Da Napoli parte una campagna di mobilitazione contro l’inquinamento che uccide. I casi di tumori in Campania sono sempre più frequenti e colpiscono in età giovane. L’urgenza di bonificare il territorio, informare e garantire maggiore trasparenza.
La salute e l’ambiente sono a rischio e i cittadini non possono più stare a guardare. A Napoli nei giorni scorsi è stata lanciata la campagna Stop Biocidio, per cercare di arginare gli effetti nefasti sulla salute dell’inquinamento ambientale. Nessuno osa più mettere in discussione lo stretto legame tra aumento delle patologie e rischio ambientale. Secondo le statistiche in Campania sarebbero aumentati i casi di tumore e l’età media di chi ne viene colpito si abbassa sempre di più. Nelle province più inquinate, Napoli e Caserta, i dati sono particolarmente allarmanti. Antonio Giordano, genetista di fama internazionale e coautore del libro bianco “Campania, terra di veleni” ha parlato di“un aumento di oltre 40mila casi di cancro alla mammella rispetto a quelli registrati dall’archivio tumori, +13% di casi in crescita tra le donne sotto i 40 anni, oltre all’incremento delle fasce d’età 20-25 e 40-45 anni, cioè in fase di pre-screening”. “O il Dna dei campani è bucato o siamo di fronte a un agente cancerogeno esterno». ha dichiarato Giordano.
La campagna si articola in tre punti fondamentali, riguardanti la bonifica del territorio, le indagini epidemiologiche e la prevenzione e cura dei tumori. Ma un elemento nuovo e fondamentale che qualifica la campagna è anche la trasparenza considerato che spesso i dati sull’incidenza dei tumori vengono celati.
Sotto accusa, durante gli interventi e le testimonianze di cittadini e attivisti, l’assenza e la reticenza delle istituzioni locali, oltre all’inefficienza del servizio sanitario regionale.”Il sistema sanitario è in forte crisi – dichiarato Paolo Fierro, Medicina democratica – e chi come ma è un medico ospedaliero lo riscontra ogni giorno. Tutto avviene a fronte di un ticket che negli ultimi anni è aumentato del 400%”.
“I cittadini devono sapere perché si ammalano e muoiono di tumore – spiegato Francesco Maranta, ex consigliere regionale e storico attivista nelle battaglie contro l’amianto – Bisogna chiamare in causa anche il sindaco di Napoli: a un anno dal suo insediamento deve dare conto della situazione delle nostre periferie, da Pianura alla zona orientale, passando per l’area nord”.