Un antibiotico ci seppellirà?
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Oggi il fenomeno ha assunto proporzioni che qualcuno definisce addirittura ingovernabili. La ragione sta nell’abuso che si è fatto di questi farmaci, utilizzati sia sull’uomo sia sugli animali in maniera estensiva e spesso nient’affatto selettiva. «Sviluppare nuovi farmaci non sarà sufficiente per contenere il fenomeno dell’antibioticoresistenza» afferma la Tatfar. «I microbi troveranno sempre il modo per sfuggire alla loro azione». Si è dunque compreso di avere percorso la strada sbagliata? Quel che è certo è che la prospettiva non è rassicurante e la priorità individuata dalla comunità medica, benché solo di recente, è quella di ridurre drasticamente la somministrazione dei farmaci in questione. Ma, è proprio il caso di dirlo, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e ad attestarlo sono i dati sul consumo effettivo di antibiotici.
Il consumo in cifre
Secondo l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), in Italia le dosi assunte giornalmente da un adulto ogni 1000 abitanti sono passate dalle 24,5 del 1999 alle 27,6 del 2007 e la spesa nel 2009 per il Servizio sanitario nazionale è stata pari a 1 miliardo e 38 milioni di euro. Il consumo in Italia è più basso soltanto di quello di Francia e Cipro (in questi due paesi però viene incluso anche il consumo ospedaliero), ed è più elevato di quello di tutti gli altri paesi europei, in alcuni casi di oltre il 100%. Inoltre, mentre in Italia nel periodo 1999-2007 i consumi sono aumentati del 13%, nello stesso periodo in Francia si sono ridotti del 16%. Ma non è finita qui: l’Italia risulta essere il paese dell’Unione europea con il più elevato consumo di antibiotici in formulazione iniettabile, corrispondenti a quasi il 3% del consumo totale. Francia e Belgio, che hanno consumi totali paragonabili a quelli dell’Italia, hanno un consumo di formulazioni iniettabili da 3 a 6 volte inferiore a quello italiano. Il nostro è anche uno dei tre paesi con il maggiore consumo di 8 dei 20 antibiotici più comunemente prescritti in formulazioni parenterali (ceftriaxone, lincomicina, cefonicid, cefotaxime, tiamfenicolo, netilmicina, ampicillina+inibitore, cefodizima) e il terzo paese con maggior consumo per due dei primi quattro antibiotici maggiormente prescritti in formulazione parenterale (gentamicina, ceftriaxone, cefazolina e lincomicina),
che da soli coprono oltre il 50% dell’uso delle formulazioni iniettabili in Europa….
Sempre nell’articolo:
– A Sud è peggio
– Gli effetti collaterali
– Parlano le statistiche
– Il Business
– Le alternative
Box1: I rimedi naturali contro le infezioni
Una rassegna degli alimenti, fiori ed erbe che forniscono un valido per il nostro benessere.
Box2: Antibiotici. Dagli allevamenti ai nostri piatti
Un focus sull’uso di antibiotici per bestiame, pesci e vegetali.
La versione completa dell’articolo è pubblicata nel numero cartaceo della rivista Terra Nuova – Dicembre 2011 disponibile anche come eBook.
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