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Le indiscrezioni sul 5G: il governo sarebbe pronto a innalzare i limiti di esposizione

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Medici, esperti e cittadini in allerta sui potenziali pericoli dei ripetitori del 5G dopo le anticipazioni uscite anche su Il Sole 24 Ore, secondo cui il Governo Conte sarebbe ormai pronto ad innalzare i limiti massimi dell’esposizione all’elettrosmog. Annunciato per il 2 marzo a Vicovaro (Roma) il meeting nazionale “Stop 5G”.
Secondo le anticipazioni fornite da Il Sole 24 Ore e da Terra Nuova, il Governo Conte sarebbe ormai pronto ad innalzare i limiti soglia dell’irradiazione elettromagnetica, agevolando le compagnie telefoniche nell’iter procedurale per installare milioni di nuove antenne sul 98% del territorio nazionale grazie a un emendamento inserito nel Decreto Semplificazione. 
Non mancano preoccupazioni e proteste. Agostino Di Ciaula, presidente del comitato scientifico di Isde e referente dell’associazione per la Regione Puglia (ISDE Italia è tra i patrocinanti dell’incontro in programma a Vicovaro il prossimo 2 marzo), scrive sul suo profilo Facebook: «Lo scorso ottobre si è chiusa l’asta per il 5G, con la quale lo Stato ha incassato oltre 6,5 miliardi vendendo a privati le bande di frequenza che serviranno per questo scopo. Tra i ‘lotti’ era compreso quello della ‘banda millimetrica’ (frequenze superiori a 24GHz), la ‘banda pioniera per il 5G’ che permetterà di ‘abilitare nuovi modelli di business’ entro il 2020, con l’obiettivo di coprire entro il 2025 il ‘target delle aree urbane’».

Rischi per la salute

«Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, intervenendo a un convegno sul 5G organizzato da Huawei, ha voluto rassicurare gli operatori che saranno soldi ben spesi: cercheremo di sviluppare il più possibile questa infrastruttura e ascolteremo gli operatori del settore’. Solo pochi mesi prima veniva pubblicato su una rivista internazionale un lavoro che dimostra come l’esposizione di fibroblasti umani (adulti e fetali) a 25 GHz per 20 minuti determina effetti sui cromosomi (aneuploidia) ben noti come predisponenti al cancro. È solo una delle tante evidenze scientifiche che fanno meritare l’aggettivo ‘scellerata’ alla scelta di procedere con decisione su questa strada ignorando completamente le possibili conseguenze sanitarie, l’impiego di limiti di legge che tutelino veramente gli esposti e i principi di prevenzione e precauzione».

Appello alla prudenza

«È sulla base di quelle evidenze che ISDE – continua Di Ciaula – ha promosso appelli a livello nazionale e internazionale per raccomandare prudenza. Questi e altri appelli sono stati sino ad ora raccolti da numerose comunità in giro per il mondo ma nessuna delle Istituzioni deputate alla tutela dell’ambiente e della salute di milioni di esposti sembra essere concretamente interessata a questo aspetto. Non siamo in grado di imparare dagli errori del passato e ripercorriamo periodicamente la strada dell’amianto (primo caso di tumore descritto nel 1935, messa al bando in Italia nel 1992, con effetti che dureranno ancora decenni), del piombo (tossicità nota dal 1839, rimozione dalle benzine negli anni ’80 e numerose sorgenti inquinanti ancora attive), di molti pesticidi e di centinaia di altre sostanze tossiche per le quali la scienza è rimasta inascoltata per decenni prima di provvedimenti legislativi utili. L’evoluzione tecnologica e il progresso delle infrastrutture non devono essere ostacolati o demonizzati ma dovrebbe essere cambiata l’unità di misura per valutarli. Questa, nel rispetto dell’articolo 41 della Costituzione, non può essere solo il PIL o l’interesse economico. Dovrebbe anche tener conto della salute degli esseri umani e della salubrità dell’ambiente che li ospita».

«Occorrono pareri esenti da conflitti di interesse»

Perplesso anche l’Avv. Stefano Bertone dello studio torinese Ambrosio & Commodo (sarà tra i relatori del meeting Stop 5G, è il legale della nota vicenda Marcolini, il manager bresciano a cui nel 2012 la Cassazione confermò ‘oltre ogni ragionevole dubbio’ il nesso causale telefonino=cancro):  «In audizione Tim/Wind della 9° commissione, il mese scorso, è stato affermato dal presidente che l’indagine conoscitiva toccherà anche il tema salute – sostiene Bertone – ma è indispensabile garantire al Parlamento italiano l’acquisizione di pareri diversi da quelli dell’industria o suoi affiliati. Diverse voci esistono, anche solo in Italia, e sono in grado di mettere in crisi sotto il profilo regolamentare, medico, legale, quanto finora affermato dalle persone audite in Commissione Telecomunicazioni. Centinaia di scienziati chiedono non solo una moratoria della tecnologia 5G, ma che gli attuali limiti fissati nel 2003 vengano ridotti di diversi ordini di grandezza stante le acquisizioni scientifiche più recenti. Il Governo ha tra le mani una questione estremamente delicata, con ripercussioni sulla salute collettiva di decine di milioni di persone».

Il meeting a Vicovaro

Il 2 marzo a Vicovaro (Roma, presso l’Oasi Francescana, Strada Statale 5) si terrà il meeting nazionale “Stop 5G”, organizzato su iniziativa di Oasi Sana, Associazione Italiana Elettrosensibili, Comitato Oltre la MCS con l’aiuto dei gruppi Facebook Elettrosensibili e Stop5G ITALIAmì, con la mediapartnership di Terra Nuova.
Tra i politici che hanno già dato la loro adesione ci sono i deputati Sara Cunial e Galeazzo Bignami, mentre in rappresentanza del Senato ci saranno Andrea de Bertoldi e William De Vecchis (i primi tre, autori delle recenti interrogazioni parlamentari sui rischi del 5G). Per la Regione Lazio ci sarà l’ex candidato governatore Davide Barillari, mentre – attese altre adesioni extraparlamentari e della base associativa di malati e società civile – saranno presenti anche Mirko de Carli (Popolo della Famiglia) e Nicolò Distefano (Verdi), quest’ultimo promotore del primo corteo Stop 5G tenuto alcuni giorni fa a Bagheria (Palermo) in solidarietà di una donna siciliana gravemente elettrosensibile. Annunciata la presenza anche della scienziata Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini, fautore di un importante studio sugli effetti delle radiofrequenza.

Per saperne di più

L’elettrosmog è un pericolo per la salute? «Non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per dimostrarlo». Il libro confuta quest’assioma stereotipato, fondato su ricerche superate di dubbia indipendenza, e offre una panoramica dei rischi prodotti dai campi elettromagnetici dei più moderni strumenti tecnologici.
L’autore, il giornalista Maurizio Martucci, indica i confini e le linee guida dell’elettrosensibilità, una nuova forma di malattia ambientale altamente invalidante e tipica dell’Era Elettromagnetica, patita da un numero sempre più grande di cittadini invisibili, costretti alla fuga da città e modernità.
Nel libro sono raccolte le testimonianze dei malati, le storie di suicidi e dell’insorgenza di patologie tumorali, e le sentenze shock che stabiliscono il nesso telefonino=cancro; vengono raccontati i lati oscuri dell’elettrosmog e svelate le incongruenze, le distorsioni metodologiche e i conflitti d’interesse alla base del cosiddetto fronte negazionista. Capitoli molto importanti sono inoltre dedicati alle più efficaci terapie elettrodesensibilizzanti, che vengono in aiuto per cercare di ridurre l’impatto dei campi elettromagnetici sugli esseri umani.
Un libro inchiesta fondamentale per una corretta informazione e per chiedere ai cittadini e alle istituzione una presa di coscienza dei rischi dell’elettrosmog in nome del Principio di Precauzione.

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