Miopia: pro e contro dell’intervento chirurgico

È in aumento il numero dei pazienti che si rivolgono alla chirurgia oculare per correggere la miopia, cioè la difficoltà di visione da lontano. Le tecniche esistenti sono tre, ciascuna con i suoi rischi possibili. Esiste però anche un metodo non invasivo, la cosiddetta rieducazione visiva, cioè una ginnastica oculare da praticare con costanza, che può portare ad ottimi risultati.

A fare il punto sulle diverse possibilità e sui possibili problemi connessi agli interventi chirurgici è il dottor Giorgio Codecà, oculista e vicedirettore sanitario della Casa di Cura Quarenghi di San Pellegrino Terme. Da anni il dottor Codecà sostiene la necessità di un’informazione completa del paziente che deve scegliere, e pratica su molti miopi la rieducazione visiva.

I vantaggi della rieducazione
«Quando affronto questo argomento con i pazienti cerco sempre di comprendere le motivazioni che li spingono a voler risolvere il difetto visivo» spiega Codecà. «Ritengo infatti necessario valutare nella sua totalità la persona e deve essere anche fatta una visita specialistica molto accurata, completa di idonei esami strumentali. La rieducazione visiva è sicuramente indicata dai 20 anni in su, se viene fatta prima è finalizzata a far sì che la miopia non peggiori ulteriormente…

Sempre nell’articolo:

>> L’intervento chirurgico: come si svolge e a chi è rivolto

>> Scegliere la chirurgia: i come e i perchè

>> Quali sono le tecniche chirurgiche oggi utilizzate?

>> Le possibili complicazioni dell’intervento chirurgico…

>> Pareri e riflessioni

La versione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo Ottobre 2010 di Terra Nuova o come eBook.

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