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Pubblici i finanziamenti di Big Pharma

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In tutta Europa, entro il 30 giugno 2016, l’industria farmaceutica dovrà rendere pubblici i pagamenti effettuati a favore di tutti i professionisti della salute.
In tutta Europa, entro il 30 giugno 2016, l’industria farmaceutica dovrà rendere pubblici i pagamenti effettuati a favore di tutti i professionisti della salute: dalle sponsorizzazioni per partecipare ai congressi medici a quelle per fare da relatore a incontri organizzati dalle aziende, dalle consulenze alla partecipazione a comitati consultivi. E’ quanto prevede il nuovo codice di condotta adottato dall’European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations (Efpia), già recepito dalla Farmindustria italiana.
“Il codice ‘Disclosure’ – spiega all’Adnkronos Salute Julie Bonhomme, Legal Affairs & Compliance Deputy Director dell’Efpia – impone a tutte le aziende che fanno parte della nostra associazione, e alle imprese membri di associazioni riunite nell’Efpia, di rivelare i trasferimenti di valore a operatori e organizzazioni sanitarie.
Secondo quanto previsto dal codice, prosegue, “le società farmaceutiche dovranno innanzitutto rivelare i nomi degli operatori sanitari e delle organizzazioni che hanno ricevuto pagamenti o altri trasferimenti di valore da loro. Dovranno inoltre comunicare gli importi totali per tipo di attività, che potrebbero consistere, ad esempio, in una borsa di studio, in una ‘fee’ per una relazione a un convegno, nel pagamento di un viaggio o nelle tasse di registrazione per partecipare a un congresso di formazione medica. I primi dati saranno pubblicati entro il 30 giugno 2016, e saranno relativi ai pagamenti effettuati nel 2015. Queste informazioni saranno disponibili su una piattaforma pubblica, che potrà essere il sito web della società o, in alcuni Paesi, un portale che unisce i dati di varie aziende”.
“Il codice Efpia – aggiunge Bonhomme – copre i 33 Stati membri dell’associazione, così come i Paesi che decidono di rispettare volontariamente il codice, abbracciando così un’area geografica che va dal Portogallo alla Russia, dalla Turchia all’Islanda, e dalla Grecia verso i Paesi scandinavi”.
Alcuni Paesi sono più avanti degli altri e “hanno già iniziato a pubblicare i dati dei pagamenti, perché richiesto da leggi nazionali o da altre regole di autoregolamentazione: si tratta di Danimarca, Francia, Portogallo e Paesi Bassi”.
“L’obiettivo che l’Efpia si è posta nel mettere a punto questo codice – conclude – è in primis la collaborazione tra l’industria e gli operatori sanitari a beneficio dei pazienti. Si tratta di un rapporto che ha reso possibile l’arrivo di numerosi farmaci innovativi e ha cambiato il modo in cui molte malattie impattano sulla nostra vita. L’industria e gli operatori sanitari collaborano in una serie di attività di ricerca clinica, di condivisione delle migliori pratiche cliniche e di scambio di informazioni su come le nuove medicine si devono adattare al percorso del paziente. Portare una maggiore trasparenza in questo rapporto vitale, già ben regolato, rafforzerà la base per la collaborazione futura. La società ha aspettative sempre più grandi nei confronti della trasparenza, soprattutto nel settore sanitario. Vogliamo essere sicuri di soddisfarle”.
Fonte: AdnKronos

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