La canapa che cura
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Con il decreto del febbraio 2013 il ministero ha chiarito la possibilità di utilizzare a scopo terapeutico i medicinali a base di cannabis, ma tante sono ancora le resistenze. Eppure ci sono sempre più persone che la scelgono per curarsi.
Con il decreto del febbraio 2013 il ministero ha chiarito la possibilità di utilizzare a scopo terapeutico i medicinali a base di cannabis, ma tante sono ancora le resistenze. Eppure ci sono sempre più persone che la scelgono per curarsi. A raccontare 64 storie di persone che hanno fatto questa scelta è il libro Canapa Medica – Viaggio nel pianeta del farmaco “proibito”, del giornalista Fabrizio Dentini, che sarà ospite del Terra Nuova festival il prossimo 7 giugno per un incontro pubblico al quale parteciperà anche il dottor Fabrizio Cinquini. Dentini ha lavorato 5 anni per Soft Secrets, giornale antiproibizionista olandese con edizioni in tutta l’Unione Europea ed è stato ispirato dalla lettura del libro “Marijuana the forbidden medicine” di Lester Grinspoon.Per raccogliere le storie Dentini è stato sostenuto dalle associazioni che da anni lottano in Italia per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei legislatori sulle applicazioni mediche della canapa. In particolare, PIC (Pazienti Impazienti per la cannabis) e ACT (Associazione canapa terapeutica). E’ lo stesso Dentini a ricordare come la canapa abbia «effetti antiemetici se utilizzata durante le terapie chemioterapiche, effetti antispastici e miorilassanti per quel che riguarda la sclerosi e i dolori neuropatici cronici e aiuta a mantenere uno standard qualitativo di vita accettabile in caso di patologie invalidanti come l’epilessia, il morbo di Crohn, la sindrome fibromialgica, il glaucoma (riduce la pressione intraoculare), i dolori neuropatici come conseguenza di HIV ed epatite C».
