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Salviamo l’omeopatia: il convegno

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Non si placa l’allarme sui rimedi omeopatici che rischieranno di sparire dal mercato se Aifa e Governo non modificheranno le norme che hanno trasporto in maniera non corretta la direttiva europea in Italia.
«In Italia i prodotti omeopatici vengono utilizzati da circa 11 milioni di persone e vengono prescritti da oltre 20 mila medici. Nonostante la rilevanza di questi numeri, l’Italia ha recepito solo sulla carta e non ancora attuato nella pratica, la direttiva UE del 2006 per la registrazione di nuovi farmaci, che ha come obiettivo l’allineamento tra tutti gli Stati membri in materia di regolamentazione e commercializzazione di nuove categorie di farmaci». Lo ha detto la senatrice del Pd Manuela Granaiola della commissione Sanità nel suo intervento al Convegno «Verso una Nuova Regolamentazione dei Medicinali Omeopatici» che si è svolto al Senato, a Palazzo Giustiniani. «Obiettivo della Direttiva Europea – ha spiegato – oltre che regolamentare registrazione e commercializzazione del medicinale omeopatico, è anche eliminare quei divieti che non consentono, e fino ad oggi non hanno permesso, la migliore tutela del paziente. Da diverso tempo, l’Ue chiede all’Italia di adeguarsi alla normativa. Entro dicembre 2015 tutti i nuovi prodotti e quelli già in commercio dovranno adeguarsi alle nuove regole di registrazione. C’è il pericolo che nel 2016 alcuni farmaci se non registrati non possano essere utilizzati e spariscano dal mercato, con gravi conseguenze per le imprese produttrici». «Ad impedire alla direttiva europea 2006 di essere recepita – ha sottolineato Granaiola – è stata la questione delle tariffe di registrazione e rinnovo troppo elevate per le aziende omeopatiche italiane: 80 milioni di euro il costo stimato in difetto, dopo il decreto Balduzzi, con un’incidenza sul fatturato annuale pari al 48,4%». «Per allineare la direttiva italiana a quella europea e realizzare davvero una registrazione semplificata del medicinale omeopatico – ha concluso la senatrice PD – è indispensabile che il Parlamento si attivi per far fronte alle difficoltà di pazienti, medici e produttori omeopatici italiani, perchè la mancanza di una legge specifica e di provvedimenti adeguati, minano la libertà di scelta in tema di salute negando l’uguaglianza ai cittadini italiani».
Sono circa 25mila i medicinali omeopatici in commercio. Nonostante il loro impiego sia in continua crescita, addetti al settore, case produttrici, medici e consumatori lanciano l’allarme per una scadenza troppo ravvicinata per l’autorizzazione alla loro commercializzazione, fissata al 31 dicembre 2015. Scadenza che potrebbe far sparire dal mercato molti farmaci e compromettere la produzione, con la chiusura di molte aziende italiane, la cui attività sarebbe ridotta alla commercializzazione di prodotti provenienti da aziende straniere. «In Italia – spiega Giovanni Gorga, consigliere direttivo Omeoimprese – tutti i medicinali omeopatici attualmente commercializzati godono di un’autorizzazione del Ministero della Salute che scade il 31 dicembre 2015. Se non vi sarà la vidimazione da parte dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, per questi prodotti dal primo gennaio 2016 ciò che non è stato registrato dovrà sparire dal mercato. Ecco perchè, proprio per il carattere di urgenza, il Governo dovrebbe inserire questo tipo di regolamentazione all’interno di un decreto legge. Mi permetto di suggerire quello sulla Semplificazione, dove vi è una parte dedicata alla sanità». Anche i medici e i genitori chiedono di essere coinvolti nella trattativa. «La comunità dei medici prescrittori di medicinali omeopatici e antroposofici (20.000 medici) chiede di essere coinvolta nella trattativa, perchè venga allontanata la iniqua possibilità che il numero di medicinali circolanti venga drasticamente limitato» spiega Francesco Marino, vicepresidente Fiamo (Federazione italiana associazioni e medici omeopati). «L’omeopatia è radicata nelle famiglie, in particolare tra le mamme. Per queste famiglie sarebbe grave non trovare più sul mercato i prodotti che utilizzano abitualmente. Anche per questo è urgente arrivare a una nuova regolamentazione dei medicinali omeopatici» aggiunge Mario Ciampi, vicedirettore generale del Moige, Movimento italiano genitori.

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