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Torna la Sars? Beh, leggetevi la vera storia del Tamiflu

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Tornano a martellarci con la Sars; l’avrete sentito in tv e letto sui giornali.Vi ricordate qual era il farmaco d’elezione? Il Tamiflu. Allora leggetevi la vera storia di questo farmaco: manipolazione dei dati e comportamenti elusivi di enti scientifici e di controllo.
L’editoriale “The Tamiflu story” è stato scritto da Gavino Maciocco ed è stato pubblicato da Salute Internazionale. Ne esce un quadro sconfortante. Eccovi il testo.
La gravità del caso Tamiflu non sta solo nella manipolazione dei risultati scientifici a fini commerciali, ma anche nel comportamento – elusivo, al limite della complicità – di istituzioni scientifiche e di controllo. Il BMJ gli ha dedicato una sezione del suo sito, pubblicando materiale epistolare tanto interessante quanto istruttivo. Da non perdere.
“L’industria dei farmaci fa molte cose buone. Essa produce medicine che possono migliorare la salute e salvare vite. Creare lavoro e stimolare la crescita economica. Purtroppo essa fa anche cose cattive.  Per decenni, in modo persistente e sistematico, l’industria dei farmaci ha nascosto e manipolato i dati delle sperimentazioni cliniche. A causa di ciò, una grande massa di farmaci utilizzati in tutti i campi della medicina, presentati come più sicuri e più efficaci di ciò che in realtà erano, hanno messo in pericolo la vita delle persone e sprecato denaro pubblico.  Questa deliberata distorsione è una scorrettezza scientifica. E non è un qualcosa che possiamo perdonare in virtù delle cose buone che le compagnie farmaceutiche fanno”[1].
Con queste affermazioni si apre l’editoriale di Fiona Godlee, editor del BMJ, del 29 ottobre 2012, dedicato in larga parte al caso Tamiflu, ampiamente descritto nel post di Cristiano Alicino.
Il BMJ di fronte all’ostinato rifiuto della Roche di rendere pubblica l’intera documentazione della ricerca sul farmaco, come richiesto – fin dal 2009 – dal Cochrane respiratory group, guidato da Tom Jefferson, ha deciso di dedicare una sezione del suo sito web al caso Tamiflu: BMJ open data campaign.
La gravità della Tamiflu story non sta solo nella manipolazione dei risultati scientifici a fini commerciali, ma anche nel comportamento – elusivo, al limite della complicità – di istituzioni scientifiche e di controllo.
Il BMJ ha messo a disposizione dei lettori la corrispondenza intercorsa tra il Cochrane respiratory group – a firma di Tom Jefferson e Peter Doshi – e i seguenti soggetti:
    Roche
    Organizzazione Mondiale della Sanità
    Centers for Disease Control and Prevention (CDC)
    Agenzia Europea del Farmaco
    Difensore Civico Europeo
La lettura del materiale è veramente istruttiva e queste sono le conclusioni, così come elencate dal BMJ:
    L’OMS raccomanda il Tamiflu, ma non ha controllato a fondo i dati del Tamiflu.
    L’Agenzia Europea del Farmaco ha approvato il Tamiflu ma non ha esaminato l’intero dataset del Tamiflu.
    CDC e ECDC  hanno incoraggiato l’uso e l’accumulo di scorte di Tamiflu, ma non hanno controllato a fondo i dati del Tamiflu.
    La gran parte della sperimentazione di fase III del farmaco non è stata pubblicata a distanza di 10 anni dalla sua conclusione.
    Nel dicembre 2009 Roche promise di concedere a scienziati indipendenti l’accesso all’intera documentazione della ricerca (“full study reports”), ma la compagnia finora non ha mantenuto l’impegno.
Il sito del BMJ dedicato al Tamiflu è continuamente aggiornato.
La notizia più recente riguarda l’interesse del Parlamento inglese alla vicenda e la richiesta di un’indagine non solo sugli aspetti scientifici, ma anche sui costi (inutilmente) sopportati dal NHS.
Bibliografia
    1. Godlee F. Clinical trial data for all drugs in current use. BMJ 2012;345:e7304

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