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Vaccini, inchiesta della Procura di Roma dopo esposti su presenza di metalli pericolosi

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Inchiesta della Procura di Roma sulla segnalata presenza di metalli pericolosi nei vaccini; le ipotesi di reato riguardano il delitto colposo contro la salute pubblica. Tante le denunce arrivate ai pm: verifiche sulla somministrazione. Riportiamo l’articolo comparso il 25 novembre su Il Fatto Quotidiano.
Commercio o somministrazione di medicinali guasti e delitto colposo contro la salute pubblica. Sono questi i reati iscritti dalla Procura di Roma nell’ambito di un fascicolo nato a seguito di una serie di esposti su presunti effetti collaterali dei vaccini. L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dal sostituto Maria Letizia Golfieri – dopo la delega data ai Nas di Roma coordinati dal tenente Maurizio Santori – fa un passo in avanti con l’iscrizione dei reati. Non solo.

PERCHÉ OLTRE I SINGOLI esposti sui vaccini, si approfondirà anche un ulteriore aspetto: l’iter per rendere obbligatori i vaccini. Nei mesi scorsi, i carabinieri hanno anche acquisito i verbali di alcune interrogazioni parlamentari. Ma procediamo con ordine. Nel fascicolo sono stati raccolti una serie di esposti arrivati nei mesi scorsi in Procura. Il problema non è la sicurezza dei vaccini (che non viene messa in discussione dai pm), ma la possibilità (tutta da accertare) che siano stati somministrati guasti. Tra le denunce sul tavolo dei pm, per fare un esempio, c’è quella di Michele (nome di fantasia) che parla di una “contaminazione inorganica di particolato solido inquinante ad alta densità atomica presente” in alcuni vaccini “utilizzati in ambito civile e militare”. Michele ha presentato il primo esposto a Udine, dove risiede, segnalando anche quelle che a suo dire erano sospette reazioni avverse e criticità della farmacovigilanza, sottolineando di aver già sottoposto i propri figli ad alcuni vaccini. Anche la sua denuncia è stata trasmessa a Roma.
ALTRO ASPETTO approfondito dai Carabinieri, puramente investigativo e che quindi non ravvisa nessun reato, riguarda l’iter che ha portato all’obbligatorietà dei vaccini. A luglio la Camera ha dato il via libera al decreto voluto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha riportato l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione a scuola nella fascia d’eta 0-16 introducendo anche multe per i genitori. Tre giorni fa, sulla legge si è espressa la Consulta alla quale aveva fatto ricorso la Regione Veneto.
I giudici hanno bocciato il ricorso stabilendo la legittimità del decreto legislativo e specificando sia che la normativa sui vaccini spetta al legislatore nazionale (quindi non alla Regione), sia che “la mancata vaccinazione non comporta l’esclusione dalla scuola dell’obbligo dei minori, che saranno inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano

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