Vitamina C: un potente alleato quando si parla di salute, sia come prevenzione sia come atto terapeutico. A confermarlo sono sempre maggiori evidenze scientifiche che ne attestano anche il beneficio nell’utilizzo ad alte dosi.
Bene dunque saperne di più, per poter integrare al meglio questa sostanza nella propria alimentazione quotidiana ma anche per eventualmente decidere l’utilità di un supplemento, senza escludere le alte dosi che si sono rivelate utili in diverse situazioni.
Innumerevoli proprietà
«La vitamina C è veramente importante per la nostra salute: riduce fortemente lo stress ossidativo, che quando si manifesta è in grado di alterare la membrana cellulare predisponendo l’organismo a moltissime malattie come quelle degenerative, neurologiche e infiammatorie croniche. Tale stress ossidativo può addirittura innescarle, quindi si può ben capire l’utilità di una sostanza che lo previene e lo contiene» spiega il dottor Paolo Giordo, neurologo, esperto di omeopatia e alimentazione. «La vitamina C può anche efficacemente prevenire e curare molte malattie infettive, soprattutto virali, che possono andare dal raffreddore comune(1) alle infezioni gravi delle vie respiratorie e relative complicanze(2). Inoltre, è efficace nel ridurre l’intensità delle reazioni allergiche, ormai molto comuni(3) e gioca un ruolo importante nel prevenire la neurodegenerazione, come per esempio il morbo di Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica, proprio perché riduce lo stress ossidativo a livello anche cerebrale(4).
Si pensi, poi, che secondo diversi autori questa vitamina, «in un’alimentazione normale, contribuisce dal 15 al 30% del potere antiossidante totale del plasma», come spiega il professor Paolo Bellavite(5), già docente universitario di patologia generale, ricercatore e autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche. «E si ritiene che protegga dall’apoptosi le cellule della muscolatura liscia vascolare umana(6)».
In uno studio tedesco del 2019(7) si legge anche che «la vitamina C ha un impatto significativo sulle risposte immunitarie sia innate che adattative», che è coinvolta «nel metabolismo batterico» e in grado di «inibire la proliferazione batterica», tant’è che si è dimostrata in grado di «inibire la crescita dello Stafilococco aureo e dello streptococco anche in condizioni di pH neutro»
Un team di ricercatori cinesi ha pubblicato un altro studio nel 2019(8) secondo cui la somministrazione di integrazione di acido ascorbico in pazienti con malattie croniche e in situazioni critiche si è mostrata efficace nel ridurre il tasso di mortalità complessiva; l’auspicio che i ricercatori stessi hanno espresso è quello che si proceda su questo filone di studi.
«La vitamina C ha senza dubbio innumerevoli proprietà documentate» spiega il dottor Elio Martin, medico di medicina generale esperto di oncologia integrata; ha lavorato con l’oncologo francese Philippe Lagarde, è docente universitario e attualmente coordina l’ambulatorio di oncologia integrata a Castelfranco Veneto. «Oltre a quelle già citate, c’è l’azione fondamentale per la formazione e la funzionalità del tessuto connettivo. Infatti la vitamina C, fornendo un idrossile all’aminoacido prolina permette la sintesi dell’idrossiprolina necessaria per la sintesi del collagene(9). Ha inoltre un’azione protettiva per il sistema cardiovascolare(10), modula la funzione del sistema neuroendocrino(11,12) e favorisce l’assorbimento del ferro(13). In anni di esperienza clinica ho visto sicuramente notevoli benefici in varie situazioni e non ho osservato degli effetti collaterali. Nella fatigue, sia correlata a malattie neoplastiche che ad altre situazioni patologiche come la sclerosi multipla, si osserva un rapido beneficio, specie se la vitamina C è somministrata in forma di estratto secco di rosa canina in polvere titolata in almeno il 50% in acido L-ascorbico, meglio ancora se associata a citrati o bicarbonati di calcio, magnesio, potassio e sodio».
«Inoltre contribuisce, assieme al glutatione, a ridurre gli effetti collaterali di radio e chemioterapia, senza però inficiarne l’efficacia terapeutica» prosegue Martin. «È coadiuvante nelle malattie acute batteriche o virali delle vie respiratorie nel senso che sembra accelerare i tempi di guarigione e alleviare la sintomatologia. Nelle malattie batteriche poi riduce gli effetti collaterali dell’antibioticoterapia. Sembra avere anche un’azione preventiva delle malattie invernali, meglio però se associata ad altre vitamine, in primis la vitamina D nella forma di 25-idrossicolecalciferolo, vitamine del gruppo B, vitamina E nella forma di alfa-tocoferolo e vitamina A».
Quando e come assumerla
«La vitamina C ha una natura bifasica» spiega Giordo. «La prima fase si ha quando la concentrazione della vitamina C nel sangue è bassa, cioè inferiore a 70 microMolare. In questo caso viene riassorbita a livello renale e non è eliminata con le urine. Nella seconda fase, nel caso in cui la concentrazione nel sangue sia alta, cioè superiore a 10.000 microMolare, allora i reni ne permettono il passaggio nelle urine con l’eliminazione dell’eccesso. Saperlo permette di chiarire le informazioni sull’emivita della vitamina C, che, di conseguenza, nel sangue può essere di mezzora fino ad alcuni giorni, in quanto in caso di carenza l’organismo cerca di trattenerla il più possibile».
Ci sono poi alcune condizioni che aumentano notevolmente il fabbisogno di vitamina C, «ad esempio lo stress, le infezioni, gli stati post operatori e le intossicazioni» prosegue Giordo. «In tali condizioni il fabbisogno cresce passando da alcuni grammi fino anche a 40 grammi o più, a seconda delle richieste individuali. In genere, per mantenere uno stato di salute buono possono essere utili dai 2 ai 6 grammi al giorno, ovviamente adattati alle esigenze individuali. Dosaggi ancora più elevati possono essere valutati in caso di patologie tumorali, per le quali la vitamina C ha mostrato efficacia nell’allungamento e nella qualità della vita dei pazienti oncologici».
«Per ovviare all’emivita breve si può ricorrere alla forma liposomiale, che ha una durata d’azione di parecchie ore» aggiunge il dottor Martin (14, 15, 16, 17). «Nel modulare il dosaggio entra comunque in gioco l’esperienza del medico e l’importanza di considerare che la medicina è sì una scienza ma anche un’arte. In questo senso la persona da curare va intesa come un’unità psicobiologica e spirituale e il medico deve entrare in empatia col malato per individuare il miglior percorso terapeutico in base anche alle più aggiornate conoscenze scientifiche, ma anche personalizzando la cura tenendo conto della variabilità individuale».
Quando è consigliata cautela
«Normalmente la vitamina C non è tossica, anzi gli studi iniziali condotti da ricercatori come Pauling e Szent-Gyorgyi l’avevano definita un nutriente» prosegue il dottor Giordo. «Ci sono comunque condizioni nelle quali deve essere somministrata con molta cautela, come l’insufficienza renale, la carenza di G6pd o favismo e l’emocromatosi, tutte patologie molto rare. Se si desidera ottenere risultati più rapidi o ci si trova in situazioni di emergenza si deve ricorrere alla somministrazione per via endovenosa. L’assunzione orale non crea problemi anche se la sostanza non viene assorbita completamente; si usa aumentare gradatamente il dosaggio sino alla comparsa di una leggera diarrea. Questa viene chiamata soglia di tolleranza intestinale. E si diminuisce così l’assunzione di vitamina C alla dose precedente che non dava problemi».
L’utilizzo nell’oncologia integrata
Il dottor Martin utilizza la vitamina C anche sui pazienti oncologici che segue dal 1989. «Uso anche ascorbati (sodio ascorbato, magnesio ascorbato, potassio ascorbato, calcio ascorbato) che, oltre a migliorare la biodisponibilità della vitamina C, apportano elettroliti che possono essere utili per il metabolismo energetico cellulare e per l’equilibrio acido base» spiega.
«La vitamina C è idrosolubile e perciò non presenta una soglia di tossicità dovuta all’accumulo. Per via orale si possono raggiungere dosi elevate e per via endovenosa ancora più elevate; in particolari casi si può arrivare anche a 100 grammi nell’arco della giornata in fleboclisi lenta e con una buona idratazione(18). Nella mia esperienza, posso riferire di un caso di una paziente con neoplasia mammaria plurimetastatica, intollerante alla chemioterapia, che ha avuto una buona qualità di vita e senza effetti collaterali associando all’ormonoterapia e ad altri rimedi utilizzati in oncologia integrata, anche vitamina C in fleboclisi lenta alla posologia di 75 grammi al giorno inizialmente per i primi mesi e poi 3 giorni alla settimana. La paziente ha superato ogni prevedibile attesa in termini di sopravvivenza ed è deceduta dopo quattro anni per cause non correlate alla neoplasia e precisamente per le conseguenze di un incidente».
Il dottor Martin tiene a sottolineare che l’approccio terapeutico integrato in generale, e nell’oncologia in particolare, «è supportata da numerose evidenze scientifiche disponibili in letteratura e comprende, oltre alla vitamina C, sistemi, sostanze e pratiche sanitarie che associati alla medicina convenzionale possono ridurre gli effetti collaterali e il rischio di complicanze di chemioterapia e radioterapia. Si può contrastare la chemioresistenza, contribuire a riequilibrare il sistema immunitario, riducendo il rischio di recidive, migliorare la cenestesi e la qualità di vita. I rimedi sono diversi e il loro utilizzo va personalizzato in base alla reattività, al tipo di patologia, al momento temporale della storia clinica, ai farmaci in uso valutando anche le possibili interazioni».
Il dottor Martin sottolinea poi che i pazienti che seguono una terapia integrata «sembrano protetti dalle malattie infettive invernali; infatti quasi mai in oltre trent’anni di esperienza clinica ho avuto notizia che i miei pazienti oncologici si siano ammalati durante la stagione fredda. Questo evidenzia che le sinergie terapeutiche, associate a una corretta alimentazione che sempre consiglio e a un’adeguata attività motoria aerobica, non solo possono prevenire le malattie cronico-degenerative e ridurre il rischio di recidive, ma possono anche mantenere le difese attive verso le malattie infettive». «
Ciò che non va dimenticato è che quando si cura in modo integrato un paziente se ne prendono in considerazione tutti gli aspetti, la sfera spirituale, la sfera psichica, la sfera somatica e se il beneficio può essere apportato dalle terapie, altrettanto importante è l’ascolto e il considerare il paziente non solo come un organo malato ma un essere che soffre nel corpo e nel profondo dell’animo; e molto può l’umanità con cui il terapeuta segue la persona».
Mancano ancora i protocolli
Anche il dottor Massimo Bonucci, presidente di Artoi (Associazione Rocerca Terapie Oncologiche Integrate), docente universitario e consulente oncologo per diversi ospedali italiani e per l’Istituto Superiore di Sanità, utilizza la vitamina C nel contesto di un approccio terapeutico integrato con il quale segue i pazienti oncologici, ma non solo, che si rivolgono a lui. Ed è proprio Bonucci a segnalare che ancora mancano «schemi o protocolli ben precisi» riguardo l’utilizzo e la somministrazione di questa sostanza, anche se «nel nostro gruppo di lavoro interno ad Artoi comunque abbiamo dato indicazioni di utilizzare da 15 a 25 grammi al giorno per 2-3 volte alla settimana, a seconda dei parametri clinici dei pazienti». E, malgrado si conoscano molto bene le proprietà della vitamina C, «in generale le strutture pubbliche non hanno idea del suo utilizzo in campo oncologico, benché in alcune strutture abbiano iniziato a considerare un nuovo approccio integrato verso il benessere dei pazienti e stiano cominciando a usarla a dosaggi bassi, dai 2 ai 5 grammi, con risultati di conseguenza non molto soddisfacenti».
Sta di fatto, spiega sempre Bonucci, che dai dati di letteratura si evince un vantaggio generalizzato per la qualità della vita «e i dati, relativi all’uso intravenoso della vitamina C, mettono in evidenza miglioramenti nella sopravvivenza, nella riduzione del dolore e delle infezioni in corso di chemioterapia. Si tratta dunque di una sostanza che può rappresentare un aiuto per i pazienti, dietro parere medico e contestualizzata in un approccio integrato».
Bibliografia:
1 Hemila H., «Vitamina D and infections» in Nutrients, 2017.
2 Hemila H., Louhiala P., «Vitamina C for preventing and treating pneumonia» in Cochrane Database Syst. Rev., 2013.
3 Vollbracht C. et al., 2018.
4 Covarrubias Pinto A. et al., 2015 e Travica N. et al., 2017.
5 Licciardello F., Arena E., Rizzo V., Fallico B., «Contribution of blood orange-based beverages to bioactive compounds intake» in Front. Chem. 2018, 6.
6 Grosso G., Galvano F., Mistretta A., Marventano S., Nolfo F., Calabrese G., Buscemi S., Drago F., Veronesi U., Scuderi A., «Red orange: experimental models and epidemiological evidence of its benefits on human health» in Oxidative Med. Cell. Longev., 2013, 1–11.
7 www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6798581
8 https://link.springer.com/article/10.1186/s13613-019-0532-9
9 Helmtrud I. et al, “Ascorbic acid requirements for collagen synthesis (proline hydroxylation) during long-term culture of embryonic chick femurs” in Biochimica et Biophysica Acta (BBA) – General Subjects Volume 842, Issues 2–3, 17 October 1985, Pages 139-145.
10 Melissa A. Moser and Ock K. Chun, “Vitamin C and Heart Health: A Review Based on Findings from Epidemiologic Studies” in Int J Mol Sci. 2016 Aug; 17(8): 1328.
11 James M. May, M.D., “Vitamin C transport and its role in the central nervous system” in Subcell Biochem. 2012; 56: 85–103.
12 Mark Levine and Kyoji Morita, “Ascorbic Acid in Endocrine Systems” in Vitamins & Hormones Volume 42, 1985, Pages 1-64.
13 Birgit Teucher et al, “Enhancers of iron absorption: ascorbic acid and other organic acids” in Int J Vitam Nutr Res. 2004 Nov;74(6):403-19.
14 Janelle L Davis et al, “Liposomal-encapsulated Ascorbic Acid: Influence on Vitamin C Bioavailability and Capacity to Protect Against Ischemia-Reperfusion Injury” in Nutr Metab Insights 2016 Jun 20;9:25-30.
15 Mohamed Attia et al, “An Overview of the Antioxidant Effects of Ascorbic Acid and Alpha Lipoic Acid (in Liposomal Forms) as Adjuvant in Cancer Treatment” in Antioxidants (Basel) 2020 Apr 25;9(5):359.
16 Sreerag Gopi et al, “Evaluation and clinical comparison studies on liposomal and non-liposomal ascorbic acid (vitamin C) and their enhanced bioavailability” in J Liposome Res 2020 Oct 6;1-9.
17 T Sanikidze et al, “Impact of liposomal vitamin C and vitamin E complax on normalando tumor cells” in Georgian Med News 2019 Nov;(296):170-175.
18 Heidi Fritz et al, “Intravenous Vitamin C and Cancer: A Systematic Review” in Integr Cancer Ther 2014 Jul;13(4):280-300.
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