Sars Cov-2, Aifa: nessun vaccino COVID-19 approvato presenta indicazione per prevenire la trasmissione dell’infezione

L’Agenzia Italiana del Farmaco, in una lettera di risposta a una serie di quesiti posti dall’associazione Arbitrium Pronto Soccorso Giuridico per la Tutela dei Diritti Inviolabili, afferma che «allo stato attuale, nessun vaccino COVID-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2”».

«La nostra associazione, supportata da decine di ricercatori, scienziati e farmacologi, nel giugno scorso aveva inoltrato ad AIFA, Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute, alte cariche dello Stato e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, un’istanza di accesso agli atti per ottenere una risposta in merito a quesiti di grande importanza inerenti ai prodotti utilizzati per le vaccinazioni Covid e a implicazioni di carattere normativo» spiega l’avvocato Valeria Panetta, presidentessa dell’associazione Arbitrium.

«Il 19 luglio scorso, AIFA ci ha inoltrato la sua risposta: nove pagine in cui l’Agenzia del Farmaco afferma, in primis, che gli eccipienti di nuova generazione ALC 0159 e ALC 0315 sono cancerogenici se somministrati in dosi elevate e a distanze ravvicinate – spiega l’avvocato Panetta – AIFA ha poi fornito altre risposte fornendo informazioni che riteniamo parziali ad altri quesiti da noi formulati. Ma ciò che ci ha fatto profondamente riflettere è stata la risposta al nono quesito. Avevamo infatti richiesto espressamente di indicare quale specialità medicinale fosse stata autorizzata in Italia con indicazione specifica “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2”».

«Ebbene la risposta testuale di AIFA è stata la seguente: “al riguardo, si rappresenta che, allo stato attuale, nessun vaccino COVID-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov- 2”. L’indicazione terapeutica per la quale sono stati approvati i vaccini COVID-19 è riportata nei rispettivi RCP, al paragrafo 4.1.”. – prosegue l’avvocato Panetta – Da questa ammissione si evince che la ratio legis dei Decreti legge 44/21 e 52/21, ovvero che esistessero farmaci che potessero prevenire l’infezione da sars cov-2, fosse fallace. Inoltre a questo punto dovrebbero essere ritenute nulle, illegittime o inefficaci la sentenze che negli ultimi anni hanno basato le loro conclusioni su assunti che non avevano basi. Abbiamo comunque già inoltrato una seconda richiesta di accesso agli atti ancora più precisa e approfondita e ci attendiamo risposte chiare da AIFA».