Ma… è tutta influenza?

Se ci si ferma al quadro clinico, è assai difficile distinguere l’influenza dalle altre patologie respiratorie acute, le cosiddette sindromi influenzali (influenza like-illness), che causano gli stessi sintomi ma sono provocate da agenti infettivi diversi (rhinovirus, adenovirus, virus respiratorio-sinciziale, coronavirus, virus parainfluenzale e altri) o anche da cause non infettive.  Insomma non tutto è influenza, anzi lo è poco, secondo il dottor Tom Jefferson della Cochranea.

Per avere la conferma che si tratti di influenza, occorre eseguire test di laboratorio che permettano di isolare il virus dove è presente. Eppure si usa comunemente il termine “influenza” come se questa fosse l’unica causa delle “sindromi influenzali”. Di conseguenza può risultare sovradimensionato l’impatto sociale e sanitario della malattia. La rete Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità italiano raccoglie le segnalazioni dei medici “sentinella” riguardo, appunto, le “sindromi influenzali”b e la definizione che se ne dà non contempla, ai fini della segnalazione, l’effettuazione dei test per isolare il virus influenzale. Si legge nel rapporto Istisan pubblicato nel 2015b: «Per sindrome influenzale si intende un’affezione respiratoria acuta ad esordio brusco ed improvviso con febbre maggiore di 38 °C accompagnata da almeno un sintomo tra i seguenti: cefalea, malessere generalizzato, sensazione di febbre (sudorazione, brividi), astenia; e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: tosse, faringodinia, congestione nasale».

a)Jefferson, T., Non tutto è influenza, anzi pochissimo in «Il Sole 24 Ore Sanità», 1-7 dicembre 2009.

b) www.iss.it/binary/publ/cont/15_48_web.pdf