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«La vitamina D efficace contro il coronavirus»: la lettera di 156 medici alle autorità

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Un appello sottoscritto da 156 medici e inviato alle autorità sanitarie nazionali e regionali per ribadire le evidenze scientifiche a supporto dell’efficacia della vitamina D sia nella prevenzione che nelle complicanze del coronavirus. A coordinare il gruppo di lavoro, istituito dall’Accademia di Medicina di Torino, sono il professor Giancarlo Isaia e il professor Antonio D’Avolio.
«La vitamina D efficace contro il coronavirus»: la lettera di 156 medici alle autorità
Un appello sottoscritto da 156 medici e inviato alle autorità sanitarie nazionali e regionali per ribadire le evidenze scientifiche a supporto dell’efficacia della vitamina D sia nella prevenzione che nelle complicanze del coronavirus. A coordinare il gruppo di lavoro, istituito dall’Accademia di Medicina di Torino, sono il professor Giancarlo Isaia, docente di geriatria, e il professor Antonio D’Avolio, docente di farmacologia, entrambi all’Università di Torino (in fondo all’articolo è scaricabile il pdf integrale completo di referenze bibliografiche). 
«La pandemia da Coronavirus si è manifestata e diffusa con caratteristiche peculiari e, nonostante sia presente da circa un anno, la ricerca scientifica, orientata prevalentemente verso la sintesi di anticorpi specifici diretti sull’agente eziologico e la produzione di un vaccino, non ha fornito sufficienti conoscenze: poco si sa delle caratteristiche fisiopatologiche della malattia, dei meccanismi che ne favoriscono l’aggressione alla specie umana, dei target verso cui indirizzare un trattamento farmacologico, e, infine, neppure delle caratteristiche immunologiche del virus. Tutto ciò rende molto problematiche le strategie difensive, ad oggi di fatto limitate alle indiscutibili e fondamentali misure di distanziamento fisico e di igiene individuale» scrivono i medici nella loro lettera.
«Sulla base di queste premesse, ci permettiamo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni, del mondo scientifico e dell’opinione pubblica su un aspetto, già sollevato nei mesi scorsi, che si è via via accreditato con numerose evidenze scientifiche: ci riferiamo alla carenza di vitamina D, della quale sono noti da tempo gli effetti sulla risposta immunitaria, sia innata che adattiva e che si sviluppa nei pazienti affetti da COVID-19 in conseguenza di differenti meccanismi fisiopatologici, ma forse anche a seguito di una ridotta disponibilità di 7-deidrocolesterolo e di conseguenza del suo metabolita colecalciferolo, per la  marcata riduzione della colesterolemia osservata nei pazienti con forme moderate o severe di COVID-19». 
Si legge ancora: «Ad oggi è possibile reperire su PubMed circa 300 lavori, editi nel 2020, con oggetto il legame tra COVID-19 e vitamina D, condotti sia retrospettivamente, che con metanalisi, che hanno confermato la presenza di ipovitaminosi D nella maggioranza dei pazienti affetti da COVID-19, soprattutto se in forma severa e di una più elevata mortalità (OR 3,87) ad essa associata: tutti questi dati forniscono a nostro giudizio interessanti elementi di riflessione e di ripensamento su un intervento potenzialmente utile a tutta la popolazione anziana, che in Italia è in larga misura carente di vitamina D. E’ stata infatti largamente evidenziata, con un’unica eccezione riportata in un lavoro, peraltro non ancora pubblicato e condotto su pazienti in uno stadio molto avanzato della malattia, l’utilità della somministrazione di Vitamina D (in prevalenza colecalciferolo) a pazienti COVID-19. A scopo propositivo, abbiamo selezionato alcuni dati, ottenuti con adeguata sperimentazione clinica, che a nostro parere, nonostante alcuni limiti metodologici, sono degni di attenzione da parte delle autorità sanitarie, al fine di considerare l’utilizzo della Vitamina D sia per la prevenzione che per il trattamento dei pazienti COVID-19».
La lettera prosegue citando alcuni punti specifici:
«1) In uno studio osservazionale di 6 settimane su 154 pazienti, la prevalenza di soggetti ipovitaminosici D (<20 ng/mL) è risultata del 31,86% negli asintomatici e del 96,82% in quelli che sono stati poi ricoverati in terapia intensiva
2) In uno studio randomizzato su 76 pazienti oligosintomatici, la percentuale di soggetti per i quali è stato necessario, successivamente, il ricovero in terapia intensiva, è stata del 2% (1/50) se trattati con dosi elevate di calcifediolo e del 50% (13/26) nei pazienti non trattati
3) Uno studio retrospettivo su oltre 190.000 pazienti ha evidenziato la presenza di una significativa correlazione fra la bassa percentuale dei soggetti positivi alla malattia e più elevati livelli circolanti di 25OHD
4) In 77 soggetti anziani ospedalizzati per COVID-19, la probabilità di sopravvivenza alla malattia, stimata con la curva di Kaplan–Meier, è risultata significativamente correlata con la somministrazione di colecalciferolo, assunto nell’anno precedente alla dose di 50.000 UI al mese, oppure di 80.000-100.000 UI per 2-3 mesi, oppure ancora di 80.000 UI al momento della diagnosi.
5) Nei pazienti PCR-positivi per SARS-CoV-2, i livelli di vitamina D sono risultati significativamente minori (p=0.004) rispetto a quelli dei pazienti PCR-negativi  (dato poi confermato da altri lavori in termini di maggiore velocità di clearance virale e guarigione per coloro che hanno livelli ematici più elevati di vitamina D)
6) In una sperimentazione clinica su 40 pazienti asintomatici o paucisintomatici è stata osservata la negativizzazione della malattia nel 62,5% (10/16) dei pazienti trattati con alte dosi di colecalciferolo (60.000 UI/die per 7 giorni), contro il 20,8% (5/24) dei pazienti del gruppo di controllo. Nei pazienti trattati è stata inoltre riscontrata una riduzione significativa dei livelli plasmatici di fibrinogeno
Sulla base dei risultati di questi e di altri studi, formuliamo le seguenti considerazioni:
1) Anche se sono necessari ulteriori studi controllati, la vitamina D sembra più efficace contro il COVID-19 (sia per la velocità di negativizzazione, sia per l’evoluzione benigna della malattia in caso di infezione) se somministrata con obiettivi di prevenzione, soprattutto nei soggetti anziani, fragili e istituzionalizzati.
2) Il target plasmatico minimo ottimale del 25(OH)D da raggiungere in ambito PREVENTIVO sarebbe di 40 ng/mL, per ottenere il quale occorre somministrare elevate dosi di colecalciferolo, anche in relazione ai livelli basali del paziente, e fino a 4000 UI/die
3) In ambito TERAPEUTICO, gli studi randomizzati indicano l’utilità di un’unica somministrazione in bolo di 80.000 UI di colecalciferolo,  oppure di calcifediolo (0,532 mg il 1° giorno, 0,266 mg il 3°, il 7° giorno e poi una volta alla settimana), oppure ancora di 60000 IU di colecalciferolo per 7 giorni, con l’obiettivo di raggiungere 50 ng/mL di 25 (OH)D
Nonostante questi ed altri dati, l’impiego della Vitamina D nella prevenzione e nella terapia del COVID-19 non è stato preso in considerazione, con la giustificazione dell’assenza di un’evidenza scientifica sufficiente, che invece, a differenza di altre vitamine o integratori, nei lavori più recenti sta a poco a poco emergendo».
Il documento prosegue ancira: «In Gran Bretagna invece, e prima ancora in Scozia, con disposizione governativa, è stata recentemente disposta la supplementazione di vitamina D a 2,7 milioni di soggetti a rischio di COVID-19 (gli anziani, la popolazione di colore e i residenti nelle RSA) con un’operazione che alla Camera dei Comuni è stata definita “low-cost, zero-risk, potentially highly effective action”: ne è seguito un vivace dibattito scientifico, con qualche riserva espressa dal NICE, ma con il sostegno della Royal Society of London che la definisce  “…seems nothing to lose and potentially much to gain”».
«In conclusione, anche se l’utilità della Vitamina D nella prevenzione e nel trattamento del COVID-19 non è ancora del tutto ben definita, riteniamo che i dati che abbiamo sinteticamente riportato, suggeriscano un serio approfondimento in materia:
a) con l’attivazione di una consensus conference e/o di uno studio clinico randomizzato e controllato, promosso e supportato dallo Stato, sull’efficacia terapeutica della Vitamina D, a pazienti sintomatici o oligosintomatici, secondo uno dei seguenti schemi:
  • Colecalciferolo per via orale 60.000 UI/die per 7 giorni consecutivi
  • Colecalciferolo in monosomministrazione orale 80.000 (nei pazienti anziani)
  • Calcifediolo 0.532 mg (106 gocce) nel giorno 1 e 0,266 mg (53 gocce) nei giorni 3 e 7 e poi in monosomministrazione settimanale.
b) Con la somministrazione preventiva di Colecalciferolo orale (fino a 4000 UI/die) a soggetti a rischio di contagio (anziani, fragili, obesi, operatori sanitari, congiunti di pazienti infetti, soggetti in comunità chiuse); segnaliamo che in questo ambito l’utilizzo della vitamina D che, anche ad alte dosi, non presenta sostanziali effetti collaterali, è comunque utile per correggere una situazione di specifica carenza generale della popolazione, soprattutto nel periodo invernale, indipendentemente dalla infezione da SARS-CoV-2».
Qui di seguito i sottoscrittori della lettera:
1) Giancarlo Isaia Professore di Geriatria, Università di Torino e Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino
2) Antonio D’Avolio Professore di Farmacologia, Università di Torino
3) Donato Agnusdei Endocrinologo, Siena
4) Paolo Martino Allegri Pediatra, Padova
5) Fiorella Altruda Professoressa di Genetica Molecolare, Università di Torino
6) Alberto Angeli Professore Emerito di Medicina Interna, Università di Torino
7) Paolo Arese Professore Emerito di Biochimica, Università di Torino
8) Marco Astegiano Responsabile ambulatori Gastroenterologia, Città della salute e della scienza di Torino
9) Antonio Aversa Professore di Endocrinologia, Università di Catanzaro
10) Mario Barbagallo  Professore Ordinario di Geriatria, Università di Palermo
11) Alessandro Bargoni Professore di Storia della Medicina, Università di Torino
12) Marta Baroni Dirigente Medico di Geriatria, Azienda Ospedaliera di Perugia
13) Chiara Bertino Dirigente Medico di Anestesia e Rianimazione, ASL Città di Torino
14) Luigi Biancone Professore di Nefrologia, Università di Torino
15) Aldo Biolcati già Direttore di Geriatria Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore di Novara
16) Ettore Bologna Direttore Medico-scientifico della Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, Alba (CN)
17) Amalia Bosia  Professoressa Emerita di Biochimica, Università di Torino
18) Giacomo Matteo Bruno Professore di Marketing and Communication, Università di Pavia
19) Caterina Bucca Professoressa di Pneumologia, Università di Torino
20) Enrico Cacace Professore di Reumatologia, Università di Cagliari
21) Riccardo Caccialanza Direttore OUC Dietetica e Nutrizione Clinica, Policlinico S Matteo – Pavia
22) Teresa Cammarota  Primario Emerito di Radiologia AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Vice Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino
23) Valentina Camozzi Dirigente Medico di Endocrinologia, Azienda Ospedaliera-Università di Padova
24) Carlo Campagnoli già Direttore Ginecologia Endocrinologica, Ospedale Sant’Anna di Torino
25) Mario Campogrande Primario Emerito di Ostetrica e Ginecologia, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
26) Massimiliano Caprio Professore di Endocrinologia, Università telematica San Raffaele – Roma
27) Antonino Catalano Bone Specialist Centro polispecialistico Giovanni Paolo I – Viterbo
28) Rossana Cavallo Professoressa di Microbiologia, Università di Torino
29) Paolo Cavallo Perin Professore di Medicina Interna, Università di Torino
30) Carlo Ceruti Professore di Urologia, Università di Torino
31)  Alberto Cester Geriatra, già Direttore del Dipartimento.Medico, AULSS 3 Dolo Mirano (VE)
32) Adriano Chiò Professore di Neurologia, Università di Torino
33) Anna Ciampolillo Endocrinologa, Bari
34) Arrigo Cicero Professore di Scienze dietologiche applicate, Università di Bologna
35) Carlo Cisari Fisiatra, Primario Emerito AOU Maggiore di Novara
36) Annamaria Colao Professoressa di Endocrinologia, Università di Napoli
37) Alessandro Comandone Primario di Oncologia, ASL Città di Torino
38) Luca Cordero di Montezemolo Professore di Pediatria, Università di Torino
39) Fausto Crapanzano Responsabile UOC di Riabilitazione, ASP di Agrigento
40) Sonia Cristallini Endocrinologa, Perugia
41) Flora D’Ambrosio Fisiatra, INRCA-IRCCS, Ancona  
42) Giovanni D’Avola Reumatologo, UOC Medicina, Presidio Ospedaliero Acireale (CT)
43) Christina Del Prete Farmacista, Lugano (CH)
44) Giuseppe De Renzi Responsabile Microbiologia Laboratorio Analisi, AOU San Luigi  Orbassano (TO)
45) Carlo de Sanctis Primario Emerito di Endocrinologia Pediatrica, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
46) Umberto Dianzani Professore di Immunologia, Università del Piemonte Orientale
47) Francesco Di Carlo Professore Emerito di Farmacologia, Università di Torino,
48) Ombretta Di Munno Professoressa di Reumatologia, Università di Pisa
49) Fabio Di Salvo, Ortopedico, Centro Medico polispecialistico SANICAM, Palermo
50) Fabio Di Stefano Direttore SC di Geriatria, Ospedale di Omegna (VB)
51) Marco Di Stefano Dirigente Medico di Geriatria, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
52) Ligia Dominguez  Professoressa di Geriatria, Università di Palermo
53) Pier Paolo Donadio già Direttore del Dip. di Anestesia, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
54) Francesco Dotta Professore di Endocrinologia, Università di Siena
55) Andrea Fabbri Professore di Endocrinologia, Università di Roma Tor Vergata
56) Stefania Falcone Endocrinologa, Ospedale CTO Alesini – Roma
57) Roberto Fantozzi Professore di Farmacologia, Università di Torino
58) Enrica Favaro Medico e Biotecnologa, Tecnica laureata Università di Torino
59) Riccardo Ferracini Professore di Ortopedia, Università di Genova
60) Elisabetta Ferretti Professoressa di Patologia Generale, Università Sapienza di Roma
61) Maria Teresa Fierro Professoressa di Dermatologia, Università di Torino
62) Etta Finocchiaro Dirigente Medico Dietetica e Nutrizione Clinica, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
63) Stefano Flangini Chirurgo generale e vascolare, Direttore Sanitario Centro Kinesis – Legnago (VR)
64) Carlo Foresta Professore di Endocrinologia, Università di Padova
65) Giulio Fornero Direttore Sanitario, Camminare insieme -Torino
66) Guido Forni  Immunologo, Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei
67) Cristiano Maria Francucci Endocrinologo, INRCA-IRCCS Ancona
68) Roberta Fruttero Professoressa di Chimica Farmaceutica, Università di Torino
69) Enrico Fusaro Primario di Reumatologia, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
70) Alessandro Gaetini Professore di Chirurgia Generale, Università di Torino
71) Luca Gallelli Professore di Farmacologia, Università di Catanzaro
72) Maria Alessandra Gardini Endocrinologa, ASL Roma 3
73) Guido Gasparri Professore di Chirurgia Generale, Università di Torino
74) Agostino Gaudio Professore di Medicina Interna,Università di Catania
75) Gilberta Giacchetti Dirigente medico di Endocrinologia, AOU Ospedali Riuniti di Ancona
76) Stefano Gonnelli Professore di Medicina Interna, Università di Siena
77) Maria Grano Professoressa di Istologia, Università di Bari
78)  Marco Infante Professore di Endocrinologia, Università UniCamillus di Roma
79) Gianluca Isaia Dirigente Medico di Geriatria, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
80) Concetta Laurentaci Fisiatra, UOC di Medicina Fisica e Riabilitativa – Ospedale di Matera
81) Giulia Letizia Mauro Professoressa di Medicina Fisica Riabilitativa, Università di Palermo
82) Paolo Limone Primario di Endocrinologia, Ospedale Mauriziano di Torino
83) Rosalia Liuzza Nutrizionista, Servizio Igiene Alimenti Nutrizione ATS Monza/Brianza
84) Sergio Livigni Direttore SC Anestesia e Rianimazione, Ospedale Giovanni Bosco di Torino
85) Lidio Maffi Medicina Subacquea e Iperpbarica, Direttore Sanitario OTIP Torino
86) Stefania Maggi Dirigente di ricerca CNR, Istituto di Neuroscienze – Sezione di Padova-Invecchiamento
87) Maurizio Maggiorotti Segretario Generale della Federazione Italiana Ossigeno-Ozono
88) Fabio Malavasi Professore Emerito di Genetica Medica, Università di Torino
89) Martino Marangella Primario Emerito di Nefrologia, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino
90) Niccolò Marchionni Professore di Geriatria, Università di Firenze
91) Alessandro Massè Professore di Ortopedia, Università di Torino
92) Alberto Mattioda Direttore SC Recupero e Rieducazione Funzionale, Presidio Ospedaliero Beata Vergine Consolata – San Maurizio Canavese (TO)
93) Patrizia Mecocci Professoressa di Gerontologia e Geriatria, Università d Perugia
94) Enzo Medico Professore di Istologia, Università di Torino,
95) Sivia Migliaccio Professoressa di Scienze Tecniche Applicate, Università Foro Italico di Roma
96) Marco Alessandro Minetto Professore di Medicina Fisica e Riabilitazione, Università di Torino
97) Giovanni Minisola Reumatologo, Presidente emerito SIR e Direttore Scientifico Fondazione “San Camillo-Forlanini” – Roma
98) Vittorio Modena Primario Emerito di Reumatologia, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
99) Enrico Montanari Medico chirurgo, Specialista in psicologia clinica. Direttore scientifico di Elisir di Salute
100) Fabio Monzani Professore di Geriatria, Università di Pisa
101)  Francesco Morabito Igienista, Direttore Sanitario CIDIMU – Alba (CN)
102)  Maria Morello Biologa, Ricercatore Universitario Università di Tor Vergata – Roma
103)  Elisabetta Morini Dirigente Medico di Endocrinologia, IRCCS “Bonino Pulejo” – Messina
104)  Roberto Mutani Professore di Neurologia, Università di Torino
105)  Mario Nano Professore di Chirurgia Generale, Università di Torino
106)  Fabio Orlandi  Professore di Endocrinologia, Università di Torino
107)  Vincenzo Ortore Ginecologo, Responsabile ambulatorio osteoporosi AIED – Roma
108)  Antonio Palma Pediatra, già Aiuto Corresponsabile Ospedale di Melegnano (MI)
109)  Luigi Maria Pernigotti Primario Emerito di Geriatria, A.O. Città d Torino
110)  Alberto Piazza Professore Emerito di Genetica Medica, Università di Torino
111)  Giampiero Pietrocola Professore di Biochimica, Università di Pavia
112)  Luca Pietrogrande Professore di Ortopedia, Università di Milano
113)  Giuseppe Poli Professore di Patologia Generale, Università di Torino
114)  Francesco Porpiglia Professore di Urologia, Università di Torino
115)  Patrizia Presbitero Primario d Cardiologia interventistica, Istituto clinico Humanitas di Rozzano (MI)
116)  Pietro Quaglino, Professore di Dermatologia, Università di Torino
117)  Ugo Ramenghi Professore di Pediatria, Università di Torino
118) Zoraide Ranieri Neuropsichiatra infantile, Asst dei santi Paolo e Carlo di Milano
119) Daniele Regge Professore di Radiologia, Università di Torino
120)  Giovanni Renato Riccardi Fisiatra, INRCA-IRCCS Ancona
121) Ugo Riba Angiologo, Presidente Gruppo CIDIMU di Torino   
122)  Giovanni Ricevuti Professore di Geriatria, Università di Pavia
123) Simonetta Rindi Professoressa di Biochimica, Università di Pavia
124)  Dario Roccatello Professore di  Nefrologia, Università di Torino
125)  Alfredo Romeo Fisiatra, UOC Medicina Fisica e Riabilitazione ASP Siracusa
126) Vanessa Ronconi Malattie Metaboliche e Diabetologia ASUR Marche, AV 2 Jesi (AN)
127)  Floriano Rosina Gastroenterologo, Torino
128)  Carmelinda Ruggiero Professoressa di Geriatria, Università di Perugia
129)  Giuseppe Saglio Professore di Ematologia, Università di Torino
130)  Sergio Salomone Ortopedico, Direttore Sanitario Centro Medico Polispecialistico L’Emiro, Palermo
131)  Anna Sapino Professoressa di Anatomia e Istologia Patologica, Università di Torino
132)  Leonardo Sartori Professore di Medicina Interna, Università di Padova
133)  Francesco Scarnati Ortopedico, Centro Medilab, Taverna di Montalto (CS)
134)  Francesco Scaroina Primario Emerito di Medicina Generale, AOU Città di Torino
135) Giuseppe Segoloni Professore di Nefrologia, Università di Torino
136)  Luigi Massimino Sena Professore di Patologia Generale, Università di Torino
137)  Umberto Senin  Professore Emerito di Gerontologia e Geriatria, Università di Perugia
138) Mario Sfrappini Direttore del Dip. Medico e della U.O.C. di Geriatria ASUR MARCHE
139)  Endrit Shahini Gastroenterologo-endoscopista, Candiolo Cancer Institute-IRCCS  (TO)
140) Daniela Silengo Dirigente Medico di Anestesia e Rianimazione, ASL Città di Torino
141)  Alberto Silvestri Dirigente medico di Medicina Interna, ASO Santa Croce e Carle di Cuneo
142) Giovanni Spera già Professore di Medicina Interna e Endocrinologia, Sapienza Università di Roma
143)  Loredana Sutera Geriatra, Clinica Triolo-Zencia Palermo
144)  Piero Stratta Professore di Nefrologia, Università del Piemonte Orientale
145)  Laura Tafaro Professoressa di Geriatria, Sapienza Università di Roma
146)  Gabriella Tanturri Otorinolaringoiatra, già Dir. SS day Surgery, Città della Salute e della Scienza di Torino
147)  Fabio Massimo Ulivieri Reumatologo, Casa di cura “La Madonnina”, Milano
148) Luigi Vaira Direttore Sanitario, Clinica Brignone di Rivoli (TO)
149)  Alessandro Vercelli Professore di Anatomia Umana, Università di Torino
150) ) Nicola Veronese Ricercatore di Medicina Interna e Geriatria, Università di Palermo
151)  Fabio Vescini Dirigente medico di Endocrinologia, AOU Santa Maria della Misericordia Udine
152)  Roberto Vettor Professore di Medicina Interna, Università di Padova
153) Paula Villalba Fabiano Endocrinologa, ASL Frosinone-Latina
154)  Enzo Villari Direttore SC Psichiatria, Città della Salute e della Scienza di Torino
155)  Elsa Viora Direttrice SS Ecografia e diagnosi prenatale, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
156)  Umberto Vitolo Ematologo, Candiolo Cancer Institute-IRCCS  (TO)
 
Nota: Le sottoscrizioni sono a titolo personale, senza il coinvolgimento delle rispettive Istituzioni di riferimento.

Letture utili

Interessante e utilissima lettura è il libro “Vitamina D. Regina del sistema immunitario” del dottor Paolo Giordo.

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di vitamina D, e a ragione: si tratta di un gruppo di pro-ormoni liposolubili che hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione di numerose malattie tra cui l’osteoporosi, le patologie autoimmuni, le infiammazioni intestinali e diverse forme di tumori.
Nello stesso tempo la ricerca ha riscontrato che la carenza di vitamina D è una delle più diffuse al mondo, in bambini e in adulti, con gravi ripercussioni sulla salute.
In questo libro Paolo Giordo espone le molteplici azioni della vitamina D, le modalità per assumerla e per prevenirne e verificarne la carenza.
Si sofferma quindi sulle principali malattie associate a un apporto insufficiente, per concludere il volume con utili consigli su come integrare la vitamina D e come migliorarne l’assorbimento.
Un viaggio affascinante per comprendere come diventare protagonisti della propria salute.

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