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Le “stagioni” nella vita della donna

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Nascita, adolescenza, maturità, menopausa: la donna nell’arco della sua vita attraversa molteplici fasi scoprendo ogni volta nuovi aspetti di sé, adattandosi a nuove identità. Due esperti, la ginecologa Stefania Piloni e l’epidemiologo Franco Berrino, ci aiutano a capire come attraversare queste fasi con accettazione, disponibilità e apertura al cambiamento per meglio affrontare le stagioni della vita.
La donna a 45-50 anni smette di essere fertile entrando, così, in una nuova stagione della propria vita segnata da lì in avanti dalla perdita del sangue mestruale. Nel libro antico dell’Imperatore giallo, un testo di medicina tradizionale cinese, le vampate tipiche della donna in menopausa vengono indicate come la nostalgia di qualcosa che non ci sarà più: l’ovulazione. “Purtroppo in Occidente chiamiamo questa fase della vita delle donne ” menopausa“, il “meno” andrebbe cancellato perché connota negativamente una fase particolare che racchiude un grande impeto rivoluzionario” spiega Stefania Piloni, medico specialista in ostetricia e ginecologia.

“In realtà è una fase di rinnovamento per le donne, spesso e’ proprio in questo momento della vita che una donna decide di cambiare, di tagliare i rami secchi e di rivoluzionare la propria esistenza: c’è chi cambia lavoro, chi intraprende una nuova avventura, chi decide di modificare la propria gestione familiare. Le donne che affrontano in modo consapevole il cambiamento di questa stagione sono anche quelle che soffrono meno di vampate e scompensi fisici e avvertono meno quella nostalgia di cui parlano gli antichi testi orientali.”

La donna è un microcosmo misterioso e affascinante e l’utero rappresenta la sua parte più intima, recondita e segreta. “L’utero e’ la stanza magica e silenziosa di noi donne. Fare meditazione significa ritornare in quella stanza, beneficiare del suo silenzio e riconnettersi con se stesse. Non sapere ritornare in quella stanza, decidere troppo, mettersi sempre da parte per il benessere di qualcunaltro significa compromettere la propria salute mentale e fisica.”
Dover sempre decidere cosa sia meglio fare, sobbarcarsi i problemi di tutta la famiglia, conciliare vita e lavoro trascurando se stesse sono solo alcune delle tante questioni con le quali la donna ha che fare nel suo quotidiano. Il corpo, va da se’, reagisce e prima poi presenta il conto. “Non intendo dire che bisogna dedicarsi solo ed esclusivamente a se stesse” spiega la dottoressa Piloni “ma attraverso i miei studi e l’esperienza sul campo ho constatato che i fibromi si riscontrano soprattutto in quelle donne che si dedicano agli altri mettendosi sempre in secondo piano. Il loro utero, la loro stanza segreta, diventa così la stanza per tutta la famiglia e non più per se stesse. Chi soffre di forte rabbia o di grandi paure tende ad avere problemi ai reni e alla vescica. Se la donna ha invece un imperativo maschile forte e spiccato ecco che insorgono le cisti ovariche. C’è un grande problema legato al concetto di valore per il femminile. Spesso alle donne e’ riconosciuto un determinato valore se sono belle, brave e accudenti. In realtà dovremmo imparare a dimostrare sempre e solo a noi stesse che ce la facciamo e non fare scelte e azioni per dimostrare qualcosa ad altri, questo è il primo passo per riconoscerci e rispettarci”.
Consapevolezza, meditazione, cibo sano sono ingredienti fondamentali per iniziare ad affrontare le stagioni della vita, per il resto, come i disturbi e gli intoppi lungo il cammino, la natura ci può dare un grande supporto. “Il papavero e’ da sempre una pianta anti età: la sua caratteristica fitoterapica risale alla leggenda mitologica greca” racconta la dottoressa Piloni che è anche omeopata e fitoterapeuta appassionata di mitologia: “Secondo la leggenda, Demetra, Dea dei raccolti, disperata per la perdita della figlia Persefone che le è stata rapita dal Dio degli Inferi minaccia di lasciare il mondo in un inverno perenne, senza donare più alcun frutto alla terra. Davanti a questa minaccia il Dio degli Inferi decide di restituire per soli alcuni periodi dell’anno la figlia alla madre. Da qui nascono le stagioni: quando madre e figlia si ricongiungono c’è la primavera e l’estate, quando sono separate arriva l’autunno e l’inverno. Nei periodi freddi, quando Demetra non può abbracciare l’amata figlia, l’unico posto in cui trova pace e serenità e’ un campo di papaveri. Da qui l’origine calmante di questa pianta e dei suoi derivati come la morfina”. Così sono tante le leggende, i miti, le religioni che si intrecciano ai poteri delle piante per curare diverse patologie femminili: “Il cardo mariano e’ utile per l’allattamento, l’angelica e le piante a foglia rossa aiutano a contrastare l’amenorrea mentre la robiola rosea serve per combattere la stanchezza e la spossatezza legate al ciclo ma anche allo stress quotidiano.”
Il cibo dal canto suo, come spiega l’epidemiologo Franco Berrino, aiuta a prevenire tanti disturbi e se scelto e cucinato con cura rispettando il giusto equilibrio, rafforza il sistema immunitario. “I legumi andrebbero mangiati tutti i giorni anche perché sono fitoestrogenici. Gli estrogeni sono i grandi alleati delle donne, in gravidanza, infatti, la donna ne produce molti. Per prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e il cancro e’ necessario invece eliminare gli zuccheri. Alle mamme tengo sempre a ribadire di non far assaggiare nessun tipo di zucchero ai  figli, soprattutto nei primi mesi d’età. Oggi il 97% dei bambini beve bevande zuccherate  e mangia 3 volte di più le proteine che dovrebbe assumere per stare bene. Spesso le donne in gravidanza bevono zuccheri e smettono di mangiare le verdure per paura della toxoplasmosi. Questo fenomeno è in continua crescita e non va bene. La verdura basta lavarla con cura, rinunciare a mangiarla e’ un grande errore. Ricordatevi che l’alimentazione sana per i vostri figli inizia da quando li avete in grembo.”

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