizzato corsi e seminari.
Dunque lei ha iniziato studiando l’agopuntura?
Sì, insieme al maestro più importante del secolo scorso a livello mondiale, Nguyen Van Nghi, che ha anche lavorato nella Scuola di Agopuntura Tradizionale fondata e diretta per molti anni dal mio maestro Nello Cracolici. Lì, ho potuto lavorare insieme ai più grandi specialisti di tutto il mondo.
Ha trattato qualche cliente vip nella sua lunga carriera?
Sì, Susanna Agnelli. Ho avuto uno studio all’Argentario e in quegli anni lei era sindaco della cittadina. Oltre a lei, ho praticato l’agopuntura anche alle figlie.