I bambini hanno sei volte meno probabilita’ di diffondere il coronavirus rispetto gli adulti. A rivelarlo gli esperti dell’ospedale pediatrico Sant Joan de De’u di Barcellona, che hanno condotto uno studio, coinvolgendo oltre 1.900 bambini che hanno trascorso cinque settimane in 22 campi estivi a Barcellona.
I bambini hanno sei volte meno probabilita’ di diffondere il coronavirus rispetto gli adulti. A rivelarlo gli esperti dell’ospedale pediatrico Sant Joan de De’u di Barcellona, che hanno condotto uno studio, coinvolgendo oltre 1.900 bambini che hanno trascorso cinque settimane in 22 campi estivi a Barcellona. “Le situazioni che sono state osservate nei campi estivi – ha spiegato al New York Times Juanjo Garci’a, del Dipartimento di Pediatria dell’ospedale spagnolo – erano simili all’ambiente scolastico, anche se la maggior parte delle attivita’ e’ stata svolta all’aperto e non in ambienti chiusi”.
Il team ha sottoposto i bambini al tampone ogni settimana, scoprendo che 30 di loro risultati positivi hanno trasmesso l’infezione soltanto a 12 ragazzi, nonostante le relazioni avessero portato i piccoli a intrattenere contatti con piu’ di 250 compagni. “Il tasso di contagio – continua l’autore – era di 0,3, che, se confrontato con quello registrato tra gli adulti di circa 1,7-2, indica che i bambini potrebbero essere fino a sei volte meno contagiosi rispetto alla popolazione in generale. Questi risultati rafforzano la necessita’ di riaprire le scuole“.
Diversi studi, sottolineano gli scienziati, dimostrano che il contagio tra i piu’ giovani e’ meno probabile, nonostante le ipotesi iniziali. Un recente lavoro di ricerca condotto dagli esperti del Regno Unito sembrava stabilire che nessun bambino – in assenza di altre patologie – aveva contratto Covid-19 in forma tanto grave da portare al decesso. “Le misure di prevenzione adottate nei campi estivi – continua Garci’a – erano le stesse previste per le scuole. Nel corso delle cinque settimane, abbiamo identificato un totale di 39 pazienti inizialmente positivi, noti come casi indice, di cui 30 bambini e 9 adulti”.
L’esperto aggiunge che i pazienti pediatrici erano entrati in contatto con 253 ragazzi durante il campo estivo, ma i casi secondari sono stati solo 12.
Secondo gli autori, questi dati rappresentano un elemento positivo in vista della riapertura della scuola. Il team ha regolarmente sottoposto a screening tutti i partecipanti, in modo da individuare anche i pazienti asintomatici.
“Tutte le prove – commenta Shamez Ladhani, specialista di malattie infettive presso la Public Health England (PHE) -, sembrano a sostegno del fatto che per i bambini sia estremamente improbabile contrarre l’infezione in forma grave”.
Secondo i risultati di un’analisi condotta dalla Public Health England e pubblicata sul British Medical Journal, solo nello 0,01 per cento delle scuole si sono verificati focolai di epidemie tra i bambini inglesi, tornati tra i banchi a giugno. “Solo 70 casi su 1,6 milioni di bambini – conclude l’esperto – sono risultati positivi ai test. La maggior parte dei focolai riguardava il personale, che deve prestare attenzione all’esposizione al di fuori degli ambienti scolastici”.
Tratto da: agenzia di stampa Agi