La cannabis terapeutica prodotta in Italia dallo Stato
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La marijuana Verrà coltivata dall’esercito, nello stabilimento chimico militare di Firenze. Il via libera è stato dato dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, dopo varie polemiche e rallentamenti. La notizia, anticipata dal quotidiano La Stampa, verrà ufficializzata entro settembre. Oggi lo stabilimento fiorentino, nato con l’obiettivo di produrre medicinali per il mondo militare, ha esteso la sua attività anche al settore civile. Ora preparerà anche i farmaci derivati dalla cannabis finora importati dall’estero a costi elevati.
Secondo quanto riporta Repubblica sarebbero in via di stesura i protocolli attuativi tra i ministeri della Difesa e della Salute, dopo il parere favorevole dell’Istituto farmaceutico militare. Non si esclude che entro il 2015 i farmaci cannabinoidi saranno già disponibili nelle farmacie italiane. Siamo ben distanti dall’obiettivo di rendere possibile l’autocoltivazione della cannabis, come richiesto dall’Associazione Luca Coscioni. Dal 2007, in Italia, l’inserimento di alcuni derivati della cannabis nella tabella ministeriale che ne consente la prescrizione con ricetta medica ha aperto ai malati l’accesso ai famaci cannabinoidi, ma si trattava di un’apertura solo teorica, anzitutto per la difficoltà di farsi prescrivere i medicinali. Vediamo adesso se cambia qualcosa con la canapa made in Italy. Le medicine dovrebbero servire per la terapia del dolore su pazienti oncologici, affetti da Hiv o per curare i sintomi di patologie gravi come sclerosi multipla, Sla e glaucoma. Tra i primi commenti positivi quello dell’oncologo ed ex ministro Umberto Veronesi. “La marijuana è un ottimo farmaco” ha commentato da Cernobbio. “Siccome è anche uno stupefacente, si ha sempre paura ad usarlo. Invece è ottimo contro il dolore, contro i malesseri, contro il vomito, è un sedativo. E’ la stessa cosa che è successa con la morfina, che per anni non sono riuscito a far avere a questi poveri diavoli che soffrivano. E’ giustissimo usarla e coltivarla. Io sono anche per la liberalizzazione, ma questo è un altro discorso”.